La Federazione europea dei giornalisti (Efj), la sua affiliata georgiana (Iagj) e la Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj), in una nota diffusa mercoledì 6 agosto 2025, «condannano fermamente la condanna a due anni di carcere inflitta dal tribunale georgiano il 6 agosto alla giornalista georgiana Mzia Amaglobeli. Chiediamo il suo rilascio immediato e un'indagine indipendente sulle accuse di maltrattamenti nei suoi confronti. La salute e la vista della giornalista sono peggiorate in modo allarmante negli ultimi mesi».
Le Federazioni internazionali ricordano che Amaglobeli «è stata ingiustamente trattenuta in custodia cautelare a gennaio con accuse sproporzionate di aver "aggredito" un agente di polizia in seguito a un alterco con un capo della polizia a Batumi durante una repressione governativa delle proteste democratiche. La giornalista, che aveva precedentemente testimoniato sul trattamento disumanizzante subito durante il suo arresto l'11 e il 12 gennaio, è stata dichiarata colpevole oggi di "resistenza, minaccia o violenza contro un agente delle forze dell'ordine o altro rappresentante dell'autorità", dopo che il tribunale ha riclassificato le accuse. L'avvocato di Amaglobeli ha presentato ricorso contro il verdetto.
Maja Sever, presidente della Federazione ruropea dei giornalisti, ha sottolineato che «questa condanna, basata su una presunta aggressione negata da tutti i testimoni attendibili, è in realtà un atto intimidatorio contro tutti i giornalisti georgiani. Contestiamo fermamente questo verdetto e chiediamo l'immediato rilascio di Mzia Amaglobeli».
Zviad Pochkhua, presidente dell'Iagj, ha aggiunto: «Il caso di Amaglobeli rientra nella campagna statale volta a limitare la libertà di parola in Georgia».
Il segretario generale dell'Ifj, Anthony Bellanger, ha dichiarato: «La condanna di Mzia Amaglobeli è un attacco diretto alla professione giornalistica. Un atto di intimidazione così palese non ha posto in una società democratica. Il caso di Mzia serve a ricordare in modo cruciale che la libertà di espressione non può esistere se è limitata da condizioni di paura e intimidazione. Esortiamo le autorità georgiane a rilasciare immediatamente Mzia Amaglobeli». (anc)