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Editoria 20 Apr 2005

In aumento utili e dividendi del gruppo L'Espresso-Repubblica-Finegil. Il comunicato dei Cdr del coordinamento del gruppo lancia l'allarme sulle relazioni

L'assemblea dei soci del gruppo editoriale L'Espresso ha approvato il bilancio 2004 e la distribuzione del dividendo che vedrà un aumento del 18% rispetto all'anno precedente. Sarà di 0,13 euro per azione rispetto agli 0,11 euro precedenti e sarà messo in pagamento il 26 maggio, con stacco della cedola il 23 maggio.

L'assemblea dei soci del gruppo editoriale L'Espresso ha approvato il bilancio 2004 e la distribuzione del dividendo che vedrà un aumento del 18% rispetto all'anno precedente. Sarà di 0,13 euro per azione rispetto agli 0,11 euro precedenti e sarà messo in pagamento il 26 maggio, con stacco della cedola il 23 maggio.

L'assemblea dei soci del gruppo editoriale L'Espresso ha approvato il bilancio 2004 e la distribuzione del dividendo che vedrà un aumento del 18% rispetto all'anno precedente. Sarà di 0,13 euro per azione rispetto agli 0,11 euro precedenti e sarà messo in pagamento il 26 maggio, con stacco della cedola il 23 maggio. L'assemblea ha anche rinnovato il consiglio con l'ingresso di Francesco Dini, in rappresentanza della Cir, e già cooptato in consiglio, e delegato il consiglio all'acquisto di azioni proprie fino ad un numero massimo di 6,25 milioni, pari a circa all'1,5% del capitale sociale. Il gruppo, ha ricordato l'amministratore delegato Marco Benedetto, ha chiuso lo scorso esercizio con un utile netto consolidato di 87,7 milioni di euro contro i 67,8 milioni del 2003. I ricavi consolidati sono saliti a 1079 milioni. Nei primi tre mesi dell'anno, annuncia la società editoriale, è stata inoltre consolidata l'abitudine del pubblico ad acquistare in edicola prodotti abbinati alle testate che, ha commentato Marco Benedetto, «vanno molto bene» tanto da costituire ormai una divisione del gruppo. Anche la raccolta pubblicitaria lorda è in crescita del 4,6%, rispetto ai primi tre mesi del 2004, grazie anche al gradimento degli inserzionisti della nuova versione `full color' della 'Repubblica' che, in proposito, continua a mantenere il testa a testa con il Corriere della Sera con un leggero margine di vantaggio. La Repubblica, ha ricordato Benedetto, «è tornata ad essere prima sul Corriere con 2,916 milioni di lettori che superano lievemente quelli del Corriere (2,899 mln)». Bene anche l'andamento delle radio che si sono confermate leader negli ascolti tra le emittenti private italiane con oltre 8,7 milioni di ascoltatori raggiunti nel giorno medio e 22,1 milioni nell'arco della settimana. «I siti del network Kataweb-G.Espresso hanno avuto a marzo oltre 6,5 milioni di visitatori», ha annunciato Benedetto spiegando che il risultato più significativo è stato quello di Repubblica.it che è stata visitata da 3,9 milioni di utenti (+25% sul 2004 e +64% su marzo 2003). A margine dell'assemblea Benedetto ha annunciato che per Rete A, di cui è stata da poco perfezionata l'acquisizione, l'obiettivo è di triplicarne il fatturato in tre anni mentre non ci sarebbe alcun interesse del Gruppo ad entrare nel mercato del pay per view del calcio ("troppi soldi e non credo che ci siano tanti guadagni per nessuno") nè a sviluppare iniziative editoriali nel settore sportivo. Comunicato del Cdr: Il gruppo Editoriale L'Espresso presenta il suo bilancio annuale. E i giornalisti esprimono la loro soddisfazione per i risultati conseguiti. I conti in attivo non solo garantiscono un dividendo agli azionisti e la tranquillità del posto di lavoro ai dipendenti, ma - specie nel caso di un'azienda editoriale - offrono una possibilità di indipendenza e di difesa dalle ingerenze e dai condizionamenti esterni. La redazione dell'Agenzia Giornali Locali, assieme a quelle dell'intero gruppo, deve tuttavia rilevare alcuni paradossi (i miglioramenti qualitativi e l'ampliamento dei servizi conseguiti con l'impegno e la collaborazione delle redazioni, ad esempio, hanno spesso penalizzato gli stessi giornalisti, caricati di parte dei costi di tante innovazioni) e avanzare una sua osservazione. Il punto, al di là della discussione dei singoli problemi accumulati sul tavolo delle trattative sindacali, sta nell'atteggiamento di un'azienda che sembra voler rifiutare ogni possibilità di dialogo. Un atteggiamento che, pur trovando differenti applicazioni nelle diverse realtà del gruppo, trascina il confronto verso un piano di sostanziale contrasto radicale. Il richiamo alla tradizione riformista del gruppo e alla coerenza tra idee professate e comportamenti reali pone una questione che non è unicamente morale o politica. La redditività a medio e lungo termine di un'impresa editoriale è legata, tra l'altro, al grado di soddisfazione dei lavoratori e all'identificazione dei dipendenti in un progetto che è industriale, ma anche culturale. Il rischio, oggi segnalato dalla redazione dell'Agl e dal coordinamento di tutti i Cdr del gruppo, sta proprio nella miscela formata da un crescente livello di insoddisfazione e una sempre minore identificazione dei giornalisti con il loro editore. I giornalisti, come i lettori, vogliono sapere dove sta andando il Gruppo Espresso. Le prospettive di sviluppo aperte dall'acquisto di una televisione, o le stesse ipotesi di ampliamento dell'offerta dei prodotti collaterali, segnando il passaggio a un'inedita dimensione multimediale e multimerceologica, impongono l'ulteriore salvaguardia un marchio di qualità che solo i giornalisti possono garantire. Perché, riconosciuti i meriti di un'azienda che ha ideato e realizzato le iniziative (enciclopedie, Dvd, Cd audio) che oggi rendono floridi i nostri bilanci, bisogna pur ricordare che la fortuna di tante promozioni è un allegato del prodotto giornalistico, non viceversa. La via del confronto e della concertazione, nel rispetto delle reciproche competenze e responsabilità, resta dunque un passaggio obbligato dello sviluppo. La scelta dell'ostruzionismo e dell'insabbiamento, o i risparmi ottenuti lesinando sulle dotazioni delle redazioni, potranno forse dare nell'immediato qualche dividendo in più; ma diventano un segnale preoccupante per l'avvenire. Un motivo di riflessione che i giornalisti portano all'attenzione dei lettori e di tutti quegli azionisti che vorranno includere nei loro piani per il futuro anche una svolta nelle relazioni sindacali. Il Comitato di redazione dell'Agenzia Giornali Locali Il coordinamento dei Cdr del Gruppo Espresso-Repubblica-Finegil-Elemedia * Questo comunicato è stato sottoscritto dalle seguenti testate del gruppo Editoriale: la Repubblica L'Espresso, La Nuova Sardegna, La Provincia Pavese, Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova Venezia, Alto Adige, Trentino, Il Corriere delle Alpi, Il Messaggero Veneto, Il Piccolo di Trieste, La Gazzetta di Reggio Emilia, La Gazzetta di Modena, La Nuova Ferrara, Il Centro, La Città di Salerno, Radio capital, Radio Deejey, Radio M2O, National geographic, Le Scienze, Kataweb.

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