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Gianni Minà  nel 2015 (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Lutto 28 Mar 2023

Addio a Gianni Minà , la Fnsi: «Una grave perdita»

Il sindacato dei giornalisti ricorda il collega scomparso a 84 anni, «grandissimo esperto di America Latina, finissima penna sportiva, protagonista di memorabili interviste». Usigrai: «Un riferimento e un esempio».

«Non bastano poche righe per ricordare la ricchezza di Gianni Minà. Giornalista, scrittore, autore e conduttore tv. Grandissimo esperto di America Latina, finissima penna sportiva, protagonista di memorabili interviste. Una grave perdita. Siamo sicuri che la Rai saprà rendere il giusto omaggio a una delle più belle pagine del servizio pubblico». Con queste parole la Fnsi esprime, in una nota, il suo cordoglio per la scomparsa del grande giornalista, avvenuta lunedì 27 marzo 2023. Il comunicato si chiude con un pensiero per le persone più vicine al cronista scomparso: «Ai familiari, agli amici e colleghi che hanno potuto conoscere e apprezzare Gianni Minà giungano le condoglianze della Federazione nazionale della Stampa italiana».

Nato a Torino il 17 maggio 1938, Minà iniziò la carriera da giornalista nel 1959 a Tuttosport, mentre l'anno successivo debuttò in Rai dove ha realizzato centinaia di reportage, ha ideato e presentato programmi tv e documentari. Era famoso soprattutto per le sue interviste con grandi personaggi, la più nota è quella del 1987 a Fidel Castro, ma anche al Dalai Lama, a Federico Fellini, a Jane Fonda, Franco Battiato, Massimo Troisi e Pino Daniele.

Fortissimo il rapporto con Diego Armando Maradona e Pelè. Iconica, tra le tante, resta la foto che lo ritrae gioioso a cena a Roma con Muhammad Ali, Sergio Leone, Robert De Niro e Gabriel García Marquez. Ha collaborato con moltissimi quotidiani da Repubblica all'Unità, dal Corriere della Sera al Manifesto. È stato anche un prolifico scrittore: da Il racconto di Fidel del 1988 a Non sarò mai un uomo comune del 2021. Nel 1981 il presidente Pertini gli ha consegnato il premio Saint Vincent come miglior giornalista televisivo. Nel 2007 ha ricevuto il premio Kamera della Berlinale per la carriera, il più prestigioso premio al mondo per documentaristi.

Al cordoglio per la scomparsa di Gianni Minà si unisce anche l'Usigrai. «Con lui se ne va un pezzo importante della storia del giornalismo della Rai. Indimenticabili le sue interviste ai protagonisti dello sport, del cinema, della musica; i tanti programmi di cui è stato autore e conduttore. Un professionista rigoroso e sempre pronto a nuove sfide pur di ottenere l'intervista che ciascuno di noi avrebbe voluto fare», scrivono in una nota i rappresentanti dei giornalisti del servizio pubblico.

«Memorabili - proseguono - le sedici ore di  intervista a Fidel Castro. Ma una grande parte della storia professionale di Gianni Minà resterà legata allo sport di cui ha raccontato Olimpiadi, Mondiali di calcio e di pugilato. A ricordare Gianni Minà in queste ore sono anche molte colleghe e colleghi che si sono formati guardando al suo modo di fare giornalismo e per i quali resta un riferimento e un esempio. Dall'Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai, le condoglianze a tutta la famiglia».

@fnsisocial

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