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Migranti 28 Apr 2012

Il presidente Fnsi: "Continuare 'LasciateCIEntrare' Ancora troppi ostacoli all'informazione"

Sono stati l'On. Jean Leonard Touadì e il Sen. Roberto di Giovanpaolo ad accompagnare, venerdì 27 aprile, la campagna LasciateCIEntrare nella tappa al CIE di Ponte Galeria a Roma: i due parlamentari sono riusciti ad effettuare una visita al Centro mentre all'esterno rimanevano - perchè non autorizzati ad entrare - giornalisti e componenti di diverse associazioni. All'uscita i due parlamentari hanno denunciato opacità sulle convenzioni: i costi di gestione dei centri non sono sufficienti a garantire gli standard minimi di qualità dei "servizi" (al giorno per tre pasti si spendono 3,30 euro, in un canile il costo medio giornaliero per pasto è 4,80 euro). 

Sono stati l'On. Jean Leonard Touadì e il Sen. Roberto di Giovanpaolo ad accompagnare, venerdì 27 aprile, la campagna LasciateCIEntrare nella tappa al CIE di Ponte Galeria a Roma: i due parlamentari sono riusciti ad effettuare una visita al Centro mentre all'esterno rimanevano - perchè non autorizzati ad entrare - giornalisti e componenti di diverse associazioni. All'uscita i due parlamentari hanno denunciato opacità sulle convenzioni: i costi di gestione dei centri non sono sufficienti a garantire gli standard minimi di qualità dei "servizi" (al giorno per tre pasti si spendono 3,30 euro, in un canile il costo medio giornaliero per pasto è 4,80 euro). 

