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Cdr 07 Lug 2005

Cdr del Resto del Carlino e Assostampa dell'Emilia-Romagna: "Il Comune di Ferrara attacca i giornalisti che fanno il loro dovere e non applica la legge 150 sulla comunicazione pubblica come dovrebbe"

L’Associazione Stampa dell’Emilia-Romagna (Aser), l’Associazione Stampa Ferrara ed il Comitato di Redazione de “il Resto del Carlino” denunciano l’inaccettabile atteggiamento degli amministratori del Comune di Ferrara

L’Associazione Stampa dell’Emilia-Romagna (Aser), l’Associazione Stampa Ferrara ed il Comitato di Redazione de “il Resto del Carlino” denunciano l’inaccettabile atteggiamento degli amministratori del Comune di Ferrara

L’Associazione Stampa dell’Emilia-Romagna (Aser), l’Associazione Stampa Ferrara ed il Comitato di Redazione de “il Resto del Carlino” denunciano l’inaccettabile atteggiamento degli amministratori del Comune di Ferrara i quali, in una nota, hanno pesantemente attaccato un giornalista de “il Resto del Carlino”, colpevole secondo quell’amministrazione di fare il proprio dovere di cronista e di informare l’opinione pubblica di quanto accade nelle stanze del Palazzo. Inaccettabili ed arroganti sono i toni con cui il Comune di Ferrara replica alla notizia diffusa dal quotidiano, arrivando a dare giudizi professionali che non sono certamente di competenza di amministratori pubblici, senza per altro smentire quanto riportato dal quotidiano. Se i contenuti di quello o di altri articoli vengono ritenuti diffamatori, esistono sedi appropriate come le aule dei tribunali dove eventualmente fare rivalere le proprie ragioni, ma la strada non è certamente quella di tentare di delegittimare con comunicati il lavoro dei giornalisti. E visto che il Comune di Ferrara appare così sensibile ai temi della legalità e del rispetto dei principi, potrebbe cominciare ad applicare in modo corretto le leggi vigenti di questa Repubblica, a partire da quella legge 150 che fissa le regole per la comunicazione e l’informazione negli enti pubblici, legge che ad oltre cinque anni dalla sua approvazione risulta ancora ampiamente disattesa nelle stanze di Palazzo Municipale. Bologna, 7 luglio 2005

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