CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Usigrai 13 Nov 2011

Carlo Verna: “Il nuovo governo affronti l’emergenza del servizio pubblico”

"Diamo per scontato che sia finita o comunque che debba finire una stagione di esclusioni e censure e facciamo appello al governo e alla maggioranza parlamentare che verranno: portare in Europa anche il servizio pubblico radiotelevisivo". È quanto dichiara il segretario dell'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, Carlo Verna sottolineando che "c'è, oltre quella primaria per il Paese, pure un'emergenza Rai".

"Diamo per scontato che sia finita o comunque che debba finire una stagione di esclusioni e censure e facciamo appello al governo e alla maggioranza parlamentare che verranno: portare in Europa anche il servizio pubblico radiotelevisivo". È quanto dichiara il segretario dell'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, Carlo Verna sottolineando che "c'è, oltre quella primaria per il Paese, pure un'emergenza Rai".

Per Verna, "se non si riesce a fare una legge articolata sulla governance del servizio pubblico, si opti per una leggina che, anche per una sola volta, metta nelle mani della massima istituzione di garanzia ovvero la Presidenza della Repubblica, sentiti i presidenti di Camera e Senato, la designazione di personalità autorevoli e indipendenti che possano traghettare la Rai fuori dalla situazione in cui si trova".
Afferma il segretario dell'Usigrai: "Non si può lasciare ancora l'azienda di viale Mazzini nelle mani dei partiti, non si può pensare che gli attuali vertici abbiano la credibilità necessaria per dare una scossa positiva, né si può rieleggere il cda con i meccanismi della legge Gasparri.
Prosegue il segretario Verna: "La natura giuridica della Rai va ridefinita. Non può essere, trovandosi seppure in parte sul mercato, un ente pubblico; e c'è bisogno di risorse certe".
L'Usigrai ritiene che " anche del canone si possa discutere. Non è un totem, purché sia chiara la diversa forma di finanziamento pubblico,  ovvero il prezzo certo di una convenzione qual è il contratto di servizio, che pone a carico della Rai una serie di obblighi di produzione".
Per il segretario dell'Usigrai, "basta che tutto, come pure in alcuni Paesi avviene, sia ancorato a parametri oggettivi, come il pil, non modificabili dai governi di turno in caso di programmazione non gradita. Pronti a discutere anche dell'accorpamento immediato di alcune testate: nulla è immutabile, purché sia salvaguardato il concetto di servizio pubblico". (ROMA, 13 NOVEMBRE -  ADNKRONOS)

 

@fnsisocial

Articoli correlati