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Lutto 19 Mar 2009

E' morto il collega Pino Caiati. Il cordoglio della Fnsi e dell'Usigrai

Se ne è andato troppo presto un giornalista appassionato dell’attività sindacale, del mestiere di cronista, della vita. Pino Caiati, 53anni, inviato della Tgr Lazio, ci ha lasciato oggi dopo una lunga malattia.

Se ne è andato troppo presto un giornalista appassionato dell’attività sindacale, del mestiere di cronista, della vita. Pino Caiati, 53anni, inviato della Tgr Lazio, ci ha lasciato oggi dopo una lunga malattia.

“Ci piace ricordare, assieme alla simpatia e alla schiettezza che lo hanno reso caro a molti colleghi, l’impegno più che ventennale nelle rappresentanze di categoria. Per anni membro dei Comitati di Redazione della Tgr Rai; poi componente degli organismi nazionali dell’Usigrai (nell’Esecutivo e successivamente nei Garanti) e dirigente della Associazione stampa romana; da ultimo consigliere generale dell’Inpgi. Ovunque ha portato la sua lealtà, la sua generosa irruenza, la sua passione, vivendo il servizio ai colleghi come espressione piena di solidarietà. La Federazione Nazionale della Stampa è vicina alla moglie Brigida e al figlio Michele, nel dolore e nel ricordo di un uomo buono”. "Un cronista che non dimenticava mai il rispetto per l'uomo e per le sue fragilita', così l'Usigrai rciorda Giuseppe Caiat. "Era malato da tempo e aveva affrontato ogni momento di questa prova con coraggio, senza mai dimenticare, anche nei momenti piu' difficili, le attenzioni per i colleghi che cercavano in lui il sindacalista, l'uomo concreto, di buon senso mai capace di prendere distanza dai problemi degli altri". L'Usigrai sottolinea che "il ricordo di Pino come inviato del Tg Rai del Lazio, come sindacalista, impegnato da decenni nei Comitati di Redazione, nell'Usigrai e negli organi di categoria come l'Inpgi, e' per noi giornalisti della Rai un esempio di senso di responsabilita' indimenticabile. Ci aiutera' a continuare in quell'impegno che e' stato anche il suo. Un abbraccio alla moglie Brigida, donna coraggiosa che non ha mai smesso di lottare al suo fianco e al figlio Michele perche' la forza del papa', grande e buono, non l'abbandoni mai". (AGI)

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