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Giornalisti 12 Apr 2012

Appello sul precariato giornalistico raccolto dalla Regione

Care colleghe, cari colleghi, il nostro appello alla Regione affinché si intraprendessero iniziative per contrastare il precariato giornalistico è stato raccolto.La consigliera regionale Eleonora Artesio (FdS) ha presentato una mozione sottoscritta anche da Mercedes Bressso, Wilmer Ronzani (PD), Monica Cerutti (SeL), Giampiero Leo (Pdl), che ha per oggetto "Misure di contrasto al precariato giornalistico" e che sarà all'ordine del giorno in una delle prossime sedute del Consiglio Regionale.

Care colleghe, cari colleghi, il nostro appello alla Regione affinché si intraprendessero iniziative per contrastare il precariato giornalistico è stato raccolto.
La consigliera regionale Eleonora Artesio (FdS) ha presentato una mozione sottoscritta anche da Mercedes Bressso, Wilmer Ronzani (PD), Monica Cerutti (SeL), Giampiero Leo (Pdl), che ha per oggetto "Misure di contrasto al precariato giornalistico" e che sarà all'ordine del giorno in una delle prossime sedute del Consiglio Regionale.

MOZIONE

OGGETTO: Misure di contrasto al precariato giornalistico

Premesso che:

- dati recenti evidenziano che nel mondo dell’informazione gli operatori con contratti di lavoro autonomo o parasubordinato sono ormai più del doppio dei giornalisti con contratto da lavoratore dipendente: in Piemonte si stimano oltre 2.000 collaboratori e freelance e per la maggior parte di loro la paga media non arriva a 5.000 euro lordi l’anno;
- un giornalista precarizzato, poco pagato e con scarse prospettive è un lavoratore facilmente ricattabile e condizionabile, che difficilmente può mantenere vivo quel diritto insopprimibile di informazione e di
critica che sta alla base dell’ordinamento professionale e del sistema democratico;

Ricordato che:

-a livello nazionale l’Ordine dei Giornalisti e la Federazione della Stampa hanno varato la Carta di Firenze, una carta deontologica sui diritti dei giornalisti precari, contro lo sfruttamento, per dare nuova dignità alla professione e per un informazione di qualità;
- l’Ordine dei giornalisti e la Federazione della Stampa auspicano, inoltre, la rapida approvazione da parte del Parlamento della legge sull’”equo compenso”, per vietare l’erogazione di contributi pubblici agli editori che non rispettano retribuzioni congrue;

Considerato che:

- alcune amministrazioni regionali (Veneto, Toscana) hanno votato mozioni di indirizzo che impegnano le rispettive Giunte ad attivarsi per contrastare le condizioni di sfruttamento dei giornalisti precari e i livelli inaccettabili delle loro retribuzioni;
- l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e l’Associazione Stampa Subalpina hanno evidenziato tali problematiche chiedendo particolare attenzione all’amministrazione regionale per un problema cruciale per l’informazione e per valutare la situazione e le iniziative da prendere;

Il Consiglio Regionale impegna la Giunta:

- ad avviare attraverso il Corecom un’indagine conoscitiva presso le aziende editoriali, per fotografare qualitativamente e quantitativamente le condizioni di lavoro in Piemonte dei giornalisti dentro e fuori le
redazioni;

- ad aprire un tavolo regionale con gli editori e gli organi di rappresentanza dei giornalisti e ogni altra idonea iniziativa per dare corpo a un confronto costruttivo, utile a superare la grave situazione di precarietà che riguarda la maggior parte dei lavoratori del mondo giornalistico piemontese;
- a promuovere, con l’ausilio degli Organi professionali, percorsi di formazione e di aggiornamento professionale rivolti anche all’autoimprenditorialità;
- ad attivarsi, per le proprie competenze e con gli strumenti, anche legislativi, di cui dispone, per contrastare le condizioni di sfruttamento dei giornalisti precari ed i livelli inaccettabili delle loro retribuzioni

MISSIVA CONGIUNTA DI ASSOSTAMPA SUBALPINA E ORDINE

Quella di seguito è la lettera che l’Associazione Stampa Subalpina e l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte hanno inviato alla Regione Piemonte (Governatore, Assessori, Gruppi consiliari, Corecom) con l'intento di aprire un tavolo per varare iniziative studiate e congiunte contro il precariato giornalistico.

Egregi Presidenti e Assessori,

se l'informazione è un pilastro irrinunciabile della nostra democrazia, ebbene la democrazia è in pericolo. Perché in pericolo è l'informazione.
Non parliamo - qui - della crisi economica, che sta falcidiando ormai da anni le vendite, i fatturati pubblicitari e i bilanci degli editori; di digital divide; di indici di lettura sempre troppo bassi.
Parliamo di precariato giornalistico: sempre più spesso chi ci fornisce le notizie (tramite carta, web o emittenza) è un giornalista sottopagato.
Dati recenti evidenziano, infatti, che nel mondo dell’informazione gli operatori con contratti di lavoro autonomo o parasubordinato sono ormai più del doppio dei giornalisti con contratto da lavoratore dipendente: in Piemonte si stimano oltre 2.000 collaboratori e freelance e per la maggior parte di loro la paga media non arriva a 5.000 euro lordi l’anno.
Un giornalista precarizzato, poco pagato e con scarse prospettive è un lavoratore facilmente ricattabile e condizionabile, che difficilmente può mantenere vivo quel diritto insopprimibile di informazione e di
critica che sta alla base dell’ordinamento professionale e della nostra democrazia.
E' necessario un piano straordinario contro il precariato giornalistico.
A livello nazionale Ordine dei Giornalisti e Federazione della Stampa hanno varato la Carta di Firenze, una carta deontologica sui diritti dei giornalisti precari, contro lo sfruttamento, per dare nuova dignità alla professione e per un’informazione di qualità.
Ordine dei Giornalisti e Federazione della Stampa auspicano, inoltre, la rapida approvazione da parte del Parlamento della legge sull’ "equo compenso", per vietare l’erogazione di contributi pubblici agli editori
che non rispettano retribuzioni congrue.
Alcune amministrazioni regionali in Italia (Veneto, Toscana) hanno votato mozioni che impegnano le rispettive Giunte ad attivarsi per contrastare le condizioni di sfruttamento dei giornalisti precari e i
livelli inaccettabili delle loro retribuzioni.
La Regione Veneto potrebbe a breve varare, prima in Italia, una legge contro il precariato giornalistico. La futura legge - bipartisan: la proposta è firmata dall'assessore Elena Donazzan (Pdl) e dai consiglieri Graziano Azzalin (Pd) e Gustavo Franchetto (Idv) - farà leva anche sulla collaborazione col Corecom per stilare un elenco di editori virtuosi, che saranno privilegiati nell'erogazione, ad esempio, dei fondi che la Regione stanzia per la propria comunicazione istituzionale.
Ci rivolgiamo a Voi
- per chiedere attenzione verso un problema cruciale per l'informazione;
- per incontrarci e valutare insieme la situazione e le iniziative da prendere;
- perché si apra anche in Piemonte un tavolo regionale con gli editori e gli organi di rappresentanza dei giornalisti;
- perché si promuovano percorsi di formazione e di aggiornamento professionale rivolti anche all’autoimprenditorialità.
In attesa del vostro cortese riscontro, porgiamo i migliori saluti.
Ordine dei Giornalisti del Piemonte
Il presidente Alberto Sinigaglia
Associazione Stampa Subalpina
Il segretario Alessandra Comazzi

@fnsisocial

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