La Federazione nazionale Stampa Italiana, rappresentata dal presidente Vittorio di Trapani, ha incontrato oggi, venerdì 21 novembre 2025, il Commissario europeo per la Democrazia e lo stato di diritto, Michael McGrath.
La Fnsi ha sottolineato che, nonostante il Media Freedom Act sia in vigore dall'8 agosto, l'Italia non ha ancora adeguato le proprie leggi. Preoccupa in particolare la situazione della Rai Servizio Pubblico: con nomina dei vertici e finanziamento che sono nelle mani del governo. E le ipotesi di riforma presentate dalla maggioranza di governo sono solo 'maquillage': il controllo rimarrebbe nelle mani del governo.
Allarme anche per la mancata tutela delle fonti dei giornalisti. Caso eclatante lo spionaggio ai danni di almeno tre giornalisti con Paragon: dopo un anno ancora non si sa da parte di chi e perché.
Questo apre al capitolo della sicurezza dei giornalisti. La Fnsi ha ricordato al Commissario che 29 giornalisti vivono sotto scorta.
Ma poi ci sono minacce di altro tipo, come le querele bavaglio. A proposito della Direttiva anti-Slapp, la maggioranza parlamentare vuole fare un recepimento parziale e quindi del tutto insufficiente: ovvero solo per quelle transfrontaliere, che rappresentano un numero assolutamente residuale.
Intanto però si procede a riformare la diffamazione: infatti in Parlamento è in discussione una proposta che cancella il carcere, ma aumenta in maniera spropositata le sanzioni, lasciando quindi inalterato l'effetto bavaglio.
La Fnsi ha poi sottolineato che una stampa davvero libera si fonda anche su giornalisti pagati in maniera adeguata: e invece in Italia dilaga il precariato e anche sottopagato.
Il sindacato dei giornalisti ha poi fatto riferimento alla Direttiva sulla presunzione di innocenza, recepita in Italia in maniera errata con la riforma Cartabia e l'emendamento Costa: ovvero introducendo limiti alla libertà di stampa che la norma europea non prevede.
Infine, è stato trattato il tema dello scudo europeo per la democrazia. La lotta alla disinformazione è fondamentale, ma serve lavorare sulla cultura della corretta informazione. Pericolose soluzioni che passino per autorità che decidano quali notizie sono vere e quali false. In questo senso è indispensabile valorizzare il giornalismo professionale, in particolare il giornalismo investigativo.
Da anni nella relazione sullo stato di diritto leggiamo praticamente le stesse raccomandazioni rivolte all'Italia. Senza che nulla cambi.
Per questo, in conclusione, il presidente Fnsi Vittorio di Trapani ha sottolineato al Commissario McGrath che è indispensabile che la Commissione europea faccia tutte le pressioni possibili nei confronti del governo italiano per spingerlo ad adeguare le leggi italiane agli standard europei, e garantire così appieno la libertà di stampa e la sicurezza dei giornalisti. (mf)