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Editoria 11 Ott 2006

Appello della Fieg ai parlamentari europei sulla direttiva Ue: "Serve un riequilibrio delle risorse pubblicitarie tra carta stampata e tv"

Occorre un riequilibrio delle risorse pubblicitaria tra carta stampata e Tv. A chiederlo e' la Fieg che ha promosso un appello per i parlamentari Ue impegnati nella revisione del testo della Direttiva ''Tv senza frontiere''. L'appello, che sara' pubblicato sui giornali da domani, chiede che vengano introdotte quelle correzioni necessarie a garantire un effettivo equilibrio tra i mezzi di comunicazione

Occorre un riequilibrio delle risorse pubblicitaria tra carta stampata e Tv. A chiederlo e' la Fieg che ha promosso un appello per i parlamentari Ue impegnati nella revisione del testo della Direttiva ''Tv senza frontiere''. L'appello, che sara' pubblicato sui giornali da domani, chiede che vengano introdotte quelle correzioni necessarie a garantire un effettivo equilibrio tra i mezzi di comunicazione

''Il testo all'esame, infatti, nella sua formulazione attuale, -spiega la Fieg in una nota- amplierebbe ulteriormente il gia' ampio bacino di raccolta della pubblicita' telelevisiva, a sfavore della carta stampata. La pubblicita' e' una risorsa comune a tutti i mezzi di informazione e consente, ove equamente distribuita tra quei mezzi, quell'economicita' che sola puo' garantire il bene comune rappresentato dalla liberta' di stampa. Un'informazione libera ha bisogno infatti, prima di ogni altra cosa, di una stampa con imprese editrici economicamente sane e forti''. ''Di piu' -continua la Fieg-. L'allargamento dei limiti imposti all'inserimento di spot pubblicitari nelle trasmissioni televisive e l'introduzione della pratica finora riservata al cinema del 'product placement' - che assorbe marchi e prodotti da pubblicizzare nel tessuto stesso dei programmi - renderebbe sempre piu' labile il confine tra trasmissioni, conduttori e messaggi pubblicitari. Un effetto che colpirebbe la generalita' degli utenti, primi su tutti i minori''. ''L'appello vuole sensibilizzare, insieme ai Parlamentari Europei, anche l'opinione pubblica. Evitare, infatti, che un mezzo di comunicazione prevalga sugli altri e' uno dei modi di agire concretamente a difesa di due tra i piu' importanti principi democratici - la liberta' di stampa e il pluralismo informativo - che, garantiti entrambi dalla Costituzione e piu' volte ribaditi negli ultimi anni dalle nostre Istituzoni, -conclude la Fieg- costituiscono un bene e un patrimonio comune a tutti''. (Adnkronos)

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