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Editoria 04 Feb 2006

"Il Giorno" in sciopero dopo che il direttore ha cercato di impedire l'assemblea. Ha aderito il 97 per cento dei giornalisti. La solidarietà del sindacato: "Gravissimo comportamento dell'azienda"

La redazione del Giorno sabato 4 ha scioperato: la decisione è venuta al termine di una assemblea nella quale viene denunciato "il deterioramento delle relazioni sindacali all'interno della Poligrafici Editoriale"

La redazione del Giorno sabato 4 ha scioperato: la decisione è venuta al termine di una assemblea nella quale viene denunciato "il deterioramento delle relazioni sindacali all'interno della Poligrafici Editoriale"

"Per la prima volta nella storia de Il Giorno - si legge in un comunicato - il direttore responsabile Giovanni Morandi ha cercato di impedire, definendolo non autorizzato, lo svolgimento di un'assemblea. Di più: il direttore responsabile ha vietato ai tecnici di attivare i collegamenti con le redazioni esterne e ha tentato, così, di negare ai colleghi in servizio fuori Milano il diritto di partecipare all'assemblea". L'assemblea, prosegue la nota sindacale, "era stata convocata dal Cdr per esaminare la situazione degli organici alla luce delle comunicazioni date dall'Azienda ieri. Comunicazioni che rappresentano l'ennesima dimostrazione del completo disinteresse della Poligrafici Editoriale nei confronti de Il Giorno, ormai oggetto, alla fine dello stato di crisi, di una progressiva 'colonizzazionè ". "Considerati l'atteggiamento assunto dal direttore responsabile e la necessità di salvaguardare dall'assegnazione sistematica a colleghi di altre testate del Gruppo dei posti resisi (o resi) disponibili durante lo stato di crisi - afferma il comunicato - l'assemblea dà mandato al Cdr di proclamare uno sciopero dei giornalisti per sabato 4 febbraio. Rimane, in ogni caso, convocata l'assemblea già fissata per lunedì 6 febbraio a partire dalle 15". (ANSA) Richiesto di un commento, il direttore responsabile Giovanni Morandi precisa di aver ricevuto richiesta di convocazione dell'assemblea prevista per le 19 pochi minuti prima, e che "non c'erano quindi i tempi previsti dalla legge che regola le relazioni sindacali, che sono di 24 ore". "Non ero quindi nelle condizioni di autorizzarla" ha concluso. (ANSA) Allo sciopero del quotidiano 'Il Giorno' ha preso parte il 97% dei giornalisti. Lo rende noto, in un comunicato, il Comitato di redazione (Cdr). I redattori "hanno deciso di non lavorare dopo che il direttore responsabile Giovanni Morandi ha tentato di impedire lo svolgimento di un'assemblea straordinaria" perchè "mai nella sua storia 'Il Giorno' aveva vissuto un simile episodio di comportamento antisindacale". "L'assemblea straordinaria, che avrebbe potuto concludersi con la proclamazione di uno sciopero anche senza l'intervento del direttore - afferma l'organismo sindacale - era stata convocata dal Cdr per denunciare l'occupazione sistematica da parte della Poligrafici Editoriale dei posti resisi (o resi) disponibili a 'Il Giorno' con colleghi provenienti da altre testate del Gruppo. Una 'colonizzazione' a senso unico (l'Azienda s'è ben guardata dall'accogliere la richiesta di trasferimento in altra testata della Poligrafici Editoriale avanzata da cinque anni per motivi familiari da un giornalista de 'Il Giorno') che suscita preoccupazione riguardo l'ormai prossima assunzione di alcuni contrattisti a termine storici (sino a sette anni di servizio) e corrispondenti (ex articolo 12) de 'Il Giorno'". (ANSA) La Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa Italiana), l’Alg (Associazione Lombarda dei Giornalisti), l'Ast (Associazione Stampa Toscana), l’Aser (Associazione Stampa dell'Emilia-Romagna), ed i Comitati di Redazione di “QN”, “La Nazione” e "il Resto del Carlino" esprimono solidarietà ai giornalisti de "Il Giorno", costretti a proclamare una giornata di sciopero per protestare contro l'arrogante ed intollerabile atteggiamento del direttore responsabile Giovanni Morandi che ha tentato di impedire lo svolgimento di un'assemblea di redazione adducendo motivazioni del tutto gratuite e prive di fondamento. Un atto gravissimo che non ha precedenti nella pur travagliata storia sindacale della Poligrafici Editoriale e che dimostra il deterioramento delle relazioni industriali all'interno del gruppo Riffeser-Monti. L'Associazione lombarda dei giornalisti ribadisce tutta la solidarietà ai colleghi de Il Giorno, oggi in sciopero, e sottolinea il gravissimo comportamento dell'azienda, che invece di risolvere i problemi legati all'organizzazione del lavoro nelle sedi centrali e nelle redazioni periferiche interviene pesantemente e interferisce nell'attività sindacale della testata. L'aver tentato ieri sera di ostacolare, anche attraverso il direttore responsabile, il regolare svolgimento di un'assemblea indetta ad horas, inasprisce ulteriormente le relazioni industriali all'interno di una redazione storica e di lunghe tradizioni sindacali del giornalismo lombardo. L'Associazione lombarda dei giornalisti giudica gravissimi questi atteggiamenti, che arrivano tra l'altro alla vigilia della conclusione dello stato di crisi di cui ha goduto la Poligrafici editoriale con l'accordo dell'estate 2003 e che presuppone una verifica a tutto campo su organizzazione del lavoro, organici e piani editoriali di rilancio della testata. L'Associazione lombarda dei giornalisti chiede che tale verifica sia fissata, insieme ai Comitati di redazione e alla Fnsi, al più presto e che l'azienda presenti in quella sede piani editoriali seri e credibili, dopo il fallimento di iniziative sulle quali il Comitato di redazione e le organizzazioni sindacali avevano manifestato forti perplessità e che hanno creato serie difficoltà organizzative. Sono concetti che l'Associazione lombarda dei giornalisti sosterrà anche nell'assemblea dei giornalisti fissata per lunedì 6 febbraio. Prima dell'assemblea l'Associazione lombarda dei giornalisti chiederà un incontro con il direttore, insieme con il Comitato di redazione, per chiarire fino in fondo quanto è accaduto, allo scopo di riportare il confronto sul piano concreto della soluzione dei problemi dei colleghi e delle redazioni.

@fnsisocial

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