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Lutto 06 Nov 2007

Enzo Biagi è morto, il mondo dell'informazione perde una delle sue voci più autorevoli Il cordoglio di Paolo Serventi Longhi, della Fnsi, dell'Aser, dell'Usigrai e dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti

Enzo Biagi è morto, giovedì 8 alle ore 11 a Pianaccio si svolgeranno i funerali. Alle esequie parteciperà una delegazione della Fnsi composta dal Segretario generale, Paolo Serventi Longhi, dal Presidente, Franco Siddi, e da Roberto Natale, membro della Giunta esecutiva. Biagi aveva 87 anni, da oltre una settimana era ricoverato nella clinica Capitanio di Milano. Il mondo dell'informazione perde così una delle sue voci più celebri, esempio di libertà di pensiero e autorevolezza.

Enzo Biagi è morto, giovedì 8 alle ore 11 a Pianaccio si svolgeranno i funerali. Alle esequie parteciperà una delegazione della Fnsi composta dal Segretario generale, Paolo Serventi Longhi, dal Presidente, Franco Siddi, e da Roberto Natale, membro della Giunta esecutiva. Biagi aveva 87 anni, da oltre una settimana era ricoverato nella clinica Capitanio di Milano. Il mondo dell'informazione perde così una delle sue voci più celebri, esempio di libertà di pensiero e autorevolezza.

