«L'incontro di oggi arriva in un momento decisivo per la tutela dell'informazione professionale dell'ambito nazionale e internazionale. Per l'Italia è, quindi, fondamentale una collaborazione europea sulla difesa dell'ecosistema mediatico a protezione di una informazione indipendente, libera, affidabile e accessibile per i cittadini. Il nostro Paese è impegnato a promuovere questa visione». Questa la posizione dell'Italia che, come riporta l’agenzia Ansa, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Informazione e all'Editoria, Alberto Barachini, intende illustrare ai Ministri Ue della Cultura e dei Media che martedì 4 novembre 2025 prenderanno parte alla riunione informale organizzata a Copenaghen dalla residenza di turno danese.
«Per questo - spiega l'esponente del governo - ritengo che serva una forte azione congiunta a livello europeo per mettere in sicurezza la provenienza delle informazioni con l'indicazione delle fonti verificate e attendibili e allo stesso tempo siano necessari accordi per rendere altresì sempre evidente ai cittadini tutto ciò che è stato modificato o realizzato digitalmente o con l'intelligenza artificiale, inclusi quindi i testi soggetti a responsabilità editoriali e quelli generati dagli utenti».
Barachini aggiunge: «Siamo convinti che occorra seguire la via italiana del sostegno all'editoria, costruire un fondo europeo per finanziare i media professionali, rendere più immediate le procedure di sblocco degli aiuti al settore dell'informazione, introdurre con urgenza la responsabilità editoriale per creator e influencer e riflettere in sede internazionale sui pericoli del deep fake che, a livello nazionale, abbiamo contrastato istituendo uno specifico reato».
Il sottosegretario sottolinea poi che «per proteggere il futuro del rapporto di fiducia tra i media e i cittadini è fondamentale che venga garantita la trasparenza dei sistemi di intelligenza artificiale, perché senza questa trasparenza l'accesso all'informazione dei 450 milioni di europei sarà compromessa. Allo stesso tempo – conclude - dobbiamo garantire che gli over the top e i protagonisti della distribuzione digitale si accordino con gli editori per la retribuzione dei contenuti tutelati da copyright e garantiscano nelle loro policy in maniera costante la diffusione dei contenuti di approfondimento giornalistico». (anc)