«L'assemblea dei redattori de Il Tirreno ha deciso lo sciopero dello straordinario dopo l'annuncio dell'azienda di sospendere per 5 giorni il collega sindacalista che era stato colpito da una contestazione disciplinare e anche per protestare contro l'annuncio, del tutto irrituale, attraverso un comunicato stampa, della riorganizzazione del giornale attraverso un'iniziativa con la testata Paese Sera». Ne dà notizia, mercoledì 22 ottobre 2025 l'Associazione Stampa Toscana che, in una nota, «si stringe in un abbraccio solidale al collega e a tutto il corpo redazionale de Il Tirreno insieme con la Federazione Nazionale della Stampa e annuncia immediato ricorso legale contro la sospensione, illegittima, del componente del comitato di redazione che non si è macchiato di alcun comportamento contro l'azienda, ma è stato colpito, in maniera del tutto strumentale, nell'esercizio delle sue funzioni sindacali».
Assostampa Toscana affida al legale, avvocato Pierluigi D'Antonio, l'incarico di «denunciare di nuovo il Gruppo Sae per comportamento antisindacale, recidivo, visto che l'annuncio dell'iniziativa di riorganizzare Il Tirreno con Paese Sera è stata annunciata attraverso un comunicato senza l'informazione al Comitato di redazione secondo quanto prescrive l'articolo 34 del contratto di lavoro», incalza il sindacato regionale, che conclude: «Non basta. Ast farà anche ricorso contro l'ordinanza del giudice del lavoro di Livorno nella parte dove l'azienda non è stata sanzionata per aver violato, chiudendo la redazione di Viareggio, l'accordo firmato al ministero del lavoro il 31 marzo 2025 secondo il quale non deve essere attuata nessuna forma di riorganizzazione prima del 31 marzo 2026. È ovvio che anche l'iniziativa di Paese Sera, se dovesse trovare concretezza, violerebbe tale accordo».
In una nota, il Cdr spiega che «l'assemblea dei redattori del Tirreno all'unanimità con 41 voti su 41 presenti ha deliberato lo sciopero degli straordinari per la giornata di oggi», i giornalisti «hanno quindi lavorato regolarmente per almeno 7 ore e mezzo come prevede il contratto, senza riuscire a completare il giornale, a dimostrazione di quanto avviene quotidianamente, ovvero la necessità di due-tre ore di straordinari a testa per completare la produzione delle pagine. Straordinari che peraltro mai vengono retribuiti dall'azienda. La decisione dello sciopero degli straordinari è stata presa a seguito dei sorprendenti contenuti della nota diffusa da Gruppo Sae e Sae Toscana con la quale è stato annunciato il provvedimento disciplinare di sospensione per più giorni ad un membro del comitato di redazione».
«Nella stessa nota - prosegue il Cdr - Gruppo Sae e Sae Toscana hanno annunciato una riorganizzazione dell'assetto del giornale e il contestuale lancio di una nuova testata, Paese Sera, in abbinamento col Tirreno», «in violazione ancora una volta dell'articolo 34 del contratto di lavoro», rappresentando «un pericoloso salto nel vuoto che metterà a repentaglio la tenuta economica del Tirreno già ora in difficoltà e i posti di lavoro». (mf)