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Anniversario 25 Nov 2025

25 novembre, Ifj: «Le donne sono sempre il primo bersaglio dell'estremismo»

Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne Il Consiglio per il Genere della Federazione internazionale dei giornalisti ha espresso «profonda preoccupazione per l'espansione di movimenti estremisti che stanno minando i diritti delle donne in tutto il mondo e alimentando attacchi mirati contro le giornaliste. Questi vengono perpetrati in particolare attraverso abusi, molestie, violenze online e campagne coordinate di disinformazione».

In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre 2025) la Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) e il suo Consiglio di genere avvertono che «l'aumento globale dell'estremismo rappresenta una minaccia senza precedenti per i diritti delle donne e per la sicurezza delle giornaliste».

Il Consiglio di Genere dell'Ifj, che rappresenta giornaliste e giornalisti affiliati ai sindacati membri della Federazione internazionale che difendono la parità di genere in tutto il mondo, ha espresso «profonda preoccupazione per l'espansione di movimenti estremisti che stanno minando i diritti delle donne in tutto il mondo e alimentando attacchi mirati contro le giornaliste. Questi vengono perpetrati in particolare attraverso abusi, molestie, violenze online e campagne coordinate di disinformazione».

Nel documento pubblicato sul sito web dell’Ifj, oltre che sull’Afghanistan, sull’Argentina, sulla Spagna e sulla Somalia, l’attenzione viene focalizzata sulla situazione italiana: «Il partito di estrema destra Fratelli d' Italia, guidato dalla premier Giorgia Meloni, ha promosso politiche pro-natalità e si è opposto a quella che definisce una "ideologia di genere". Giornaliste investigative, come Marilù Mastrogiovanni e Federica Angeli, hanno ricevuto minacce di morte e sono state poste sotto scorta.

In una nuova dichiarazione pubblicata il 24 novembre, il Consiglio per il Genere dell'Ifj ha chiesto «una legislazione più severa a tutela dei diritti delle donne, una migliore protezione per i giornalisti che si occupano di gruppi estremisti e una ferma condanna pubblica di tutte le forme di estremismo che prendono di mira le donne e i media. Ha inoltre esortato le redazioni a introdurre standard etici più elevati volti a prevenire la normalizzazione delle narrazioni estremiste, oltre a una più stretta cooperazione con le piattaforme digitali per arginare minacce e molestie online, e a intensificare gli sforzi di alfabetizzazione mediatica per contrastare la disinformazione e le narrazioni misogine. Infine, il Consiglio ha chiesto la salvaguardia di sfere pubbliche pluralistiche e democratiche, affinché gli attori estremisti non possano mettere a tacere i giornalisti o minare il dibattito sulla parità di genere e la dignità umana».

Maria Ángeles Samperio, presidente del Consiglio di Genere dell'Ifj, ha dichiarato: «Senza politiche di genere solide e applicabili e una reale protezione per i giornalisti che si occupano di attività di estrema destra, tutti i progressi per cui abbiamo lottato potrebbero essere vanificati in un istante. Abbiamo bisogno che governi, redazioni e piattaforme digitali agiscano con urgenza per rafforzare la legislazione, elevare gli standard etici del giornalismo e contrastare le campagne online tossiche che cercano di metterci a tacere, come giornalisti. Salvaguardare i diritti delle donne e garantire un giornalismo diversificato e coraggioso non è facoltativo; è il fondamento di qualsiasi società democratica e umana».

Il Segretario Generale dell'Ifj, Anthony Bellanger, ha aggiunto: «Il 25 novembre, l'Ifj ribadisce il suo inequivocabile rifiuto di ogni forma di violenza contro le donne. La parità di genere è una questione sindacale e non permetteremo che i diritti delle donne vengano compromessi o messi a tacere nei nostri luoghi di lavoro e nella nostra professione». (anc)

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