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Associazioni 21 Mar 2007

Assostampa Abruzzese, lettera aperta ai collaboratori de ‘Il Tempo’: “Attenzione al contratto capestro”

Il Sindacato dei giornalisti è venuto a conoscenza che l’Editrice “Il Tempo” ha predisposto, per tutti i collaboratori, un “contratto” con pretesa di sottoscrizione anche per evitare il mancato pagamento delle collaborazioni prestate.

Il Sindacato dei giornalisti è venuto a conoscenza che l’Editrice “Il Tempo” ha predisposto, per tutti i collaboratori, un “contratto” con pretesa di sottoscrizione anche per evitare il mancato pagamento delle collaborazioni prestate.

In proposito questa Associazione Stampa ritiene doveroso informare tutti i collaboratori de “Il Tempo”, dei vantaggi che in tal modo l’Editrice si assicurerebbe, a fronte degli irrilevanti aspetti positivi e di salvaguardia sindacale, professionale e giudiziaria per i giornalisti. Infatti lo schema di “contratto di collaborazione” appare predisposto, nella sua articolazione, pressochè ad esclusivo vantaggio della parte sostanzialmente proponente, e cioè la soc. editrice, con poche se non inesistenti garanzie per chi (il giornalista pubblicista) ne appare invece essere formalmente il richiedente. L’intento che la soc. editrice appare fin troppo chiaramente perseguire con il contratto in questione è quello di escludere aprioristicamente che nel costituendo rapporto di collaborazione giornalistica possano in un qualche modo configurarsi gli estremi della subordinazione o anche caratterizzazioni di coordinazione e continuità che possano legittimare in futuro il riconoscimento di diverse qualifiche contrattuali a prescindere dalla intensità e qualità dell’apporto lavorativo fornito. Per l’effetto, ogni aspetto contrattuale viene modellato ad uso e consumo della testata, e ciò a partire dalla costituzione del rapporto, con la “consueta” individuazione del giornalista quale parte formalmente proponente della collaborazione, proseguendo con le modalità di svolgimento, improntate alla “occasionalità” della prestazione, alla accettazione dell’esclusione di ogni vincolo di subordinazione, alla determinazione unilaterale del compenso, per finire alla conclusione del rapporto, anch’essa escludente ogni forma di riconoscimento ulteriore del lavoro professionale prestato. Una simile configurazione del rapporto di collaborazione professionale lascia evidentemente ben pochi margini a forme di tutela sia sul piano sindacale che su quello giudiziario. Il sindacato è a disposizione dei colleghi interessati per ogni ulteriore informazione e per le iniziative che si riterranno opportune.

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