Per l'On. Touadì queste strutture sono in flagrante violazione della direttiva europea, per il Sen. Di Giovanpaolo si dovrebbe ricorrere a procedure di identificazione direttamente nei commissariati, e con l'ausilio delle singole ambasciate. 
Presente anche Roberto Natale, Presidente Fnsi, che ha così dichiarato: "Anche le testimonianze dei parlamentari che stamattina sono entrati al Cie di Ponte Galeria confermano quanto sia necessario continuare la campagna LasciateCIEntrare. Non c'è ancora sufficiente discontinuità rispetto al precedente governo, nonostante il passo avanti fatto dal Ministro Cancellieri: la sua nuova circolare, che ripristinava il diritto/dovere dei giornalisti di entrare nei centri, trova ancora troppi ostacoli nella sua applicazione quotidiana, come attestano numerosi colleghi e colleghe che, in giro per l'Italia, cercano di entrare nei Centri per gli immigrati.
Anche sotto il profilo del rispetto dei diritti degli immigrati - prosegue il giornalista - vorremmo che l'Italia entrasse in Europa, non soltanto quando si parla di finanza. Per di più, Cie e Cara meriterebbero attenzione anche dal punto di vista strettamente economico. In queste settimane sentiamo parlare spessissimo di "spending review", di revisione della spesa pubblica. E' tempo che il governo verifichi - conlcude Natale - se anche la spesa per i Centri per gli immigrati risponda davvero a criteri di efficienza e di utlilità pubblica, o se non sia piuttosto origine di sprechi. Cie e Cara meritano di essere passati in esame con la stessa attenzione che si riserva all'esercito delle auto blu.
I rappresentanti della campagna LasciateCIEntrare esprimono forte preoccupazione per la continua sospensione dei diritti di queste persone "detenute" ed annuncia il proseguimento della campagna e della mobilitazione della società civile fin quando l'attuale governo non si prenda realmente carico della questione dei Cie, per segnare una forte discontinuità dalle decisioni assunte dal precedente governo in tema di immigrazione.
“Chiediamo alla politica di assumersi la responsabilità di dare un segnale forte e incontrovertibile perché l’Italia finalmente riesca a distinguersi sul piano della difesa dei diritti umani e che non preveda più l’esistenza di luoghi come i Cie, che sono delle vere e proprie galere “democratiche” – così dichiara Gabriella Guido del coordinamento LasciateCIEntrare. "CIE" DI GRADISCA ANCORA OFF LIMITS PER LA STAMPA
L'Assostampa Fvg giudica inaccettabile e non più tollerabile la censura sul Cie (Centro di identificazione ed espulsione) e il Cara (Centro di accoglienza richiedenti asilo) di Gradisca che colpisce esclusivamente gli operatori dell'informazione. Oggi, 28 aprile, i parlamentari Carlo Monai e Ivano Strizzolo e il consigliere regionale Roberto Antonaz hanno fatto ingresso al CIE di Gradisca con accompagnatori di loro scelta - uno per rappresentante istituzionale, tra gli accompagnatori anche il sindaco di Romans. Ai sei giornalisti che hanno presentato formale richiesta alla Prefettura di Gorizia, invece, l'ingresso è stato negato. Finora tutte le richieste dei giornalisti - individuali e collettive - sono state regolarmente respinte nonostante le disposizioni del ministro Cancellieri abbiano revocato la circolare del 2011 dell’allora ministro Maroni. Inspiegabile risulta la motivazione, addotta dalla Prefettura, che nega l'autorizzazione agli organi di stampa causa "lavori di ristrutturazione". Sussiste il pericolo che nel perenne "cantiere" un giornalista si possa fare più male del parlamentare o del consigliere regionale? Altre sono evidentemente le motivazioni e a questo riguardo indigna la mancanza di trasparenza da parte della Prefettura. Anche oggi i giornalisti presenti di tutte le testate di stampa locali e della Tv hanno potuto soltanto acquisire il racconto dei soggetti istituzionali e dei loro accompagnatori.
L'Assostampa Fvg, che ha aderito alla campagna nazionale LasciateCIEntrare (nel comitato promotore ci sono Fnsi e Articolo 21), era oggi presente con i sui rappresentanti davanti ai cancelli Cie e Cara di Gradisca. All’uscita dal Cie l’onorevole Monai in merito all’ennesimo divieto ai giornalisti di accedere alla struttura, ha dichiarato: “Siamo assolutamente convinti che nell’interesse pubblico ci dovrebbe essere trasparenza e informazione soprattutto su queste zone grigie, nelle quali anche l’omertà e la mancanza di trasparenza alimentino una percezione di assenza di democrazia. Viviamo in uno stato democratico e la democrazie impone soprattutto la trasparenza delle situazioni più delicate e difficili, dove la libertà dell’uomo - parlo dell’uomo e non soltanto del cittadino italiano - consacrata dalla Costituzione e dagli atti fondamentali del nostro vivere civile, deve essere verificata più di quanto non sia nella normalità.” APPELLO AI DIRETTORI DI TESTATA, GIORNALISTI, POLITICI E SOCIETÀ CIVILE
“LASCIATECIENTRARE”: MOBILITAZIONE DAL 23 AL 28 APRILE
FNSI: “NO ALLA CENSURA E NO ALLE VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI”
INIZIATIVE DALLA SICILIA ALLA PUGLIA, DA ROMA A GRADISCA
Centri di identificazione ed espulsione per stranieri: ancora difficile l’accesso ai giornalisti nonostante le rassicurazioni del ministero dell’Interno, denunciano i promotori della campagna “LasciateCIEntrare”. Al via un appello e una campagna di Mobilitazione in Italia ed in Europa contro le detenzioni amministrative. LasciateCIEntrare aderisce alla campagna europea OPEN ACCESS NOW, rilanciando la mobilitazione nel mese di aprile, con organizzazioni di tutta Europa, parlamentari e operatori dell’informazione, che visiteranno i centri per riportare l'attenzione pubblica su questo tema.
Senza un’informazione libera di poter informare, alla società civile e a un paese intero vengono sottratti i fondamentali strumenti di democrazia.
In Italia la mobilitazione si svolgerà dal 23 al 28 aprile per dire NO alle violazioni dei diritti umani, NO al silenzio, NO alla censura
LINK AL VIDEO PER LA CAMPAGNA

CHIEDIAMO: 

    * AI DIRETTORI DELLE TESTATE GIORNALISTICHE E AI GIORNALISTI: di raccontare la realtà dei Cie nella settimana che va dal 23 al 28 aprile, chiedendo l'accesso alle prefetture competenti o rilanciando le iniziative della campagna

    * ALLA SOCIETA' CIVILE: di mobilitarsi con noi partecipando ai sit in che verranno organizzati davanti ai Cie e dei quali sarà diffuso a breve un calendario di appuntamenti

    * ALLA POLITICA: di rivedere l'attuale normativa a livello nazionale e internazionale

    * A TUTTI: di inviare per email la propria adesione ai contatti indicati nell'appello in allegato

Hanno già aderito molti giornalisti, intellettuali, parlamentari, sindacalisti e associazioni della società civile, fra i quali: 
Andrea Camilleri, Erri De Luca, Ettore Scola, Stefano Disegni, Fabrizio Gatti, Tiziana Ferrario, Andrea Segre, Enzo Iacopino (presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti)
La mobilitazione è promossa, fra gli altri, dalla Federazione nazionale della Stampa. 
L'elenco completo delle sigle promotrici e delle adesioni si trova nell'appello.

