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La sede della procura di Roma (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Giudiziaria 06 Nov 2025

Dossieraggi, la procura di Roma ha chiuso le indagini per 23 persone

L'atto, che di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio, è stato notificato anche a tre giornalisti. Fnsi: «Cercare notizie non è un reato. A meno che non si voglia sostenere che le inchieste giornalistiche devono essere fatte solo sulla base di veline autorizzate».

Rischiano il processo per avere messo in piedi una sistematica ricerca abusiva, su varie banche dati, ai danni di esponenti di primo piano del mondo della politica e delle istituzioni. La Procura di Roma ha chiuso le indagini per 23 persone tra cui l'ex finanziere Pasquale Striano e l'ex sostituto procuratore della Dnaa, Antonio Laudati. L'atto, che di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio, è stato notificato anche a tre giornalisti.

Nel documento di chiusura dell'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe De Falco, i pm di piazzale Clodio affermano che siamo in presenza di «consultazione di informazioni compulsiva» per acquisire elementi poi finiti in articoli di stampa.

Come già fatto all'inizio dell'inchiesta, nel marzo 2024, la Fnsi «ribadisce oggi, a conclusione delle indagini, e quindi rispetto alla posizione dei soli magistrati, che cercare notizie non è un reato. Unico obbligo dei giornalisti è scovare, verificare e dare notizie. Vale per i colleghi coinvolti nell'indagine e per tutti i giornalisti che fanno inchieste. A meno che - conclude il sindacato - non si voglia sostenere che le inchieste giornalistiche devono essere fatte solo sulla base di veline autorizzate».

Il procedimento aperto a Perugia era stato trasmesso a Roma a seguito di una eccezione sollevata dalla difesa di Laudati e accolta prima dal giudice delle indagini preliminari, poi dal Tribunale del Riesame umbro, sulla scorta di una sentenza della Corte di Cassazione.

I pm di Roma contestano agli indagati oltre un migliaio di accessi illeciti. Nell'atto di conclusione dell'indagine, coordinata dall'aggiunto Giuseppe De Falco, vengono elencate le operazioni abusive che sono iniziate nel 2018. (mf)

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