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Inpgi 06 Mar 2009

Il welfare sul lavoro autonomo giornalistico è legge. Un rilevante risultato dell'azione congiunta tra Fnsi e Inpgi. Oggi alle 12 conferenza stampa di Franco Siddi e Andrea Camporese

“Questa mattina i ministeri vigilanti del Lavoro e dell’Economia hanno dato il via libera al protocollo dell’Inpgi sul welfare del lavoro autonomo”. Lo ha annunciato ad Ancona il presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese, intervenuto all’assemblea con i giornalisti marchigiani organizzata dal Sigim e dall’Ufficio di corrispondenza dell’Inpgi.

“Questa mattina i ministeri vigilanti del Lavoro e dell’Economia hanno dato il via libera al protocollo dell’Inpgi sul welfare del lavoro autonomo”. Lo ha annunciato ad Ancona il presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese, intervenuto all’assemblea con i giornalisti marchigiani organizzata dal Sigim e dall’Ufficio di corrispondenza dell’Inpgi.

“Le misure prese dall’Inpgi a tutela del lavoro autonomo diventeranno immediatamente operative e lunedì l’Istituto darà la notizia agli iscritti e alle aziende. Nel caso dei contratti co.co.co. le aziende editoriali diventeranno sostituto d’imposta e già nel 2009 dovranno applicare le nuove aliquote contributive del 18,75%, per due terzi a carico dell’editore e per un terzo a carico del giornalista. Non solo: grazie alla delibera approvata dai ministeri vigilanti l’Inpgi acquisisce poteri ispettivi anche sul fronte del lavoro autonomo, che saranno esercitati nell’interesse dei colleghi e di un corretto mercato del lavoro. L’Inpgi, d’intesa con la Fnsi, le Associazioni regionali di stampa e i Comitati di redazione, vigilerà perché la nuova disciplina contributiva sia correttamente applicata”, senza rivalse sui colleghi che vanificherebbero lo spirito della normativa “che – precisa Camporese – prevede una graduale crescita della contribuzione sino al 26%”. “A parità di montante contributivo – ha specificato il presidente –, chi comincerà oggi un percorso previdenziale autonomo non sarà quindi più penalizzato rispetto al lavoratore dipendente”. Il presidente dell’Inpgi ha poi approvato la proposta del Sigim di una più stretta collaborazione territoriale tra Sindacato e Istituto per l’emersione di ogni forma di lavoro – dipendente o autonomo – non correttamente inquadrata e per una lotta concreta all’elusione dei versamenti previdenziali alla gestione separata. Ampia soddisfazione è stata espressa per la recente approvazione di legge che pone i prepensionamenti ex legge 416 per l’editoria in capo alla spesa generale dello Stato con una copertura annua di 20 milioni di euro. Qualche preoccupazione il presidente ha invece manifestato “per il rischio cassa integrazione, ammortizzatore sociale del tutto a carico dell’Istituto, che già nel corso del 2009 potrebbe registrare un’esplosione di spesa se la crisi dell’editoria e dell’informazione dovesse aggravarsi”, anche in conseguenza del drastico calo degli investimenti pubblicitari. “Uffici stampa pubblici ma soprattutto privati, emittenza radiotelevisiva locale, web – ha convenuto Camporese con le analisi proposte dal Sindacato giornalisti marchigiani – sono i settori nei quali i contratti giornalistici, dipendenti o autonomi, devono trovare una coerente misura di espansione”. Chiusura col botto. A precisa domanda dell’assemblea, sul ruolo che l’Inpgi potrebbe svolgere ampliando la tutela del precariato giornalistico nel lavoro autonomo, Camporese ha dichiarato: “L’Inpgi si muove nel quadro legislativo dello Stato. Se Governo e Parlamento interverranno, come pare, nel sostegno al reddito del lavoro precario, l’Inpgi non potrà non valutare un suo ambito di azione destinando a misure di sussidio una quota del bilancio della gestione separata. Se il quadro normativo generale darà risposte ai problemi del Paese, l’Inpgi – sentite Fnsi e Fieg – si porrà quindi il problema di come intervenire ulteriormente nel perimetro dell’informazione precaria con ammortizzatori ad hoc”.
“Disco verde del governo al welfare sul lavoro autonomo giornalistico. Le misure adottate dall’esecutivo saranno immediatamente operative sia per i contratti co.co.co (aziende editoriali sostituti d’imposta e aumento dei contributi), sia con l’allargamento dei poteri ispettivi dell’istituto di previdenza dei giornalisti anche sul fronte del lavoro autonomo. Un grande successo, dunque, dell’azione del sindacato dei giornalisti e dell’Inpgi che in questi anni si sono battuti per il riconoscimento e per la tutela del lavoro autonomo giornalistico. Su questi temi la Fnsi organizza per domani martedì 10 marzo alle ore 12 (nella sede di Corso Vittorio Emanuele II, 349) una conferenza stampa per spiegare nel dettaglio le novità introdotte. Saranno presenti il Presidente ed il Segretario Generale della Fnsi, Roberto Natale e Franco Siddi, ed il Presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese”. Queste le novità più rilevanti riguardanti la nuova disciplina dei Co.Co.Co (fonte Inpgi): - l’aliquota contributiva passa, dal primo gennaio 2009, dall’attuale 12% (10% a carico del lavoratore 2% a carico del committente) al 18,75% per due terzi a carico del committente; - l’aliquota crescerà gradualmente negli anni successivi fino a pareggiare quella applicata dalla Gestione Separata dell’Inps, pari al 26%, nel 2011; - differentemente da quanto previsto in precedenza l’obbligo di versamento è posto in carico all’editore; - per i collaboratori coordinati e continuativi titolari di altra posizione assicurativa (ad esempio iscritti alla Gestione principale Inpgi)o pensionati l’aliquota sale al 12,75%, sempre dal primo gennaio 2009, per pervenire al 17,11% nel 2011; - diventa possibile il riscatto dei corsi universitari e dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa precedenti all’entrata in vigore della legge 335/1995; - diventa possibile la contribuzione volontaria; - pensioni di vecchiaia per gli iscritti alla Gestione non iscritti al altre forme previdenziali obbligatorie: viene introdotta l’età pensionabile prevedendo un requisito pari a 60 anni per le donne e 65 per gli uomini in presenza di almeno 5 anni di contribuzione; - pensioni di anzianità: la norma viene allineata a quella della Gestione separata Inps prescindendo dal requisito anagrafico con un’anzianità pari o superiore ai 40 anni. Fino al giugno 2009 sarà possibile andare in pensione con 59 anni di età e 35 anni di contributi. Dal 1° luglio 2009, fino al 31 dicembre l’età anagrafica passa a 60 anni e il requisito contributivo a 36; - vengono introdotte le indennità di degenza in ospedale e di malattia stabilite in rapporto al reddito dichiarato; - viene rivista l’indennità di maternità alle collaboratrici coordinate e continuative secondo i principi che sovraintendono alla Gestione Separata Inps.

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