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Istituzioni 25 Lug 2014

Grasso: l’informazione è presupposto di democrazia Siddi: rilevante focus su diffamazione e crisi giornali

"La chiusura o il serio rischio di chiusura di testate giornalistiche suscitano preoccupazione oltre che tristezza. L'informazione è il presupposto della conoscenza e della formazione di un'opinione e, dunque, una condizione essenziale per vivere in democrazia". Lo afferma il presidente del Senato Pietro Grasso. “Il Presidente del Senato, Pietro Grasso, nel suo incontro di oggi con i giornalisti dell’Associazione Stampa Parlamentare, alla cerimonia del “Ventaglio”, ha inquadrato molto bene due problemi dirimenti di stringente attualità per la libertà e il pluralismo dell’informazione: la riforma della legge sulla diffamazione a mezzo stampa, in carico proprio al Senato e la crisi dell’informazione con il rischio di chiusura di alcune testate". Lo afferma il Segretario Generale della Fnsi Franco Siddi.

"La chiusura o il serio rischio di chiusura di testate giornalistiche suscitano preoccupazione oltre che tristezza. L'informazione è il presupposto della conoscenza e della formazione di un'opinione e, dunque, una condizione essenziale per vivere in democrazia". Lo afferma il presidente del Senato Pietro Grasso.
“Il Presidente del Senato, Pietro Grasso, nel suo incontro di oggi con i giornalisti dell’Associazione Stampa Parlamentare, alla cerimonia del “Ventaglio”, ha inquadrato molto bene due problemi dirimenti di stringente attualità per la libertà e il pluralismo dell’informazione: la riforma della legge sulla diffamazione a mezzo stampa, in carico proprio al Senato e la crisi dell’informazione con il rischio di chiusura di alcune testate". Lo afferma il Segretario Generale della Fnsi Franco Siddi.

GRASSO, INFORMAZIONE E' PRESUPPOSTO DEMOCRAZIA
"PREOCCUPAZIONE PER CHIUSURA TESTATE GIORNALISTICHE"

"La chiusura o il serio rischio di chiusura di testate giornalistiche suscitano preoccupazione oltre che tristezza. L'informazione è il presupposto della conoscenza e della formazione di un'opinione e, dunque, una condizione essenziale per vivere in democrazia". Lo afferma il presidente del Senato Pietro Grasso.
"Ho sempre sostenuto che la democrazia richieda un giornalismo responsabile, che soddisfi il diritto del cittadino a sapere e conoscere, senza trascurare i diritti con esso eventualmente confliggenti e avendo cura dei soggetti deboli coinvolti ed esposti dall'informazione - aggiunge il presidente Grasso - Le nuove tecnologie impongono una revisione del nostro regolamento e un rinnovato impegno da parte delle Istituzioni alla trasparenza, a garantire le risposte, l'accesso ai dati e agli open data, a fornire tutti gli strumenti per un'informazione corretta e accurata". (ROMA, 25 LUGLIO - ANSA)

DIFFAMAZIONE: GRASSO, ABOLIRE CARCERE PER GIORNALISTI

"Il Disegno di legge sulla diffamazione attualmente in Commissione giustizia ha alcuni importanti elementi di novità, primo fra tutti l'abolizione del carcere per i giornalisti, ma ha certamente bisogno di un approfondimento in aula soprattutto sui temi delle querele temerarie: ho già espresso la mia opinione sottolineando come si debba prevedere a mio avviso una sanzione pecuniaria proporzionale alla richiesta di risarcimento se infondata". Lo afferma il presidente del Senato Pietro Grasso.
"Altro tema da approfondire è certamente quello della revisione del diritto di rettifica in modo da  contemperare i rispettivi interessi dell'evidenza della smentita da un lato e della possibilità per il giornalista di un ulteriore chiarimento del giornalista dall'altro. Sarà mia cura prestare la massima attenzione a questo disegno di legge alla ripresa dei lavori", conclude il presidente Grasso. (ROMA, 25 LUGLIO - ANSA)

EDITORIA: SIDDI (FNSI),RILEVANTE FOCUS DEL PRESIDENTE DEL SENATO SU DIFFAMAZIONE E CRISI GIORNALI QUESTI RICHIAMI SIANO ASCOLTATI DA CHI HA DOVERE E POTERE DI CAMBIAMENTO NELL’INFORMAZIONE

“Il Presidente del Senato, Piero Grasso, nel suo incontro di oggi con i giornalisti dell’Associazione Stampa Parlamentare, alla cerimonia del “Ventaglio”, ha inquadrato molto bene due problemi dirimenti di stringente attualità per la libertà e il pluralismo dell’informazione: la riforma della legge sulla diffamazione a mezzo stampa, in carico proprio al Senato e la crisi dell’informazione con il  rischio di chiusura di alcune testate.
Sul primo tema, è di particolare rilievo che la seconda carica dello Stato abbia focalizzato l’attenzione sull’esigenza di qualificare la proposta di legge, già pronta per il passaggio in Aula, con un intervento che rimuova o blocchi il fenomeno delle querele temerarie, chiarendo inoltre la materia del diritto di rettifica. E’ di tutta evidenza che, in un tempo in cui la stampa è sottoposta a molteplici pressioni improprie, il fenomeno delle querele temerarie, generalmente proposte da esponenti di poteri forti e, spesso, anche da ambienti della malavita, debba essere sanzionato in maniera chiara per impedire intimidazioni e censure di fatto. E’ importante che il Presidente del Senato abbia rilevato la necessità di un approfondimento in Aula sul tema, esprimendo l’avviso che si debba ‘prevedere’ una sanzione pecuniaria proporzionale alla richiesta di risarcimento ‘se infondata’. Sulla rettifica, come motivo di non punibilità, a giudizio della Fnsi, dovrà essere assicurata la possibilità al giornalista di replicare se contiene fatti documentalmente non veritieri. Punto fermo resta, ovviamente, l’urgenza condivisa dell’eliminazione della pena del carcere per il giornalista, come più volte chiesto anche dagli organismi giurisdizionali europei che hanno sanzionato l’Italia.
Quanto alla crisi dei giornali e al rischio di altre chiusure per qualificate testate storiche e di idee (come l’Unità e Europa), il Presidente Grasso ha messo il dito sulla piaga di una situazione che si va facendo molto complicata e difficile. C’è bisogno di imprenditori seri e onesti e di una chiarezza profonda da parte di chi gestisce, o è in grado di determinare, oggi attraverso lo strumento dell’organizzazione politica, scelte di missione che non possono non tenere in debito conto i posti di lavoro e le condizioni essenziali per l’esercizio di un giornalismo professionale e responsabile.
Confidiamo che le parole della seconda carica dello Stato, dopo quelle recentissime del Presidente della Repubblica Napolitano, siano ascoltate affinché chi, ne ha il dovere e il potere, metta in campo azioni di cambiamento secondo queste attese.” Roma, 25 luglio 2014

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