Pubblichiamo l'appello al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi affinchè intevenga a tutela dei colleghi e del rispetto dello stato di diritto calpestato dai direttori e delle aziende del Gruppo Class che edita Italia Oggi. All'appello aderiscono anche i colleghi della redazione del Sito, Marco Gardenghi ed Enrico Ferri.
Caro Presidente, a Lei, che ha giustamente esortato noi giornalisti ad avere la schiena dritta, segnaliamo due episodi che rischiano di spezzare la schiena di nostri colleghi e costituire precedenti pericolosi. Sono due casi emblematici sia degli attacchi alla libertà d'espressione, sia della prepotenza di troppi editori. Due volte la magistratura si è espressa e due volte le sentenze sono state ignorate e calpestate: un comportamento inaccettabile e scandaloso in uno Stato di Diritto. Lo scorso 22 luglio il magistrato del lavoro di Milano Leonardo Gargiulo ha emesso una sentenza di immediato rientro al lavoro del redattore Ugo Degl'Innocenti, ingiustamente licenziato nel novembre 2001 dal quotidiano ItaliaOggi. La pronuncia del giudice pareva ponesse così fine a quasi quattro anni di privazione del reddito e di sospensione della vita d'un nostro collega. Ma a tutt'oggi - a 8 mesi di distanza - il direttore ed editore di quel giornale, Paolo Panerai, si è ben guardato dall'ottemperare alla pronuncia del Giudice. Stesso trattamento è stato riservato alla sentenza di reintegro di un altro collega, Paolo Menon, licenziato ingiustamente da un'altra testata dello stesso Gruppo Class, di cui Panerai è azionista di maggioranza, vicepresidente e amministratore delegato. Le chiediamo come sia possibile che un editore, che Lei ha nominato Cavaliere del Lavoro nel 2003, ignori il vincolo derivante dall'Ordine al "Merito del Lavoro", di un impegno etico e sociale volto al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del Paese e calpesti in questo modo sentenze della magistratura della Repubblica italiana, della quale Lei è il più alto custode. Le chiediamo anche come sia possibile che un editore il quale si comporti in tal modo possa continuare a ottenere aiuti pubblici per l'editoria. Il sopruso contro i due colleghi è stato pubblicamente denunciato non solo dalla Federazione nazionale della stampa italiana, dall'Associazione lombarda dei giornalisti e dall'Associazione della Stampa Romana, ma anche dal premio Nobel per la letteratura Dario Fo e dall'Associazione nazionale avvocati e praticanti. Il senatore Gerardo Labellarte (Rosa nel pugno) e il deputato Giuseppe Giulietti (Ds) hanno inoltre presentato una interrogazione parlamentare, indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, da cui dipende il Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria che eroga i finanziamenti per la stampa, con la quale chiedono di "sapere se, nel processo di ammissione alle erogazioni a sostegno dell'editoria, non si ritenga di dover subordinare tali erogazioni anche alla verifica del rispetto, da parte dei beneficiari, sia delle regole in materia di legislazione del lavoro sia delle disposizioni di altri Organi istituzionali, come ad esempio la Magistratura, in quanto appare giuridicamente ed eticamente assurdo che ottenga un sostegno dallo Stato chi dimostra di non riconoscere e rispettare le istituzioni e le norme legislative dello Stato stesso". L'interrogazione è rimasta però fino a oggi priva di risposte. A suo tempo c'era stata una mobilitazione per i soprusi di cui erano stati vittime giornalisti illustri come Enzo Biagi e Michele Santoro, casi emblematici di attacco alla libertà di espressione. Il sopruso di cui sono vittime i colleghi Ugo Degl'Innocenti e Paolo Menon è emblematico della prepotenza verso quello che potremmo definire il Giornalista Ignoto. A Lei chiediamo di intervenire esercitando il magistero della persuasione morale, onde assicurare che le regole finora violate vengano fatte rispettare. Grati per la cortese attenzione, Le esprimiamo i sensi della più viva stima. Senza Bavaglio, Pino Nicotri, Martino Seniga, Fabio Gibellino, Lucia Parisi, Luisa Espanet, Olga Piscitelli, Renato Ferraro, Massimo Alberizzi, Simona Fossati, Amelia Beltramini, Alessandro Tognarini, Nicoletta Morabito, Costanza Troini, Alessandra Lombardi, Mariangela Maritati, Gianvittorio Fedele, Maria Giovanna Faiella, Zenone Sovilla, Giorgia Cardini