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Il sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Istituzioni 24 Dic 2025

Barachini: «Alimentare il rapporto di fiducia tra le fonti d'informazione, il lavoro giornalistico e i cittadini»

Il sottosegretario con delega all'informazione e all'editoria nel suo intervento per la 35esima edizione del Libro dei Fatti dell'Adnkronos: «Antidoto contro le manipolazioni dell’era digitale».

«Nell'era delle manipolazioni digitali a basso costo 'Il Libro dei Fatti 2025' è una scelta coraggiosa, una sfida per la responsabilità e la reputazione del giornalismo». Lo scrive il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'informazione e all'editoria, Alberto Barachini, nell'intervento per la 35esima edizione del Libro dei Fatti dell'Adnkronos.

«Mentre l'era digitale – prosegue il sottosegretario, le cui parole sono riportate dall’Adnkronos mercoledì 24 dicembre 2025 - ha innescato cambiamenti epocali nel mondo dell'informazione, la capacità di visione di questa raccolta assume oggi un valore ancora maggiore. Il valore di alimentare il rapporto di fiducia tra le fonti d'informazione, il lavoro giornalistico e i cittadini. Un rapporto strategico per la formazione della coscienza critica e per la partecipazione democratica alimentato dalla libertà di stampa e dal diritto di essere liberamente informati. Un legame messo alla prova dalla disinformazione, dalla polarizzazione delle opinioni, dai deep fake, dall'offensiva della distribuzione algoritmica delle notizie, che consumano lentamente questa fiducia, riducendo l'interesse ad approfondire gli avvenimenti di attualità, a comprenderli davvero».

Barachini prosegue: «Abitudini sterili e superficiali minacciano l'universo giornalistico, sostituendo, a volte, la tensione verso l'essere informati con la percezione di esserlo. Una tendenza, che rischia di far perdere a tutti noi le chiavi di lettura degli eventi in un'ottica aperta e pluralistica». In questo scenario, osserva Barachini, «il Libro dei Fatti edito da Adnkronos è un monito che ci ricorda il valore del lavoro dei giornalisti delle agenzie di stampa, cronisti che ancora oggi verificano, vanno, vedono e raccontano, grazie all'esperienza diretta».

Il sottosegretario conclude: «Per questo le pagine di questo volume tracciano una strada sicura e solida verso il futuro. Un futuro che ha un volto umano e che, nell'era anonima dell'intelligenza artificiale, risponde di ciò che scrive e lo fa con capacità, attenzione, autorevolezza proteggendo la propria storia e la propria reputazione». (anc)

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