Il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Scompare con Enzo Biagi - ha scritto il capo dello Stato - una grande voce di libertà. Egli ha rappresentato uno straordinario punto di riferimento ideale e morale nel complesso mondo del giornalismo e della televisione, presidiandone e garantendone l'autonomia e il pluralismo. Il suo profondo attaccamento - sempre orgogliosamente rivendicato - alla tradizione dell'antifascismo e della Resistenza lo aveva condotto a schierarsi in ogni momento in difesa dei principi e dei valori della Costituzione repubblicana". Ad annunciare il decesso è stato il medico Giorgio Massarotti, all'ingresso della clinica: "Per incarico della famiglia - ha dichiarato, davanti ai cronisti presenti - e con estremo dolore, annuncio che il dottor Biagi si è spento alle 8 di questa mattina con serenità". Poi hanno parlato le figlie: "Si è addormentato sereno - ha raccontato Bice - devo dire che aveva programmato come sempre tutto anche per noi. Ci ha fatto dormire qualche ora, a me e a mia sorella, e ci ha aspettati. Siamo stati insieme". Ai giornalisti che le hanno chiesto un ricordo del padre, la donna ha risposto: "Mi rendo conto che voi tutti ricordate Enzo Biagi. Io mi ricordo mio padre e sono grata a tutti quelli che in questi giorni mi hanno dimostrato tanto bene. Non dico che per noi è una scoperta, ma certo, noi siamo le sue figlie e ci ha stupito. Io ho perso un padre, sono solo più sola". Biagi, che aveva sei by-pass, era stato ricoverato per problemi cardiaci, ma venerdì scorso si erano manifestate anche complicazioni renali e polmonari. Sabato le sue condizioni sono apparse migliori. Stamattina presto, però, c'è stato il peggioramento. E poi la morte. Tra i primi ad accorrere in clinica, dopo la notizia del decesso, i colleghi Sergio Zavoli e Ferruccio De Bortoli (direttore del Sole 24 ore). Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: "Enzo Biagi è stato il giornalista che molti di noi avremmo voluto essere. E’ stato anche un uomo forte, determinato, coraggioso ed animato da una passione civile degna di ammirazione. Le sue doti umane e professionali, la capacità di individuare e raccontare senza fronzoli le vicende italiane e mondiali, ne fanno un maestro di vita e di giornalismo. Per me un caro amico. Ne ricordo la capacità di analizzare la vita politica ed economica del nostro Paese senza indulgenze per nessuno, con interviste sempre scomode, mai sdraiate. Nella lunga serie di trasmissioni televisive Enzo Biagi ha tracciato un quadro esatto dei cambiamenti e dei rischi di un certo modo di concepire la politica come occupazione del potere e non come servizio alla società. Per questo l’editto di Sofia lo cacciò dalla Rai, lo emarginò dal suo pubblico contribuendo per molto tempo a ridurre la credibilità del servizio pubblico. Enzo ne ha sofferto, ma attorno a lui è cresciuta e si è rafforzata la determinazione a resistere ai tentativi di ridurre la libertà e l’indipendenza della nostra professione. In tanti abbiamo lottato con Enzo e condiviso le sue battaglie, siamo riusciti a raccogliere attorno a noi le forze migliori della società civile. Alcune di quelle battaglie le abbiamo vinte, Enzo Biagi è tornato, purtroppo per poco, alla Rai e in televisione. Altre battaglie non sono però concluse: le leggi di riforma promesse sulla comunicazione non sono ancora quelle che Biagi avrebbe voluto. Per questo dobbiamo continuare a rivendicare il pluralismo dell’informazione, la riforma del servizio pubblico, leggi eque per l’editoria e norme certe contro tutti i conflitti di interesse. E’ una battaglia difficile, che combatteremo senza Enzo, ma nel suo nome. Per questo proporrò alla Giunta della Fnsi di dedicare al ricordo di Enzo Biagi il prossimo XXV Congresso della Federazione Nazionale della Stampa Italiana." La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “Il Sindacato dei Giornalisti piange oggi una delle figure più prestigiose e autorevoli della nostra professione. Enzo Biagi rappresenta per molte generazioni di colleghe e colleghi un punto di riferimento umano, professionale e civile insostituibile. Le sue battaglie per una informazione di qualità, realmente indipendente da ogni forma di potere, sono state le stesse che la Federazione Nazionale della Stampa ha condotto con tenacia negli ultimi anni. Più volte Enzo ha partecipato personalmente o con collegamenti telefonici alle manifestazioni che una parte importante della società civile italiana ha promosso a sostegno della libertà di informazione e del diritto di critica e di cronaca. Biagi ha pagato prezzi durissimi per le sue convinzioni e per il suo lavoro e solo di recente la Rai aveva deciso di porre fine ad una assurda discriminazione politica nei suoi confronti. La Federazione della Stampa è vicina alla famiglia, agli amici e ai collaboratori più stretti di Enzo. Una delegazione della Giunta federale parteciperà alle esequie di colui che è e resta per noi tutti un maestro di giornalismo e un protagonista della vita democratica del Paese. Nelle prossime settimane la Federazione della Stampa e l’Anpi ricorderanno con colleghi, testimone e amici di Enzo Biagi, la sua nitida figura di partigiano e giornalista”. L’Associazione stampa dell’Emilia-Romagna (Aser) piange la scomparsa di Enzo Biagi, maestro di giornalismo e uomo libero che contribuì, nell’immediato dopoguerra, alla rinascita del sindacato dei giornalisti dell’Emilia-Romagna. Enzo Biagi infatti – ricorda il presidente dell’Aser Camillo Galba – nel dicembre del 1945 fu eletto nel direttivo provvisorio dell’Ase (Associazione stampa emiliana) che gettò le basi per la rifondazione di un sindacato libero, dopo che il regime fascista aveva soppresso la libertà di stampa, quella libertà d’informazione che Biagi ha sempre difeso con passione e vigore. Bologna, 6 novembre 2007 Il presidente Camillo Galba VERNA (USIGRAI), UN SIMBOLO DI LIBERTA’ ''Quando il più grande di tutti se ne va, gli altri si sentono tremendamente soli. La morte di Enzo Biagi è per noi lutto e smarrimento. Il suo giornalismo sempre giovane nascondeva la sua età anagrafica.Un simbolo di libertà e delle mille voci cui il giornalismo vero deve dare spazio:dai potenti da svelare agli umili''. È quanto afferma in una nota Carlo Verna, Segretario dell'Usigrai, esprimendo il proprio cordoglio per la scomparsa di Enzo Biagi. ''Piangiamo il Maestro e il Direttore -prosegue Verna- insieme al suo unico editore di riferimento: il pubblico. Lo facciamo anche con quel sentimento crepuscolare di quel che poteva essere e non è stato nei cinque anni in cui Biagi è stato tenuto lontano dalla televisione, lontano dalla nostra Rai. Un rimpianto appena temperato - conclude - dall'averlo potuto immaginare fino all'ultimo con una scaletta di trasmissione aperta''. (ADNKRONOS) ORDINE GIORNALISTI, HA TENUTO LA SCHIENA DRITTA "Enzo Biagi resterà nel cuore di tutti i giornalisti e in quello di milioni di italiani che ne apprezzavano la capacità di analisi, la semplicità del linguaggio, la coerenza non comune". È questo il commento di Lorenzo Del Boca e Enzo Iacopino, presidente e segretario dell'Ordine nazionale dei giornalisti. "Biagi ha scritto pagine che sono lezioni di giornalismo ed ha reso testimonianze di un rigore che vorremmo fossero prese ad esempio. Non si è mai fatto piegar dalle difficoltà, non ha accettato condizionamenti, si è rifiutato di subire ultimatum. Ha avuto la capacità di essere, sempre, un uomo libero, difensore orgoglioso delle sue idee. Ha tenuto, insomma, la schiena dritta. Come dovrebbero fare, sempre, i giornalisti". (AGI)

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