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L’intervento di Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi
L’intervento di Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi
Cpo-Fnsi 26 Nov 2025

Violenza contro le donne, presentato in Fnsi il nuovo rapporto dell'Osservatorio Step Ricerca e Informazione

Come dimostrato dallo studio la narrazione dei media su femminicidi e violenza di genere è migliorata, ma c'è ancora molta strada da fare, soprattutto quando le vittime sono donne più anziane e disabili. Il monitoraggio ha incluso 26 testate nazionali e 2.324 articoli di cronaca pubblicati sui principali giornali.

È stato presentato mercoledì 26 novembre 2025 presso la sala Walter Tobagi della Fnsi a Roma il nuovo rapporto sui primi sei mesi dell’anno sul contrasto a stereotipi e pregiudizi nella rappresentazione della violenza contro le donne, realizzato dall'Osservatorio Step Ricerca e Informazione dell'Università La Sapienza di Roma. Come dimostrato dai dati la narrazione dei media su femminicidi e violenza di genere è migliorata, non si parla quasi più di 'raptus' che giustifichi gli aggressori, ma c'è ancora molta strada da fare, soprattutto quando le vittime sono donne più anziane e disabili. Il monitoraggio ha incluso 26 testate nazionali e 2.324 articoli di cronaca pubblicati sui principali giornali.

«La parità di genere – ha sottolineato Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, nel suo saluto introduttivo - passa anche dal contratto di lavoro delle giornaliste e dei giornalisti italiani. Il peso della crisi di questi anni lo abbiamo subito più noi giornaliste che i colleghi. Anche in questo senso lo sciopero del 28 novembre è un  appuntamento importante. Come la libertà, anche i diritti sociali non sono mai da considerare come acquisiti: bisogna lottare».

Il rapporto sottolinea che la vittima conosce il suo aggressore in circa il 98% degli articoli e a commettere violenza sono i partner, mariti, ex e familiari nel 75% dei casi. A chi viene data voce negli articoli? All'aggressore (76% dei casi). Flaminia Saccà, presidente dell'Osservatorio Step e docente di sociologia alla Sapienza, ha spiegato: «Di norma la stampa tende a dare più voce alla parte dell'aggressore e ai suoi legali contribuendo al cosiddetto fenomeno ‘himpaty’ che sottrae vicinanza alla vittima, e questo è ancora lo scoglio più duro».

Il monitoraggio include un focus sulle violenze su bambine/giovanissime e sulle anziane e disabili. Mimma Caligaris, della Cpo Fnsi, ha evidenziato che «i dati Istat rivelano che gli abusi sulle giovanissime dal 2014 a oggi sono raddoppiati».

Al dibattito ha partecipato anche Maurizia Quattrone, vice questora della Polizia di Stato: «La parola fondamentale è la prevenzione, bisogna parlarne di più e dappertutto. Nelle università e nelle scuole si deve approfondire la cultura di genere e del rispetto facendo tutti la nostra parte come intera società».

Mara Pedrabissi, presidente della commissione pari opportunità della Fnsi, ha precisato: «Da tre anni abbiamo attivato l'osservatorio con l'Università La Sapienza per monitorare la stampa. Abbiamo il dovere di raccontare la violenza di genere in modo corretto e dal Manifesto di Venezia del 2017 ad oggi sono stati fatti passi avanti, ma molta strada è ancora da fare».

Sono intervenute inoltre Elisabetta Cosci (Cpo consiglio nazionale Odg), Monica Pietrangeli (Cpo Usigrai) e Serena Bersani (Giulia Giornaliste).

PER APPROFONDIRE
Di seguito la videointervista a Flaminia Saccà e, in calce, le slide utilizzate durante la presentazione.

@fnsisocial

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