CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Inpgi 26 Gen 2006

Il CdA dell'Inpgi si spacca sull'aumento dei canoni per le case con più di 120 mq Puntoeacapo contro il caro affitti Cescutti: "I nuovi canoni restano ben al di sotto di quelli di mercato"

Il CdA dell’Inpgi si è spaccato. Ma, con il voto doppio del Presidente Cescutti, passa un aumento dei canoni, che riguarderanno solo i futuri nuovi contratti, per le case con più di 120 mq

Il CdA dell’Inpgi si è spaccato. Ma, con il voto doppio del Presidente Cescutti, passa un aumento dei canoni, che riguarderanno solo i futuri nuovi contratti, per le case con più di 120 mq

Comunicato di "Puntoeacapo": "Grazie al voto (che vale doppio) del presidente dell’Inpgi, Gabriele Cescutti, a parità di voti (6 favorevoli, 2 contrari e 4 astenuti che si contano come “no”) l’Inpgi ha approvato un ulteriore aumento dei canoni d’affitto per i nuovi contratti relativi agli appartamenti dell’Inpgi con una superficie superiore ai 120 mq e per gli attici. In precedenza, sempre con 6 voti contro 6, era stata respinta la richiesta di rinviare la decisione, in attesa di acquisire le informazioni relative alla rilevanza delle somme che, con questo provvedimento, potrebbero entrare nelle casse dell’Istituto. I componenti di “Puntoeacapo” del Consiglio di amministrazione dell’Inpgi si sono battuti contro l’ennesimo rincaro dei canoni che ritengono ingiusto e inutile. E denunciano come, con il continuo lievitare degli affitti, per i colleghi già penalizzati dai loro salari che negli anni hanno perso parte del potere d’acquisto, sarà sempre più difficile affittare un appartamento adeguato alle proprie esigenze. Gli appartamenti superiori ai 120 mq sono infatti richiesti, nella maggior parte dei casi, da colleghi (spesso monoreddito) con famiglie numerose a carico e da coloro che si trovano nell’impossibilità di adattarsi in una casa meno grande o di accollarsi un mutuo idoneo ad acquistare un immobile secondo le proprie necessità. Inoltre, poiché le nuove regole non si applicano ai contratti in corso, il numero di nuove locazioni che prevedibilmente nei prossimi anni riguarderanno la tipologia di case interessata (con i relativi incrementi di entrate per le casse dell’Inpgi) non giustificano in alcun modo il rifiuto di rinviare la delibera e l’urgenza con cui è stata presa la decisione. Oltre al presidente Cescutti, hanno votato a favore degli aumenti dei canoni i rappresentanti della Fieg, la Federazione editori e i rappresentanti ministeriali, insieme con due componenti del CDA appartenenti alla maggioranza. Contro il provvedimento si sono espressi i membri di opposizione dell’Inpgi di Puntoeacapo: Silvana Mazzocchi e Pierluigi Franz che hanno votato “no”. Mentre si sono astenuti il collega di Napoli, Lino Zaccaria, Giorgio di Nuovo di Palermo e i due colleghi di Roma, Silvia Garambois e Massimo Marciano. Tutti e quattro, in precedenza, si erano comunque espressi a favore del rinvio". Il Presidente dell'Inpgi, Gabriele Cescutti, comunica: "Al riguardo dell’”ennesimo rincaro dei canoni” d’affitto per le case dell’Inpgi superiori ai 120 mq e per gli attici, lamentato da “Punto e a capo”, osservo quanto segue: 1) una proposta ben più rigorosa, redatta dagli Uffici dell’Istituto, era stata in precedenza approvata all’unanimità dalla Commissione Alloggi ed Affitti Immobili. L’indicazione era stata poi attenuata su iniziativa del Presidente, tenendo conto delle preoccupazioni espresse da alcuni consiglieri. Ma la condizione posta era unicamente il rinvio (cioè la non approvazione dei nuovi parametri). 2) Gli Uffici dell’Inpgi hanno dimostrato che i nuovi canoni (che riguarderanno solo i futuri nuovi contratti) rimarranno ben al di sotto di quelli praticati dal libero mercato, e in alcuni casi saranno addirittura inferiori a quelli determinati applicando i canoni agevolati previsti dalla legge 431/98. 3) E’ intenzione dell’Inpgi mantenere al di sotto dei valori di mercato i suoi canoni, avendo però attenzione anche all’obbligo di far fruttare in modo adeguato un patrimonio che è di proprietà di tutta la categoria, e dal quale devono derivare ulteriori occasioni di stabilità per l’Ente, a tutela delle pensioni attuali e future dei colleghi. 4) L’aver lasciato immutati i criteri di calcolo per appartamenti inferiori a 120 mq è indice evidente di attenzione per i tanti colleghi che, soprattutto a Roma, già oggi chiedono di avere in affitto gli appartamenti dell’Inpgi, evitando di rivolgersi al libero mercato, dove i canoni sono evidentemente ben più pesanti".

@fnsisocial

Articoli correlati