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I vertici di Fnsi e Usigrai
Servizio pubblico 06 Mar 2019

Incontro fra Salini e Salvini, Fnsi e Usigrai: "Silenzio assordante dalle autorità  di garanzia e di vigilanza"

Il sindacato torna su quello che definisce un fatto senza precedenti. «Non si capisce - rileva - come nessuno abbia chiesto conto di questo palese atto di subordinazione al governo, violando i requisiti di autonomia e indipendenza previsti per i vertici di viale Mazzini». Al centro delle polemiche anche la questione, posta dal consigliere Riccardo Laganà , del canale in inglese.

«Nessuna smentita. Evidentemente è andata così. L'Amministratore Delegato della Rai, con i poteri più ampi della storia del Servizio Pubblico, si fa convocare dal ministro dell'Interno alla vigilia del Piano industriale. Un fatto senza precedenti». Lo affermano, in una nota congiunta, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi, e Vittorio di Trapani, segretario dell'Usigrai.

«E, a quanto pare – proseguono –, all'incontro avrebbe preso parte anche il Presidente Marcello Foa, sempre più chiaramente il vero Commissario politico della Rai. Se il silenzio dell'azienda è imbarazzante, quello delle autorità di garanzia e di vigilanza è assordante. Non si capisce, infatti, come nessuno abbia chiesto conto di questo palese atto di subordinazione al governo, violando i requisiti di autonomia e indipendenza previsti per i vertici di viale Mazzini».

Nelle ore in cui più acute si fanno le polemiche intorno all'azienda concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, l'esecutivo dell'Usigrai interviene anche sulla questione posta dal Consigliere Riccardo Laganà sul canale in inglese. «È di tutta evidenza – rilevano i rappresentanti dei giornalisti Rai – che se il canale è un 'obbligo specifico' di Servizio Pubblico deve essere finanziato dal canone e non può essere affidato ad un ramo commerciale. Allo stesso modo è urgente un chiarimento sui potenziali conflitti di interessi».

Per l'Usigrai, «la bulimia di poltrone si sta ritorcendo contro i vertici,  creando danni e ritardi per una vera e urgentissima riforma del Servizio Pubblico che, si dimostra ancora una volta, ha bisogno di una legge di governance che la liberi una volta per tutte dai legami con i partiti e i governi per garantire ai cittadini un prodotto pluralista ed autonomo nei contenuti e nelle finanze di cui disporre. Ma ora appare forse più chiara l'esclusione, anche dal solo confronto, del Consigliere di Amministrazione eletto dai dipendenti».

Parlare «con chi conosce l'azienda, e ne chiede finalmente il rilancio, abbattendo feudi e potentati di partito e governi, evidentemente fa paura a chi proclama il cambiamento e pratica invece il vecchio rito dell'occupazione», conclude l'esecutivo dell'Usigrai.

@fnsisocial

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