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Fnsi 27 Lug 2004

Comitato per la libertà e il diritto all'informazione: in autunno a Gubbio per il pluralismo. Un coro di adesioni da Pecoraro Scanio, Violante, Castagnetti, Rizzo, Capezzone e Formisano

Comitato per la libertà e il diritto all'informazione: in autunno a Gubbio per il pluralismo. Un coro di adesioni da Pecoraro Scanio, Violante, Castagnetti, Rizzo, Capezzone e Formisano

Comitato per la libertà e il diritto all'informazione: in autunno a Gubbio per il pluralismo. Un coro di adesioni da Pecoraro Scanio, Violante, Castagnetti, Rizzo, Capezzone e Formisano

Una "Gubbio due" in autunno per rilanciare la mobilitazione della società in difesa della libertà e del diritto ad una corretta informazione. E' l'appuntamento lanciato oggi dal Comitato per la libertà e il diritto all'informazione che raccoglie oltre settanta sigle, nel corso di una manifestazione dedicata in particolare alla legge sul conflitto di interessi. Contro la normativa, che le associazioni che fanno capo al Comitato definiscono "legge burla" perché "legalizza il diritto del premier di guidare il governo del paese e al tempo stesso detenere la proprietà di Mediaset" e "consente al controllato di nominare il controllore" cioè il garante dell'Autorità per le comunicazioni, è necessaria "una battaglia a livello europeo per definire una direttiva comune in materia". Lo sostengono in coro gli intervenuti alla manifestazione, dal presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, al presidente del gruppo Ds alla Camera, Luciano Violante, da Pierluigi Castagnetti, leader della Margherita, a Marco Rizzo, neoparlamentare europeo dei Comunisti Italiani, da Daniele Capezzone, segretario dei Radicali Italiani, a Nello Formisano dell’Italia dei Valori, da Paolo Serventi Longhi, segretario della Fnsi a Fulvio Fammoni della Cgil, da Giuseppe Giulietti, portavoce dell'Associazione Articolo 21, a Roberto Natale, segretario dell'Usigrai. Il rischio è, infatti, si sottolinea, che la situazione italiana di conflitto di interessi del premier contagi il resto dell'Europa e soprattutto i nuovi arrivati paesi dell'est che si trovano in condizioni simili a quella italiana e che rifiutano di essere perseguiti per un problema di cui sono portatori in forma più lieve rispetto al nostro paese. Per Violante "in tante aree, e soprattutto nell'informazione, il centrodestra ha steso un velo grigio e la Rai è la sede dove si registra con maggiore evidenza questo grigiore di fondo e il vassallaggio che questa destra instilla nelle coscienze delle persone". Su "un tema di fondo come quello della comunicazione - prosegue - non esiste ormai la possibilità che un paese abbia principi e regole diversi dagli altri paesi; c'è bisogno di una uniformità democratica in tutta Europa. Finita la fase demolitoria deve cominciare quella costruttiva, quella della formulazione di un sistema di regole preciso, una fase due che preveda la formulazione di un progetto di pluralismo e di informazione pubblica moderna". Pecoraro Scanio sottolinea a sua volta la necessità di varare in sede europea una normativa vincolante per tutti sul conflitto di interessi. "Se oggi l'Italia chiedesse l'adesione all'Unione Europea - afferma - non avrebbe i parametri sufficienti per ottenerla per mancanza di pluralismo". E a Prodi, ricorda, i Verdi hanno chiesto il varo di una normativa rigorosa in proposito come primo atto di un futuro governo di centrosinistra. "Berlusconi - prosegue il leader dei Verdi - inquina la comunicazione, l'informazione, l'economia, il calcio. Il conflitto interessi ha dipanato dissesti su tanti settori, non ultimo il sistema politico, basti pensare al tentativo riuscito di comprarsi pezzi dell'Udc dopo aver comprato in passato i debiti della Lega". Per Castagnetti "solo una nuova legislatura e una nuova maggioranza parlamentare libera di decidere potrà correggere una legge sul conflitto di interessi che è assolutamente necessario sia cambiata perché c'è di mezzo la libertà, la qualità del modello democratico del paese. E' una legge esplicitamente, spudoratamente ad personam che tutela la specifica, personale condizione del presidente del Consiglio". Castagnetti si dice comunque fiducioso perché "il risultato del 13 giugno scrive l'inizio di un processo di sgretolamento di ciò che è il modello di democrazia di Berlusconi, quel rapporto fra il principe e il popolo che non corrisponde al dettato costituzionale". A sottolineare l'"anomalia assoluta" di un capo di governo che riassume in sè "potere economico, mediatico e politico" è Marco Rizzo che auspica una normativa europea vincolante per tutti i paesi dell'Unione. Sulla stessa lunghezza d'onda il diessino Giuseppe