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Foto: dire.it
Vertenze 23 Ott 2025

Stipendi mancanti, nuovo sciopero alla Dire. Fnsi e Assostampa regionali: «Al fianco dei giornalisti»

Il Cdr: «Dopo l'udienza del 20 ottobre i dipendenti devono ancora attendere». Anche se vivono «una situazione di estrema difficoltà, continuano a garantire ogni giorno l'uscita del notiziario». Il sindacato: «Chiesto al sottosegretario all'Editoria Alberto Barachini chiarimenti sulla ripresa della convenzione. Intanto l'editore deve assumersi la responsabilità di tutelare i colleghi».

«Ancora una volta, su mandato dell'assemblea delle giornaliste e dei giornalisti della Dire (approvato a maggioranza), il Comitato di redazione si trova costretto a indire l'ennesimo sciopero per la giornata di oggi, giovedì 23 ottobre 2025, per denunciare la condizione di assoluta gravità in cui versano le lavoratrici e i lavoratori dell'agenzia, alle prese con stipendi a singhiozzo e spalmati a rate su più mesi, mentre si attende quello di settembre e non ci sono prospettive concrete da quelli di ottobre in poi. Questo nonostante l'azienda avesse chiesto ai lavoratori di attendere fino all'udienza del 20 ottobre al tribunale di Bari su un piano di risanamento con l'Agenzia delle entrate, di cui l'editore ha annunciato risvolti positivi in un comunicato quello stesso giorno». È quanto si legge in un comunicato del Cdr pubblicato anche sul sito web dell'agenzia di stampa.

«Il corpo redazionale - proseguono i rappresentanti sindacali - è consapevole del complicato quadro economico-finanziario e legale-burocratico che l'azienda deve affrontare, anche ereditato dalla precedente proprietà, ma ribadisce ancora una volta che lo stipendio è un diritto intoccabile di ogni lavoratore e ogni lavoratrice. Chi oggi lavora alla Dire si trova suo malgrado in una situazione di estrema difficoltà, eppure continua a garantire ogni giorno l'uscita del notiziario».

Il Cdr fa sapere poi che «al momento ci è stato comunicato solo l'arrivo di un'ulteriore rata degli arretrati di luglio e agosto. Con questo nuovo atto di protesta di oggi si esorta dunque, per l'ennesima volta, l'azienda a fare di tutto per garantire la regolarità retributiva in tempi rapidi e a saldare la restante parte dello stipendio di gennaio 2024 agli ex sospesi. Infine - concludono i giornalisti - al Dipartimento dell'Editoria si chiede di accelerare le procedure di riammissione dell'agenzia nel bando nazionale, sospeso da marzo scorso».

La Federazione nazionale della Stampa italiana e le Associazioni di Stampa di Lazio, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Campania, Liguria e Sardegna «sono a fianco dei giornalisti della Dire in sciopero anche oggi per protestare contro i pagamenti a singhiozzo degli stipendi, situazione che sta mettendo in serie difficoltà i lavoratori e le loro famiglie. Conosciamo le difficoltà dell'azienda - rileva il sindacato - ma ribadiamo all'editore Stefano Valore che non può scaricare sulla redazione i propri oneri e che deve subito saldare gli stipendi arretrati e garantire la regolarità dei prossimi pagamenti. La redazione in questi mesi ha continuato a svolgere il proprio lavoro con senso di responsabilità, nonostante il clima di incertezza che vive anche sulle prospettive aziendali».

Fnsi e Assostampa concludono: «Abbiamo chiesto al sottosegretario all'editoria, Alberto Barachini, chiarimenti sulla ripresa della convenzione tra il Dipartimento dell'editoria e l'agenzia, ora sospesa, ma ribadiamo allo stesso tempo che l'editore deve assumersi la responsabilità di tutelare i giornalisti pagando immediatamente tutti gli stipendi. Non dimentichiamo che negli ultimi anni la redazione, gravata dalla cassa integrazione e dai licenziamenti, ha affrontato tantissimi sacrifici, ma ora è allo stremo: saremo al suo fianco in ogni sede per tutelarne i diritti». (mf)

@fnsisocial

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