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Fnsi 17 Mag 2004

Serventi Longhi risponde ad una lettera di Emma Bonino: "Avete ragione, la situazione in Rai è devastante”. Natale (Usigrai): “La Rai deve porre rimedio alla scarsa visibilità dei Radicali”

Serventi Longhi risponde ad una lettera di Emma Bonino: "Avete ragione, la situazione in Rai è devastante”. Natale (Usigrai): “La Rai deve porre rimedio alla scarsa visibilità dei Radicali”

Serventi Longhi risponde ad una lettera di Emma Bonino: "Avete ragione, la situazione in Rai è devastante”. Natale (Usigrai): “La Rai deve porre rimedio alla scarsa visibilità dei Radicali”

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha inviato all’On. Emma Bonino la seguente lettera: “Ricevo la documentazione che mi ha inviato e la denuncia delle discriminazioni in Rai nei confronti di alcuni soggetti politici. Da qualche tempo mi sto convincendo non solo dell’inadeguatezza delle norme sulla cosiddetta “par condicio”, ma addirittura dell’utilizzo fraudolento della legge con lo scopo di impedire una sana e plurale formazione delle coscienze. La situazione in Rai è devastante e lo squilibrio è evidente con poche eccezioni nei notiziari televisivi e radiofonici. I meccanismi informativi in una logica bipolare, che peraltro penalizza le opposizioni, non consente alcuna visibilità per chi da questa logica si sottrae, e l’approfondimento politico appaltato a Bruno Vespa ed a “Porta a Porta”, cancella ogni parvenza di pluralismo. Certo, in queste condizioni, è difficile competere per tutti, è difficile promuovere referendum su temi civili, è difficile per i tanti giornalisti onesti della Rai fare un’informazione corretta. Specie quando da esponenti del Governo giungono solo insulti al lavoro delle redazioni, oltre che pressioni ed intimidazioni nei confronti dei singoli colleghi. Ne parleremo al Seminario nazionale degli Stati Generali dell’Informazione e della Cultura di Gubbio il 21 e 22 maggio prossimi.”. La denuncia dei radicali sulla loro quasi totale assenza dai programmi di approfondimento giornalistico della Rai indica uno squilibrio al quale il servizio pubblico deve porre rimedio. La logica bipolare della politica non può essere trasferita in modo meccanico e senza correttivi all’informazione. Non è accettabile che il metro di misura del pluralismo politico sia soltanto l’equilibrio delle presenze fra centro-destra e centro-sinistra, perché con questo criterio risultano emarginate le forze che non sono aggregate ad uno dei due poli. Ciò vale ancor più in una consultazione elettorale – come le prossime europee – nella quale si andrà al voto con metodo proporzionale.

@fnsisocial

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