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La sede del Messaggero a Roma (Foto: wikimedia.org)
Vertenze 07 Lug 2020

Il Messaggero, collaboratori contro i tagli: «La società  civile si unisca alla nostra battaglia»

Lettera aperta dei lavoratori in stato di agitazione, su decisione dell'Assemblea dei giornalisti non dipendenti, dopo la proposta unilaterale di essere pagati 7 euro ad articolo. «Alle condizioni che intende dettare l'editore proporre un'informazione di qualità  risulta impossibile», ribadiscono. La Fnsi al fianco dei colleghi. Il 9 luglio nuova riunione con il presidente Clan Mattia Motta.

Nuovo appello dei collaboratori del Messaggero in stato di agitazione, su decisione dell'Assemblea dei giornalisti non dipendenti, dopo la proposta unilaterale di essere pagati 7 euro ad articolo. «Sembra un fatto di poco conto – scrivono – un problema che riguarda una manciata di giornalisti e lavoratori. In realtà il problema è ben più ampio perché chi legge il quotidiano si rischia privato di una fetta di informazione locale. Il sindacato unico e unitario dei giornalisti, la Fnsi, sta seguendo e sostenendo la nostra vertenza». Giovedì 9 luglio è prevista una nuova riunione con il segretario generale aggiunto e presidente della Commissione nazionale lavoro autonomo, Mattia Motta.

La costituzione dell'Assemblea si è resa indispensabile dopo l'invio, da parte dell'editore, a tutti i collaboratori di una proposta di riduzione unilaterale dei compensi con la formula del "prendere o lasciare". «Questa decurtazione – aggiungono i giornalisti non dipendenti – è l'ultima di una serie iniziata più di dieci anni fa, che ora arriva in un contesto in cui i collaboratori sono pagati con importi sotto la soglia minima di dignità professionale, e soprattutto, al di fuori dei minimi tariffari previsti dagli accordi fra parti sociali».

L'azienda, ben consapevole che i collaboratori sono una componente fondamentale nella confezione del prodotto editoriale a ogni latitudine, pone come termine ultimo per l'accettazione – di quella che si fatica a chiamare "proposta" – la data del 14 luglio 2020.

«Il giornalismo di qualità è un contributo fondamentale per arricchire il dibattito del Paese. Il lavoro di giornalisti senza diritti, senza tutele e senza garanzie non può che riflettersi sull'intera società. E alle condizioni che intende dettare unilateralmente Il Messaggero proporre un’informazione di qualità risulta impossibile», rispondono i giornalisti non dipendenti, che chiedono «a cittadini e personalità della società civile di unirsi alla battaglia in difesa di diritti e libertà».

@fnsisocial

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