“LasciateCIEntrare”

APPELLO e MOBILITAZIONE

Aprile 2012

Centri di identificazione ed espulsione per stranieri: ancora difficile l’accesso ai giornalisti nonostante le rassicurazioni del ministero dell’Interno, denunciano i promotori della campagna “LasciateCIEntrare”. Al via un appello e una campagna di MOBILITAZIONE in Italia e in Europa contro le detenzioni amministrative.

La campagna “LasciateCIEntrare” è nata a seguito del divieto di informazione nei CIE (Centri di identificazione e di espulsione)  e nei C.A.R.A. (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) espresso nella circolare n.1305 del primo aprile 2011 firmata dall’allora Ministro dell’Interno Roberto Maroni che bloccava l’accesso della stampa nei centri. Il 25 luglio giornalisti, avvocati, sindacalisti, moltissime associazioni della società civile hanno accompagnato “dal di fuori” parlamentari di diverse forze politiche in visita nei centri per migranti. Una mobilitazione civile e politica per affermare il diritto di poter sapere, conoscere e informare sulle condizioni di migliaia di migranti, uomini donne e minori presenti nei centri.

Da allora siamo andati avanti e a dicembre la decisione del nuovo Ministro Anna Maria Cancellieri di sospendere il divieto è stata accolta con soddisfazione perchè raccontare ciò che avviene in queste strutture è un diritto-dovere di chi fa informazione.

Eppure, ancora oggi la sospensione del divieto non rappresenta de facto la garanzia della libertà di informazione. Capire e raccontare cosa accade in questi luoghi è estremamente difficile a causa della discrezionalità con la quale le richieste di accesso vengono gestite e trattate.

Grazie all’attenzione di molti giornalisti, avvocati e attivisti sono venute fuori storie di persone rinchiuse ingiustamente, di errori giuridico amministrativi, di rivolte, di mancata assistenza, di trattamenti al limite del rispetto dei diritti umani e civili.

Abbiamo visto giovani nati e cresciuti in Italia che sono stati chiusi in un CIE, poi liberati con una sentenza, perchè i loro genitori “stranieri” avevano perso insieme al lavoro anche il permesso di soggiorno. Abbiamo incontrato potenziali richiedenti asilo, donne vittime di abusi sessuali o dell’ignobile tratta delle schiave, lavoratrici e lavoratori residenti in Italia da anni la cui unica colpa è stata quella di aver perso il proprio posto di lavoro e di non averne trovato un altro in tempo utile. Abbiamo visto e sentito l’assurdità delle condizioni in cui lavora anche chi si occupa della loro vigilanza e assistenza.

Ci chiediamo quanto questo sistema rappresenti un inutile costo per la pubblica amministrazione.

Crediamo, al di là delle nostre differenti estrazioni e delle nostre posizioni politiche, che trattenere fino a 18 mesi rappresenti un’ulteriore aberrazione di questo sistema e di queste procedure.

Crediamo che un uomo o una donna non possano essere privati di un diritto fondamentale ed inalienabile come quello della libertà personale, per una detenzione amministrativa.

Siamo coscienti che non si tratta di una questione unicamente italiana ma che riguarda l’intera Europa, diviene perciò sempre più urgente aprire un dibattito che porti a rivedere le condizioni di movimento dei cittadini migranti.

E’ tempo di trovare una soluzione alternativa alla detenzione amministrativa e crediamo convintamene che questo vada fatto ora.

E questo chiediamo inoltre alla politica, che si apra subito un confronto a livello nazionale e internazionale per rivedere nei termini e nella sostanza l’attuale normativa.

Anche per questo la campagna LasciateCIEntrare aderisce a quella europea OPEN ACCESS NOW, rilanciando la mobilitazione nel mese di aprile, con organizzazioni di tutta Europa, parlamentari e operatori dell’informazione, che visiteranno i centri per riportare la pubblica attenzione su questo tema. Senza un’informazione libera di poter informare, alla società civile e a un paese intero vengono sottratti i fondamentali strumenti di democrazia.

