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La prima pagina del Corriere di Siena di sabato 4 aprile 2020
Associazioni 20 Apr 2020

Il Corriere di Siena torna in edicola. Fnsi e Assostampa Toscana, Romana e Umbra non firmano la Cigd

L'azienda ha annunciato la ripresa delle pubblicazioni aggiungendo quattro redattori alla lista di coloro che continueranno a lavorare al 100%, mentre gli altri andranno in cassa integrazione in deroga a zero ore. L'accordo votato a maggioranza dal Comitato di redazione. L'Assostampa Umbra: «Ecco perché l'Asu ha deciso di non firmare».

«Dopo due sedute in audiovideoconferenza si è concluso il confronto fra l'azienda editrice del Corriere dell'Umbria, la delegazione sindacale guidata per la Fnsi da Ezio Cerasi, le Associazioni regionali di Stampa Toscana, Umbra, Romana e il Cdr della testata, per la cassa integrazione in deroga. L'Associazione Stampa Toscana, rappresentata dal presidente, Sandro Bennucci, si è seduta al tavolo con una richiesta pregiudiziale: la riapertura del Corriere di Siena e la garanzia che non ci sarebbero stati problemi per il Corriere di Arezzo». È quanto si legge in una nota dell'Ast.

«Alla fine del confronto, sicuramente molto difficile, l'azienda – prosegue il sindacato regionale – ha annunciato il ritorno in edicola del Corriere di Siena da martedì 21 aprile, aggiungendo quattro redattori alla lista di coloro che continueranno a lavorare al 100%, mentre gli altri andranno in cassa integrazione in deroga a zero ore. E proprio perché l'azienda non ha voluto accordare la rotazione fra tutto il corpo redazionale, Fnsi e Associazioni regionali di stampa non hanno firmato l'accordo, che ha visto solo il sì della maggioranza del Comitato di redazione».

L'azienda, conclude l'Assostampa Toscana, «accogliendo la richiesta del sindacato, ha assunto l'impegno di proseguire il contratto di solidarietà alla fine del periodo di cassa integrazione. In settimana è comunque previsto anche un passaggio istituzionale al tavolo dell'Unità di crisi della Regione Toscana, guidato da Gianfranco Simoncini, consigliere per il lavoro del presidente Enrico Rossi, con la partecipazione dell'azienda, dell'Associazione Stampa Toscana e del Comitato di redazione».

L'Assostampa Umbra: «Ecco perché l'Asu ha deciso di non firmare»
La Fnsi, l’Associazione Stampa Umbra, l’Associazione Stampa Toscana e l’Associazione Stampa Romana non hanno firmato l’accordo sindacale per l’attivazione della cassa integrazione in deroga con la causale Covid-19 che il Gruppo Corriere ha richiesto in sede di esame congiunto al tavolo nazionale con la Fieg.
L’accordo è stato siglato dall’azienda e dalla maggioranza del comitato di redazione, con l’astensione di uno dei  sui componenti, che ha espresso timori per le prospettive occupazionali e per il pregiudizio economico e contributivo di quei  colleghi ai quali verrà applicato l’ammortizzatore sociale.
In vigenza di un contratto di solidarietà con riduzione dell’orario di lavoro del 30 per cento, che scadrà il 15 marzo 2021, l’Asu ha ritenuto inaccettabile che l’azienda abbia voluto far ricorso a un nuovo ammortizzatore sociale, rinunciando ad applicare la rotazione tra i giornalisti senza fornire adeguate motivazioni sui criteri di selezione dei colleghi e senza dare le necessarie informazioni sull’entità dei benefici economici derivanti dell’operazione. Una decisione che non fa onore a chi la propone e a chi la avvalla, perché comporta profonde disparità di trattamento, economico e professionale, fra colleghi appartenenti a un unico corpo redazionale.
L’applicazione della cassa integrazione in deroga per nove settimane a zero ore per 25 giornalisti, infatti, esclude più della metà dei colleghi dalla confezione delle edizioni del quotidiano diffuse in Umbria, Toscana e Lazio, venendo meno allo spirito solidaristico della misura messa in campo dal Governo e stilando una lista di possibili esuberi, alla quale il sindacato non ha inteso dare alcuna sponda.
L’Asu dà comunque atto all’azienda di aver parzialmente accolto le richieste della controparte sindacale, con la riapertura dell’edizione di Siena a partire dal 21 aprile, con l’aggiunta di quattro giornalisti ai 18 che saranno impiegati a pieno regime per nove settimane e con la riattivazione del contratto di solidarietà al termine della Cigd, previa verifica con le organizzazioni sindacali dell’andamento del mercato.
Di fronte alle gravi difficoltà esposte dal Gruppo Corriere, che ha denunciato il dimezzamento delle copie vendute in edicola e consistenti perdite pubblicitarie a causa degli effetti dell’emergenza da Covid-19, l’Asu esprime forte preoccupazione per le prospettive future delle testate diffuse in Umbria, Toscana e Lazio e per la tenuta dei livelli occupazionali, invitando l’azienda e il Cdr a garantire tempestive e corrette relazioni sindacali che permettano di affrontare l’attuale situazione di crisi. (Da assostampaumbria.it)

Ultimo aggiornamento lunedì 27 aprile 2020.

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