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Il Tar del Lazio
Editoria 12 Mag 2017

Askanews, il Tar del Lazio ha annullato il decreto che revocava il contratto di servizio con il governo

Annullato il decreto con il quale il Capo del Dipartimento per l'informazione e l'editoria presso la presidenza del Consiglio dei ministri aveva disposto la revoca dell'affidamento in favore dell'agenzia di stampa della fornitura di servizi giornalistici per le amministrazioni pubbliche.

Il Tar del Lazio ha annullato il decreto con il quale il Capo del Dipartimento per l'informazione e l'editoria presso la presidenza del Consiglio dei ministri aveva disposto la revoca dell'affidamento in favore dell'agenzia di stampa Askanews della fornitura di servizi giornalistici per le amministrazioni pubbliche per il periodo luglio-dicembre 2016, nonché la successiva rescissione dello stesso contratto.

La decisione arriva a poche settimane di distanza dalla sospensione, da parte del medesimo tribunale amministrativo, del provvedimento ora annullato. «La fattispecie in esame – scrive il Tar nella sentenza – presenta una sua particolarità. La revoca dell'affidamento in favore della Rti tra Askanews e Area Ag. Coop., e la conseguente rescissione del contratto stipulato il 20 luglio 2016, è stata disposta rispetto a un rapporto che era giunto ormai quasi al termine della sua scadenza naturale»; e che soprattutto nel frattempo era mutato, giacché «Area, a carico della quale l'Amministrazione ha accertato l'irregolarità fiscale, ha comunicato ad Askanews l'11 agosto 2016 la propria irrevocabile volontà di recedere dall'Ati».

La conseguenza è che «risulta condivisibile – scrivono i giudici – la doglianza della ricorrente che il provvedimento, per come strutturato, ha imputato ad Askanews le conseguenze pregiudizievoli accertate in capo ad altro soggetto, ormai non più titolare dell'affidamento, senza offrire, sul punto, alcuna specifica motivazione».

Anche perché «il mero richiamo alla causa ostativa di legge, che avrebbe senz'altro soddisfatto qualsiasi onere motivazionale della revoca, laddove intervenuta in prossimità dell'affidamento, non riesce a permettere la ricostruzione delle ragioni addotte a giustificazione della risoluzione del contratto non solo abbondantemente in corso, ma ormai in fase di esaurimento», conclude la sentenza.

L'effetto che ne consegue è dunque l'accoglimento del ricorso e l'annullamento dell'impugnato decreto di revoca dell'affidamento e di rescissione del contratto.

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