La firma di tutti noi a questo appello è per ricordare e ribadire insieme la volontà che la nostra democrazia non arretri di fronte a nessun muro.

Nè quello dei diritti umani, nè tantomeno quello del silenzio e della censura.

COMITATO PROMOTORE: FNSI, Art.21, EUROPEAN ALTERNATIVES, CGIL, rete PRIMO MARZO, GIU’ LE FRONTIERE, ASGI, TERRE DES HOMMES, ARCI, MEDU, OPEN SOCIETY FOUNDATIONS, STUDIO LANA, ASSOCIAIONE ANTIGONE, REDATTORE SOCIALE, Raffaella Cosentino, Stefano Galieni, Fulvio Vassallo Paleologo, Alessandra Ballerini, Gabriella Guido, TANA DE ZULUETA, Francesca Koch, CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE, LIBERTA’ E GIUSTIZIA, ARCHIVIO MEMORIE MIGRANTI, ALTRO DIRITTO Onlus, ISTITUTO ITALIANO FERNANDO SANTI, Associazione SOS Donne di Bologna,  Associazione intercultrale DAWA, Associazione Donne Nel Mondo, Assoc. Donne Migranti per la Pace, Rete della Diaspora Africana Nera in Italia, Studio Legale Associato Luigi Paccione & Rossella Malcangio, Associazione Class Action Procedimentale, Borderline-Sicilia, Borderline-Europe, Flore Murard-Yovanovitch, On. Rosa Villecco Calipari, Sen. Vincenzo Vita, On. Francesco Pardi, On. Sandra Zampa, On. Jean leonard Touadi, Sen. Roberto Di Giovanpaolo, On. Livia Turco, On. Ghizzoni, On. Silvia Costa, On. Paola Concia, On. Rita Bernardini,  On. Marco Perduca, On. Andrea Sarubbi, On. Sandro Brandolini, Sen. Mariangela Bastico, Monica Cerutti Consigliera Regionale Torino SEL, Nicola Fratoianni Assessore alle Politiche Giovanili, Cittadinanza Sociale e Attuazione del Programma della Regione Puglia, Stefano Bonaccini Segretario regionale e consigliere regionale PD dell'Emilia-Romagna, Luciano Vecchi Consigliere regionale PD, NICHI VENDOLA, Marco Pacciotti, Khalid Chaouki FORUM IMMIGRAZIONE PD, RIFONDAZIONE COMUNISTA, PAOLO FERRERO, Roberto Antonaz, Consigliere Regionale Friuli Venezia Giulia, Antonio Mumolo Consigliere Regionale PD Emilia Romagna, Thomas Casadei Consigliere Regionale PD Emilia-Romagna, Daniela Vannini  vicecapogruppo PD Provincia di Bologna, Responsabile Diritti e Migranti PD Bologna, Palma Costi Consigliere Regionale Assemblea Legislativa Emilia Romagna – Gruppo consiliare Partito Democratico, Fausto Cigni  Presidente della Consulta Immigrazione Provincia di Modena, Grazia Baracchi  Consigliere Provincia Modena, Anna Pariani Consigliera Regionale e  Coordinatrice Segreteria Regionale Partito Democratico Emilia-Romagna, Luciano Luciani, Massimo Mezzetti - assessore regionale Emilia Romagna SEL, Eliana Borsari, Elena Gazzotti, Paola Manzini - SEL Modena, Fiorella Prodi, Ciro Spagnulo - CGL Modena, Greta Barbolini, Mohcine El Arrag, Andrea Cappi, Paula Nolff , Annarosa Rossi - CGIL Bologna.

Hanno inoltre aderito:

