«L'esercito israeliano ha diffamato i giornalisti di Gaza con accuse infondate di complicità nel terrorismo, rendendoli bersaglio di attacchi fin dall'inizio della guerra a Gaza nell'ottobre 2023». Lo afferma la Federazione Internazionale dei Giornalisti con una nota pubblicata sul suo sito web mercoledì 30 luglio 2025, in cui ribadisce la sua «condanna della strategia israeliana di criminalizzare i giornalisti a Gaza, una strategia basata su affermazioni infondate che mettono a rischio la loro vita, e invita gli organismi internazionali a proteggere i giornalisti palestinesi».
L’Ifj sottolinea che «il 24 luglio, Avichai Adraee, portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano, ha condiviso sui social media un video in cui accusava il corrispondente arabo di Al Jazeera, Anas Al-Sharif, di essere un membro dell'ala militare di Hamas. Al-Sharif ha seguito la guerra di Gaza fin dal suo inizio, nell'ottobre 2023, e ora sta documentando la deliberata fame degli abitanti di Gaza».
Il 25 luglio, «l'emittente qatariota Al Jazeera ha denunciato una campagna diffamatoria condotta dall'esercito israeliano contro i suoi giornalisti a Gaza, e in particolare contro il suo corrispondente Anas Al-Sharif. L'emittente considera l'incitamento di Israele "un pericoloso tentativo di giustificare la presa di mira dei giornalisti sul campo"».
La Federazione internazionale prosegue: «A causa del divieto imposto da Israele ai media stranieri, i giornalisti locali sono gli unici a testimoniare le atrocità commesse da Israele a Gaza e sono diventati bersaglio di minacce d'odio da parte dell'esercito israeliano. Nell'ottobre 2024, le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno pubblicato sui social media i nomi e le foto di sei giornalisti di Al Jazeera, etichettandoli come "terroristi di Hamas e della Jihad Islamica". L'Ifj ha condannato fermamente queste accuse infondate e ha invitato le piattaforme tecnologiche ad adottare misure appropriate per rimuovere tali messaggi d'odio. Uno dei sei giornalisti accusati dalle Idf era il collaboratore di Al Jazeera, Hossam Shabat. Fu ucciso nel marzo 2025, quando un attacco aereo israeliano colpì la sua auto nel campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza».
Il Segretario Generale dell'Ifj, Anthony Bellanger, ha dichiarato: «Secondo l'Articolo 79 della Convenzione di Ginevra, i giornalisti nelle zone di guerra devono essere trattati come civili e protetti come tali. Ribadiamo che la violazione di questo articolo costituisce un crimine di guerra, che può portare all'assassinio deliberato di civili, compresi i giornalisti. Il nostro collega Anas Al-Sharif e tutti i giornalisti a Gaza devono essere protetti. L'esercito israeliano deve porre fine ai suoi attacchi alla stampa e cessare di minacciare e attaccare i giornalisti». (anc)