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Minacce 09 Nov 2014

Giornalista del Carlino picchiato mentre svolge il suo lavoro

Picchiato e preso a calci solo perché cronista de il Resto del Carlino. Il collega Enrico Barbetti della cronaca di Bologna incaricato di seguire la visita del segretario della Lega Nord, Matteo Salvini è stato aggredito da alcuni rappresentanti, presumibilmente, delle frange antagoniste, che avevano già contestato l'europarlamentare. L'unica colpa di Enrico Barbetti è stata quella di essere un giornalista del Carlino: appena saputo per quale giornale lavorava è scattata la rappresaglia.

Picchiato e preso a calci solo perché cronista de il Resto del Carlino. Il collega Enrico Barbetti della cronaca di Bologna incaricato di seguire la visita del segretario della Lega Nord, Matteo Salvini è stato aggredito da alcuni rappresentanti, presumibilmente, delle frange antagoniste, che avevano già contestato l'europarlamentare.
L'unica colpa di Enrico Barbetti è stata quella di essere un giornalista del Carlino: appena saputo per quale giornale lavorava è scattata la rappresaglia.

I colleghi del Comitato di redazione de il Resto del Carlino, assieme a quelli del Quotidiano Nazionale e di Quotidiano.net, alla Federazione nazionale della Stampa e all'Associazione Stampa dell'Emilia Romagna esprimono solidarietà al collega attualmente ancora in Pronto soccorso e condannano con durezza l'aggressione nei confronti di chi stava svolgendo il primo dovere di rappresentante dell'informazione, portatore di diritti costituzionalmente garantiti. Bologna, 9 novembre 2014

SIGIM E GRUPPO CRONISTI MARCHIGIANI

 "La più grande e affettuosa solidarietà espressa dal Sigim e dal Gruppo cronisti marchigiani ad Enrico Barbetti, dopo l'aggressione di sabato pomeriggio ad opera di un gruppo di anarchici (che già avevano distrutto l'auto del segretario federale della Lega, Matteo Salvini), trova la pronta risposta del nostro associato e collega, da dieci anni nerista di punta del Resto del Carlino a Bologna dopo esordi assai fruttosi tra Pesaro e Ancona.
'Grazie cari marchigiani' ci ha scritto Enrico via sms. Un sms che testimonia il filo 'carlinista' - mai interrottosi - che unisce Ancona a Bologna passando da Mondolfo, dove Enrico ha mosso i suoi primi passi.
La vile aggressione venti contro uno che Enrico ha subìto (gomito fratturato, un mese di gesso) e che lui stesso ha raccontato con la sua cifra asciuttissima a pagina 3 dell'edizione domenicale de il Resto del Carlino, e, per chi se lo fosse perso, anche sul web all'url http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/aggressione-anarchici-giornalista-carlino-1.383603#1, deve spingere stampa, istituzioni, politica e forze dell'ordine, a rinforzare la vigilanza sul tema della libertà di stampa e sui rischi che corre chi vuol informare senza omissioni.
Da questo punto di vista la solidarietà espressa a Enrico, oltre che dal Sigim e dal Gruppo cronisti marchigiani, anche dai Cdr di Carlino, Nazione, Qn, Repubblica, dall'Aser (Associazione stampa dell'Emilia Romagna) e dalla Fnsi, è la miglior compagna di viaggio. 
Anche la politica ha preso nota di quanto accaduto a Bologna: il sintomo di un'intolleranza strisciante che può colpire ovunque.
Il giornalismo vero, portatore di diritti costituzionalmente garantiti, andrà naturalmente avanti. Come andrà avanti il nostro collega. Che già lo ha scritto: "Quanto è successo è grave, ma non per questo smetterò di fare il cronista". Ben fatto, Enrico". Ancona, 9 novembre 2014

 

SALVINI: GALLIZZI (FNSI), AGGRESSIONE BARBARA A GIORNALISTA

"Auguri di pronta guarigione e piena solidarietà al giornalista del 'Resto del Carlino' Enrico Barbetti, aggredito in maniera vile e barbara da chi contravviene alle più elementari regole della democrazia". Ad esprimerla è Pierfrancesco Gallizzi, consigliere della FNSI e dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti, commentando, a nome del Movimento Liberi Giornalisti, quanto accaduto ieri a Bologna al giornalista Enrico Barbetti, a margine della protesta nei confronti di Matteo Salvini.
"E' pazzesco - aggiunge Gallizzi - prendere atto che ancor oggi si possano registrare episodi di tale gravità.
L'informazione e il diritto di cronaca sono alla base di un Paese civile e democratico e un Governo civile e democratico devono impedire che ciò accada".(MILANO, 9 NOVEMBRE – ANSA)

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