Giulietti: "bisogna passare - sostiene - dalla protesta contro Berlusconi ad una proposta europea per una informazione più libera e democratica. Il conflitto di interessi non è solo un problema nostro, deve essere allontanato dall'Europa, eliminato ovunque si manifesti". L'idea portante della manifestazione, in conclusione, è quella di un "patto europeo" che partendo dalla Carta di Gubbio garantisca la correttezza dell'informazione, ribadendo i diritti. "La censura, la riduzione al silenzio delle opinioni indesiderate, i conflitti di interesse, la concentrazione di media, politica e affari in poche mani - argomenta infatti il documento sottoscritto nella città umbra nel maggio scorso -rappresentano un grave pericolo per il futuro dei singoli stati e della stessa Unione europea. Quanto sta accadendo in Italia tende a manifestarsi anche altrove". (AGI) CONFLITTO INTERESSI: IL COMITATO GUARDA A GUBBIO 2 E EUROPA E' stata organizzata oggi a Roma dal Comitato per la libertà e il diritto all'informazione una manifestazione-dibattito contro la legge sul conflitto di interessi, con la volontà di costruire un progetto alternativo a partire dalla Carta di Gubbio (approvata nel maggio scorso) e soprattutto guardando al Parlamento Europeo, cui affidare una petizione che applichi una regolamentazione unica e efficace. ''Non una legge contro Berlusconi'' ci tiene a dire Giuseppe Giulietti portavoce di Articolo 21, ma un modo di passare ''dalla protesta alla proposta''. L'idea è quella di ''prendere atto della risoluzione di Strasburgo'' e intorno a questa, che è già stata firmata in Europa da liberali, socialisti e ambientalisti, cercare nuovi consensi fino a una direttiva unica europea. Molto preoccupato per la situazione dell'informazione italiana è il segretario della FNSI Paolo Serventi Longhi, che ha parlato della legge appena approvata sul conflitto di interessi come di una ''legge-truffa, un inganno per il popolo italiano'' e ha manifestato la volontà di nuovi stati generali sull'informazione, auspicando una Gubbio 2 per il 2005. Per Daniele Capezzone, segretario dei Radicali Italiani, c'è la condivisione che quella del conflitto di interessi non sia una legge seria, ma anche del fatto che ci sia stata ''una maggioranza di sinistra che per cinque anni non ha fatto nulla''. Pecoraro Scanio dei Verdi ha messo in luce il paradosso che l'attuale direttiva europea sull'antitrust non permetterebbe oggi all'Italia di entrare in Europa, un problema non da poco: ''visto che alcuni paesi dell'Est nuovi membri - ha detto il parlamentare - si chiedono come mai debbano sottostare a delle regole che non sono valide per l'Italia''. Per il capogruppo alla camera della Margherita Pierluigi Castagnetti, quella del conflitto di interessi è ''una legge che deve essere cambiata. Una legge ad personam che crea divieti per tutti gli italiani tranne uno: Silvio Berlusconi''. Infine da Luciano Violante la volontà che da settembre nasca una fase 2 per l'informazione capace, anche grazie agli stimoli venuti da questo incontro, di ''disegnare un futuro coerente con i nostri principi''. (ANSA). CONFLITTO INTERESSI: PECORARO SCANIO, GOVERNO ORMAI AFFOGATO ''Non è più un governo balneare ma un governo affogato, naufragato che dovrebbe dare l'opportunità di arrivare al più presto alle elezioni''. E' quello che ha detto oggi il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, a margine del convegno sul conflitto di interessi che si sta tenendo stamani a Roma per rilanciare la difesa della libertà di informazione e del pluralismo per costruire anche un progetto alternativo a quello del governo a partire dalla carta di Gubbio. (ANSA) FORMISANO: IDV ADERISCE ALLE INIZIATIVE DELLA FNSI “La carta di Gubbio, il documento programmatico del comitato per la libertà e il diritto all’informazione, sintetizza in modo ineccepibile le necessità fondamentali che i cittadini rivendicano e che l’Italia dei Valori sostiene come punto fondamentale del suo programma politico”, dichiara Il sen. Nello Formisano, rappresentante dell’Italia dei Valori, presente stamane all’incontro per la libertà e il diritto dell’Informazione presso la sede della Fnsi. “L’Italia dei Valori, attraverso la presenza nelle istituzioni – continua Formisano - garantita al Parlamento Italiano dal mio impegno e in quello europeo da Antonio Di Pietro, si impegnerà in questa iniziativa, confermando la propria adesione alla Carta di Gubbio, per portare avanti delle proposte concrete per la libertà d’informazione e la regolamentazione a livello europeo e nazionale dell’imperante conflitto d’interesse che soffoca la libertà ed il pluralismo nell’informazione”. Ufficio stampa nazionale IDV

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