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Casagit 30 Mag 2015

Casagit, l'assemblea approva il bilancio 2014: disavanzo a 758mila euro. Cerrato: "Aumentare la massa critica"

"L'anno appena trascorso è stato vissuto pericolosamente dall'intero comparto giornalistico italiano e proietta rischi ancora maggiori di quelli che i bilanci possono mostrare con l'evidenza dei numeri." Con queste parole si apre la relazione al Bilancio 2014 del presidente della Casagit Daniele Cerrato. Bilancio approvato dal Cda e ratificato dall'Assemblea Nazionale dei Delegati il 27 maggio all'unanimità.

"L'anno appena trascorso è stato vissuto pericolosamente dall'intero comparto giornalistico italiano e proietta rischi ancora maggiori di quelli che i bilanci possono mostrare con l'evidenza dei numeri." Con queste parole si apre la relazione al Bilancio 2014 del presidente della Casagit Daniele Cerrato. Bilancio approvato dal Cda e ratificato dall'Assemblea Nazionale dei Delegati il 27 maggio all'unanimità.

"In questo quadro che riguarda l'intera categoria, nei diversi istituti ed enti, il risultato del Bilancio Casagit per l'anno 2014 - specifica Casagit in un comunicato stampa - passa per la prima volta negli ultimi 6 esercizi dal segno positivo a negativo con 758mila euro di disavanzo, ampiamente garantiti da una riserva tecnica superiore ai 35,5 milioni di euro".
I dati più preoccupanti, sottolineati nelle relazioni di Presidente, Direttore Generale Francesco Matteoli e Collegio Sindacale, sono legati alla diminuzione progressiva dei soci contrattualizzati e all'aumento della spesa sanitaria per prestazioni specialistiche (visite e accertamenti) che per la prima volta supera la spesa dei ricoveri. Solo grazie a circa 1.200 nuove adesioni ai profili Casagit 2, 3 e 4 la Cassa non è scivolata sotto alla soglia dei 50mila iscritti. Una misura inferiore porrebbe anche il tema della "massa critica" della nostra popolazione. Complessivamente i rimborsi della Cassa nel 2014 assorbono, per il Profilo 1 Casagit, il 90% dei contributi accertati. Nel 2014 la spesa per prestazioni sanitarie è stata di 72,3 milioni di euro con un aumento del 2% rispetto all'anno precedente. L'abbassamento dei redditi dei giornalisti italiani ha comportato un progressivo calo di contributi, l'innalzamento dell'età una richiesta sempre maggiore in prestazioni.
I due fattori, già evidenziati negli ultimi esercizi, sono un segnale da cogliere per affrontare gli anni che verranno. Oggi la Cassa supera i 6 milioni/mese di rimborsi sanitari erogati e l'82% degli iscritti effettua almeno una prestazione l'anno.    
Inoltre è stata sottolineata anche una sempre maggiore difficoltà a farsi corrispondere il dovuto dagli editori. Una sfida in più: la Casagit nell'anno passato ha dovuto inseguire anche legalmente circa 6 milioni di euro di contributi "evasi".
Per il direttore generale Francesco Matteoli "la discesa dei contributi, la crescita delle prestazioni e l'accantonamento del fondo di svalutazione dei crediti non riscossi dagli editori sono le ragioni di un disavanzo fortunatamente contenuto e stimato da tempo con precisione."
La gestione finanziaria, dopo le modifiche dello Statuto approvate lo scorso anno dall'Assemblea sulle tipologie d'investimento, ha contribuito a mitigare il saldo negativo con 1,6 milioni di euro.
L'attività di Casagitservizi s.r.l., d'intero e assoluto controllo della Casagit, si è avviata con l'importante intesa con Confcommercio (consulenza per la costituzione e gestione di un fondo sanitario dedicato agli iscritti della più grande organizzazione imprenditoriale italiana) e prosegue con la creazione a Roma di un nuovo Poliambulatorio aperto al pubblico.
Per Daniele Cerrato "queste attività potranno dare alla Cassa nel medio periodo un nuovo gettito di risorse dall'esterno del nostro sistema, non potranno tuttavia sostituirsi a un necessario consolidamento del nostro mercato del lavoro e a una maggiore attenzione alla spesa. La nostra è 'una storia fatta di nuovi orizzonti' - titolo dell'Assemblea ribadito da Daniele Cerrato -, abbiamo esperienza e godiamo di ottima considerazione nel mondo dei fondi sanitari, tutti valori che dobbiamo mettere al servizio anche di altre categorie produttive".
"Dobbiamo abbassare il ponte levatoio, far entrare - ha concluso Cerrato - altre popolazioni e aumentare la nostra massa critica, rafforzare il sistema e rispondere alle sfide di un SSN che offre sempre meno e ci costringe a sostituirlo più che a integrarlo".

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