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Il giornalista Nino Vascon nel 2013 (Foto: rainews.it)
Associazioni 20 Apr 2021

Festa della Liberazione, Giulietti al direttivo Sgv per ricordare il giornalista partigiano Nino Vascon

Il 22 aprile, in apertura dei lavori, il sindacato regionale renderà  omaggio alla memoria del collega morto lo scorso 7 gennaio a 92 anni. Presenti la sorella Rosanna e il figlio Marco. Previsto anche un contributo del vice presidente della Comunità  ebraica di Venezia, Paolo Navarro Dina.

Il 22 aprile, in apertura dei lavori del direttivo regionale, il Sindacato giornalisti Veneto renderà omaggio alla memoria del giornalista Nino Vascon, morto lo scorso 7 gennaio a 92 anni. Con i rappresentanti dei giornalisti della regione ci saranno la sorella di Vascon, Rosanna e il figlio Marco, insieme con il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti.

Vascon era nato a Venezia il 22 novembre 1928 e non ancora maggiorenne aveva aderito alla Resistenza con azioni partigiane nel Bellunese, seguendo le orme del padre convinto antifascista. Nella professione mosse i suoi primi passi, da giovanissimo, in radio collaborando con la Rai di Venezia, diventandone a fine carriera direttore di sede.

Nel 1963 fu tra i primi giornalisti ad arrivare a Longarone e a raccontare all'Italia intera la tragedia del Vajont. Trasferito alla sede Rai lombarda, fu uno dei radiocronisti della trasmissione radiofonica 'Tutto il calcio minuto per minuto'. A Milano visse il periodo drammatico della strage di piazza Fontana.
Fu autore di due libri pubblicati da Rizzoli, 'Ricordo perfettamente' del 1973 e 'Golpitalia' del 1975, nel quale con una sottile vena umoristica fece la cronaca degli avvenimenti politici italiani di quel periodo condizionati pesantemente dai servizi segreti deviati. Dopo la pensione Vascon si era trasferito in Trentino, a Primiero, perché la montagna era una delle sue grandi passioni insieme a Venezia.

Sempre per celebrare il 25 Aprile, ci sarà anche il contributo del giornalista, vice presidente della Comunità ebraica di Venezia, Paolo Navarro Dina, a conferma della collaborazione avviata da tempo con Sgv, all'insegna della memoria, dell'inclusione e del contrasto alla discriminazione e al linguaggio d'odio.

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