Andrea Camilleri, Erri De Luca, Ettore Scola, Enzo Iacopino (presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti), Stefano Disegni, Igiaba Scego, Dagmawi Yimer, Fabrizio Gatti, Andrea Segre, Tiziana Ferrario, Nando Dalla Chiesa, Vladimiro Polchi, Pino Ligabue, Amarò Ternipè, Fadil Drini, Antonella Miriello, Laura Galesi, Antonello Mangano, ANSI, Paolo Butturini Segretario Associazione Stampa Romana, FCEI Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Diletta Berardinelli, Coordinatrice FORUM "POLITICHE DI INTEGRAZIONE E NUOVI CITTADINI", Letizia Gonzales Presidente Ordine dei Giornalisti della Lombardia, Associazione Progetto Diritti onlus, Avv. Arturo Salerni, Avv. Mario Angelelli, Vladimiro Polchi, Volontari per lo Sviluppo, Radio Zero, Associazione A BUON DIRITTO, Luigi Manconi, Valentina Brinis, Amsi, Co-mai, Movimento "Uniti per Unire ", Vittoria Pagliuca, MOVE ON, Marco Quaranta, Power and Gender, Carlo Muscatello giornalista del "Piccolo" di Trieste e presidente Assostampa FVG, Eleonora Artesio, consigliera regionale Federazione della Sinistra, TILT, Alessandra Cangemi, La CGIL CDLT Roma Sud-Pomezia-Castelli, Renzo Santelli (Fnsi),

Campagna “LasciateCIEntrare”

 

Mobilitazione italiana ed europea con OPEN ACCESS NOW in ITALIA dal 23 al 28 APRILE con il seguente programma

BOLOGNA - 23 aprile

Referente: Cecile Kienge -  366.5044328 - ckyenge@gmail.com

TRAPANI – Serraino Vulpitta – 23 aprile

Referente: Fulvio Vassallo Paleologo – 392.1246325 - fulvassa@tin.it

MODENA -  24 aprile

Referente: Cecile Kienge -  366.5044328 - ckyenge@gmail.com

MILANO  - 25 aprile

stazione Palestro angolo via Borghetto alle 14.00

Referente: Ilaria Scovazzi – 328.5473099 - scovazzi@arci.it

CROTONE – 26 aprile

C.A.R.A. Sant’Anna – ore 11.00

Referente: Carmen Messinetti – 393.9012511 - carmenmessinetti@cgilcrotone.it

ROMA – Ponte Galeria - 27 aprile

CIE PONTE GALERIA – ore 10.00

Referente: Gabriella Guido . 329.8113338 – ggabrielle65@yahoo.it

CALTANISETTA –27 aprile

CIE/CDA/CARA di Pian Del Lago

Referente: Fulvio Vassallo Paleologo – 392.1246325 - fulvassa@tin.it

TORINO - 27 aprile – ore 10.00/12.00

CIE CORSO BRUNELLESCHI , Ingresso Via Mazzarello, 31

Referente: Lamine Sow – 335.7629613 - sow@cgiltorino.it

GRADISCA - 28 aprile

Referente: Corinna Opara – 339.1993253 - oparacorinna@yahoo.it

Per maggiori informazioni sulla campagna:

GABRIELLA GUIDO – ggabrielle65@yahoo.it - 329.8113338

RAFFAELLA COSENTINO – raffaella.cosentino@gmail.com - 333.7401795

BARBARA PERVERSI – barbara.perversi@gmail.com - 347.9464485

Su FACEBOOK: LasciateCIEntrare

Sito web: http://www.openaccessnow.eu/it

ASSOSTAMPA E ORDINE PUGLIA

L'Associazione della Stampa di Puglia, insieme con l'Ordine dei giornalisti della Puglia, aderisce alla settimana di mobilitazione europea “Open Access Now”, nell’ambito della campagna “LasciateCIEntrare”, promossa dalla Fnsi.
Nei centri di identificazione ed espulsione per stranieri– nonostante le recenti circolari ministeriali - è ancora difficile l’accesso per i giornalisti.
In tutta Europa, in questa settimana, parlamentari, amministratori pubblici e operatori dell’informazione visiteranno i centri per riportare l’attenzione dell'opinione pubblica su questo tema. Senza un’informazione libera di poter informare, alla società civile e a un paese intero vengono sottratti gli strumenti fondamentali della democrazia.
A Bari la mobilitazione si svolgerà presso il CIE di Bari S. Paolo (viale Europa – nei pressi Cittadella della Guardia di Finanza) giovedì 26 aprile, dalle ore 10.30. E’ stato richiesto alla Prefettura l’accesso per i giornalisti.
Davanti alla struttura si terrà una conferenza stampa con i rappresentanti di Ordine e Assostampa Puglia e l’assessore all’Accoglienza del Comune di Bari, Fabio Losito.
All’iniziativa ha già aderito l’associazione di giuristi “Class action procedimentale”, presieduta dall’avvocato Luigi Paccione, che interverrà alla conferenza stampa.

