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Vertenze 17 Ott 2006

Il Consiglio regionale della Puglia solidale con i giornalisti per il rinnovo del loro contratto di lavoro Solidarietà anche dal Cdr dell'Adige e dall'Associazione "Viva la legalità"

ORDINE DEL GIORNO Da quasi 600 giorni i giornalisti italiani sono senza contratto di lavoro. Una situazione insostenibile che lede il diritti dei lavoratori, come ha ricordato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ad avere un regolare contratto sulle modalità di svolgimento del proprio lavoro.

ORDINE DEL GIORNO Da quasi 600 giorni i giornalisti italiani sono senza contratto di lavoro. Una situazione insostenibile che lede il diritti dei lavoratori, come ha ricordato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ad avere un regolare contratto sulle modalità di svolgimento del proprio lavoro.

I tentativi posti in essere per far ripartire la trattativa non hanno condotto finora, e non per responsabilità dei giornalisti, ad alcun risultato. In questo contesto, i giornalisti sono stati costretti ad svolgere numerose giornate di sciopero e ad indirne altre per le prossime settimane. Il sistema dell’informazione, in una democrazia, assolve ad un ruolo fondamentale al servizio dei cittadini che hanno il diritto di essere informati in modo pluralistico. Per assolvere a questa missione i giornalisti chiedono giustamente il rispetto delle norme fondamentali, tra le quali il diritto ad un lavoro non precario, che sono a garanzia della loro autonomia professionale. La Regione Puglia, nella sua azione politica ed amministrativa, contrasta la precarietà e persegue l’obiettivo di garantire condizioni ottimali nel mondo del lavoro. TANTO PREMESSO Il Consiglio regionale della Puglia esprime totale solidarietà ai giornalisti che lottano per il rinnovo del loro contratto di lavoro e chiede alla parti di riprendere al più presto la trattativa per una soluzione positiva di questa lunga vertenza. Pietro Pepe Bari, 17 ottobre 2006 Il Cdr de l'Adige di Trento, appreso che la Fieg si è rifiutata ancora una volta di sedersi al tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro dei giornalisti, nonostante i numerosi inviti rivolti da altissime cariche dello Stato, ritiene che sia giunto il momento di mettere da parte ogni timore e timidezza, per dare una risposta durissima all'arroganza fin qui dimostrata dagli editori italiani, che stanno usando l'arma del rinnovo contrattuale per cercare di ottenere dal Governo in carica quanto il Governo Berlusconi ha loro negato. Basta leggere il comunicato della Fieg di qualche settimana fa per rendersi conto che il gioco, sulla pelle di migliaia di lavoratori, soprattutto precari, è proprio questo. Un gioco cui i giornalisti non possono prestarsi, per la dignità della categoria e perché ogni mese perso allarga quell'arcipelago di precariato e lavoro sommerso che la piattaforma contrattuale vuole arginare. Siamo convinti che vi sono editori su cui gli scioperi pesano e non poco, editori che sono finora riusciti ad assorbire i colpi perché troppo frammentati. Riteniamo, anche per questo, che sia giunta l'ora di incrinare il fronte, con una spallata decisa, se necessario mettendo in fila anche tutti i giorni di sciopero già a disposizione del vertice della Fnsi. Il Cdr de l'Adige La nostra Associazione, costituitasi recentemente, nel rispetto delle Istituzioni, intende valorizzare le problematiche riguardanti i valori della legalità per atti e provvedimenti emanati dalle Autorità Governative a livello nazionale e locale e per i comportamenti dell’imprenditoria privata. Con questa lettera ci rivolgiamo ai rappresentanti degli editori, per sostenere con convinzione la Federazione Nazionale della Stampa impegnata, da alcuni anni, nella legittima richiesta del rinnovo del contratto dei giornalisti della carta stampata e radiotelevisiva. Amareggiano, la scrivente, le difficoltà cui è sottoposta una categoria, quale quella dei giornalisti. Costoro sono, certamente, non meri informatori dei fatti, ma “veri ingegneri della democrazia”, della quale ultima, allo stato attuale, stanno godendo 54 milioni e più di italiani. La FNSI è chiamata a misurarsi con una controparte (voi della FIEG) che pare dimenticare, tra gli altri problemi, quello principale: la presenza, nel corposo albo dei giornalisti, di molti giovani che, oltre i 30 anni di età, vivono in un precariato, decisamente, fuori da ogni regola. Il rinnovo contrattuale è un diritto dei giornalisti, è un dovere che la nostra collettività deve sentire nei confronti di questa categoria, essenziale, per l’importanza decisiva che ha preso nella nostra quotidiana vita di cittadini. Il nostro è un invito alla FIEG a dare quella disponibilità nelle trattative che vista dall’esterno, non appare, ma è anche un sostegno chiaro, alla legittima rivendicazione della FNSI, per la quale ultima, questa Associazione metterà a disposizione la sua azione politica, nell’osservanza delle norme costituzionali ed ordinarie. Viva la legalità il Presidente Claudio Pangia il Vice Presidente Alessandro Rossi

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