«Oggi entra in vigore la legge europea sulla libertà dei media. Siamo orgogliosi del ruolo chiave svolto dal Parlamento europeo nella realizzazione di questa legge storica che rafforza la democrazia. In Europa e in tutto il mondo, i giornalisti devono essere protetti e liberi di fare il loro lavoro senza paura, minacce o interferenze». Lo scrive su X la presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola l’8 agosto 2025, giorno di entrata in vigore dello European Media Freedom Act.
«Una stampa libera e indipendente – afferma la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen - è un pilastro essenziale della nostra democrazia. Con il nostro European Media Freedom Act vogliamo migliorarne la tutela. In questo modo i giornalisti possono continuare il loro fondamentale lavoro in tutta sicurezza, senza interferenze o intimidazioni".
Sul suo sito web la Federazione Europea dei Giornalisti si è unita ai partner del Media Freedom Rapid Response «nell'accogliere con favore la storica entrata in vigore dell’Emfa , che rappresenta un traguardo storico negli sforzi in corso per salvaguardare il pluralismo e l'indipendenza dei media in tutta l'Unione Europea. Oggi, 8 agosto 2025, segna una nuova era per la libertà dei media nell'UE e giunge in un momento cruciale per la difesa dei valori democratici all'interno dell'Unione».
Nella nota viene poi lanciato un allarme: «Nonostante i governi nazionali abbiano adottato alcune misure limitate, i progressi complessivi sono gravemente carenti e molti Stati membri devono ancora iniziare o sono in ritardo nell'adempimento dell'obbligo di allineare la legislazione nazionale alle norme delineate dall'Emfa, nonostante abbiano avuto più di un anno per farlo. Mentre oggi celebriamo l'attesa entrata in vigore della legge, le nostre organizzazioni esortano congiuntamente tutti gli Stati membri ad attuare tempestivamente e integralmente le norme giuridicamente vincolanti dell'Emfa e chiedono alla Commissione europea di utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per farle rispettare, con particolare urgenza nei paesi in cui la libertà dei media è già stata notevolmente erosa».
La nota si chiude sottolineando che la «piena ed efficace attuazione» dell’Emfa «deve ora essere una priorità condivisa in tutta Europa».
In un comunicato stampa l’Usigrai sottolinea che nel giorno dell’entrata in vigore dell’Emfa «il nostro Paese si presenta inadempiente all'appuntamento fissato da Bruxelles. Dal Parlamento ancora solo un tentativo di riformare la legge sulla Rai con una proposta gattopardesca che finge di cambiare le norme che oggi consentono al governo e ai partiti di detenere il controllo sull'azienda di servizio pubblico».
L’organismo sindacale di base conclude evidenziando la necessità di «una legge che garantisca agli italiani una Rai che possa essere realmente al servizio dei cittadini e indipendente dai governo e dalle maggioranze di turno».
Annunciando l’adesione «alla denuncia presentata oggi alla Commissione europea da Articolo Quinto e da altre associazioni per il mancato recepimento da parte del governo di quanto stabilito dall'Emfa sull'indipendenza dei servizi pubblici radiotelevisivi», il segretario generale di Slc Cgil Riccardo Saccone sottolinea: «Giudichiamo molto grave che l'Italia non abbia accolto le indicazioni sull'indipendenza dei fornitori di media di servizio pubblico e sulle procedure di nomina e licenziamento del direttore o dei membri del Cda».
Anche Stampa Romana evidenzia in un comunicato che, nel giorno dell’entrata in vigore dell’Emfa, «nonostante un dibattito pubblico che si trascina da mesi e lo stallo nell'elezione del presidente della Rai, il Parlamento non è riuscito a varare una legge perché viale Mazzini possa avere risorse certe, una prospettiva industriale svincolata dalla durata dei governi, vertici nominati in base alle competenze». Il sindacato regionale rende noto il «pieno e convinto sostegno» all’esposto presentato alla Commissione europea da Articolo Quinto (associazione cui Stampa Romana ha aderito). (anc)