IMMIGRATI: ANCHE A BARI INIZIATIVA FNSI PER LIBERO ACCESSO CIE

 Sono 119 gli immigrati, al momento, ospiti del Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Bari, il secondo per grandezza in Italia dopo quello di Roma.
Un dato che è emerso nel corso della visita effettuata questa mattina all'interno del Cie da una delegazione di giornalisti organizzata dall'Assostampa Puglia , per l'apertura e l'accesso dei giornalisti nei centri di accoglienza per migranti, nell'ambito della settimana europea "Open access now" e del programma di mobilitazione "LasciateCientrare" promosso dalla Federazione nazionale della stampa italiana.
Nel corso della visita i giornalisti hanno potuto incontrate alcuni immigrati in uno dei cinque moduli del Cie, all'interno dei quali vi sono 28 stanze per una capienza massima di 196 persone. Discordanti le testimonianze di chi ha voluto parlare con i giornalisti. I più hanno riferito di vivere in buone condizioni igienico sanitarie e di assistenza, mentre altri hanno detto di sapere poco sulla durata della propria permanenza all'interno della struttura. Tutti lamentano l'assenza della libertà personale.(AGI) Ba1/Sec Secondo il presidente dell'Associazione della Stampa della Puglia, Raffaele Lorusso, "nonostante i passi avanti fatti per garantire il diritto di cronaca, c'è ancora troppa burocrazia per entrare in strutture come questa che - ha detto - dovrebbero essere di accoglienza ma poi, entrandoci, si nota che sono di detenzione anche se più blanda rispetto al carcere. Intanto, siamo grati alla Prefettura per averci consentito oggi l'accesso in modo così celere".
La maggior parte degli immigrati sono nel Cie per assenza di documenti o di permesso di soggiorno e sono inviati in Puglia (dove ci sono due centri, Bari e Foggia) anche dalla Toscana dove non c'è alcun centro di identificazione. In tal senso l'appello del consigliere comunale, Filippo Melchiorre, che sollecita tutte le istituzioni per l'apertura di nuovi centri di accoglienza, onde evitare di sovraccaricare le strutture pugliesi.(Bari, 26 aprile- AGI) L'Assostampa Fvg aderisce alla campagna nazionale “LasciateCIEntrare” (nel comitato promotore anche Fnsi e Articolo 21), in programma in nove città italiane, per rivendicare il diritto di accesso ai CIE (Centri di identificazione ed espulsione) e ai CARA (Centri di accoglienza per richiedenti asilo). Nonostante le disposizioni del ministro Anna Maria Cancellieri abbiano sospeso la circolare del primo aprile 2011 dell’allora ministro Maroni, l’ingresso in queste strutture continua infatti ad essere quasi impossibile. Dopo il primo lancio nel luglio 2011, quando ad entrare nel CIE di Gradisca è stato l’on. Monai (Idv), rilevando una situazione preoccupante, è arrivato il momento della verifica: a ridosso dei cinque giorni di manifestazione, domani (sab 28 aprile) alle 9 due parlamentari e un consigliere regionale faranno ingresso al CIE di Gradisca. Anche diverse associazioni del territorio e un gruppo di giornalisti del Friuli Venezia Giulia hanno presentato alla Prefettura di Gorizia la relativa richiesta di autorizzazione. All’uscita dei politici dalla struttura è prevista una conferenza stampa di fronte al CIE, coordinata dall’Assostampa Fvg, con un intervento da parte delle associazioni locali presenti, tra cui la Tenda per la Pace e i Diritti. L’attenzione della campagna “LasciateCIEntrare”, rivolta a politici, mondo dell’informazione e società civile, è alta in tutto il territorio nazionale. Suo fine ultimo è, attraverso l’accesso ai CIE e ai CARA del Paese, documentare una realtà ancora oggi sconosciuta, spesso anche agli stessi abitanti dei luoghi che le ospitano. “Non possono assolutamente essere chiamati ‘Centri di accoglienza’ – ribadisce Tenda per la Pace e i Diritti -. Per noi l’accoglienza è ben diversa, e ci sono molte proposte concrete più efficienti e meno dispendiose, ma soprattutto più rispettose dell’essere umano e dei diritti della persona. La detenzione senza reato, per lo più di tipo amministrativo, è un’anomalia dello stato di diritto, e rappresenta una deriva vergognosa per l’Italia e per l’Europa”.

 

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