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Diffamazione 11 Mag 2015

Carcere per i giornalisti e intercettazioni, la Fnsi: “Positive le novità inserite nel ddl”

"Le correzioni alla proposta di legge di modifica del reato di diffamazione a mezzo stampa vanno nella direzione giusta". Lo affermano Raffaele Lorusso, segretario generale, e Santo Della Volpe, presidente della Fnsi, commentando l'intervista rilasciata dall'onorevole Walter Verini, capogruppo pd in commissione giustizia, al sito dell'associazione Articolo 21.

"Le correzioni alla proposta di legge di modifica del reato di diffamazione a mezzo stampa vanno nella direzione giusta". Lo affermano Raffaele Lorusso, segretario generale, e Santo Della Volpe, presidente della Fnsi, commentando l'intervista rilasciata dall'onorevole Walter Verini, capogruppo pd in commissione giustizia, al sito dell'associazione Articolo 21.

"Evitare che una modifica di legge sacrosanta, ossia l'eliminazione del carcere per i giornalisti, si trasformi in un regolamento di conti con la categoria e nell'introduzione di nuove forme di bavaglio - dicono Lorusso e Della Volpe - è un obiettivo che la Fnsi persegue da tempo. Gli interventi annunciati dell'onorevole Verini in materia di querele temerarie, con la previsione di sanzioni pecuniarie a carico di chi promuove azioni giudiziarie a mero scopo intimidatorio, segnano un passo in avanti rispetto alle ipotesi penalizzanti e al limite della vessazione che avevano preso corpo nei mesi scorsi. Va inoltre salutata con favore la decisione di non regolare la materia delle intercettazioni nel ddl sulla diffamazione. In questo senso, è pienamente condivisibile l'opinione dell'onorevole Verini sulla necessità di affrontare il problema in un quadro complessivo di riforma della giustizia penale, avendo ben chiaro che non saranno mai tollerabili multe e sanzioni ai giornalisti e agli organi di stampa che pubblicano materiale coperto da segreto. Pur nella consapevolezza di dover trovare un corretto equilibrio fra tutela della privacy, diritto di cronaca e diritto dei cittadini a essere informati, va compreso una volta per tutte che è dovere dei giornalisti diffondere le notizie di pubblico interesse, indipendentemente dalla segretezza delle stesse: è di buona informazione che si nutre la democrazia. È comunque apprezzabile la volontà espressa dall'onorevole Verini di avviare un confronto su informazione e privacy con il sindacato dei giornalisti e con le associazioni che si occupano di informazione. La Fnsi – concludono Lorusso e Della Volpe – è pronta a fare la propria parte con spirito propositivo e costruttivo, lontana da pregiudizi e da qualsiasi forma di corporativismo".

Ecco di seguito uno stralcio dell'intervista dell'onorevole Verini pubblicata sul sito di Articolo21. Qui, invece, il link al testo completo.

INTERCETTAZIONI, VERINI: “SBAGLIATO INSERIRLE 
NEL PROVVEDIMENTO SULLA DIFFAMAZIONE”
“Respingerò tutti gli emendamenti che puntano a inserire nel provvedimento sulla diffamazione la impubblicabilità delle intercettazioni. L'ho ripetuto più volte, pubblicamente e ai colleghi che li hanno presentati. Non è questa la sede. La sede opportuna è quella del dibattito per la riforma della giustizia penale. E, tra l'altro, io ho un preciso giudizio. Guai a toccare le intercettazioni per le indagini. Anzi, per le Procure dovremmo allargare questa possibilità”. 
Ad affermarlo, in una intervista pubblicata sul sito di Articolo21, è Walter Verini, capogruppo Pd in Commissione Giustizia che la settimana prossima sarà relatore in commissione proprio sul provvedimento relativo alla diffamazione.
“Si deve normare il tema del rapporto tra libertà di informazione e privacy - prosegue Verini - e spero che tutte le eventuali modifiche che potrebbero venire introdotte all'attuale legislazione vengano comunque concordate con i rappresentanti del mondo dell'informazione: la Federazione Nazionale della Stampa, l'Ordine dei giornalisti, le associazioni che si occupano della tutela dell'informazione come Articolo 21 ed anche quelle che si occupano dei diritti dei cittadini”.
Verini interviene anche sul tema delle cosiddette “liti temerarie”. “La querela temeraria riguarda tutti, non solo i giornalisti - dice – ma nel settore dell'informazione ci deve essere un di più di attenzione sulla temerarietà”.
“Le positive aperture arrivate dal relatore Walter Verini non possono e non debbono essere sottovalutate - commenta il portavoce di Articolo21, Giuseppe Giulietti - in particolare in relazione alla esclusione delle intercettazioni dal testo e alla possibilità di contenere il fenomeno delle cosiddette querele temerarie”.
“Naturalmente resta ora da vedere quale risposta arriverà dalle forze politiche, prima alla Camera e poi al Senato, dal momento che su questa materia da molti anni si è consumata e si consuma una battaglia tra chi crede in una società aperta e trasparente e chi opera per porre sempre nuovi ostacoli al libero esercizio del diritto di cronaca”.

@fnsisocial

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