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Palazzo Montecitorio - Facciata Basile (Foto: Umberto Battaglia via @Montecitorio)
Istituzioni 26 Mag 2021

Informazione, via libera della Camera a mozioni sul pluralismo

In base ai testi approvati, il governo è impegnato, fra l'altro, ad «adottare iniziative per tutelare il lavoro» editoriale e giornalistico, «contribuendo alla creazione delle condizioni per combattere il precariato dilagante» e a «combattere il fenomeno delle querele temerarie».

Sì pressoché bipartisan alle mozioni di Fdi e della maggioranza sulle iniziative normative a tutela del pluralismo delle fonti di informazione. In base ai testi approvati, il governo è impegnato, tra l'altro, «ad adottare con urgenza le iniziative legislative necessarie per evitare un vuoto normativo su un principio cardine della democrazia che è quello del pluralismo delle fonti di informazione, costituzionalmente garantito; a considerare in dette iniziative legislative le mutate condizioni di mercato con la presenza sempre più rilevante delle diverse piattaforme multinazionali».

Il governo dovrà, quindi «accelerare, come da delega al governo, il riordino del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici attraverso l'emanazione di un nuovo Testo unico dei servizi di media digitali, da adottare, come già previsto, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari».

Infine, l'impegno «a valutare le mutate condizioni di mercato con la presenza sempre più rilevante delle diverse piattaforme multinazionali, valorizzando l'ampia produzione nazionale di qualità con particolare attenzione alla memoria dell'identità culturale e storica italiana, delle sue ricchezze millenarie e specificità, anche con riguardo agli strumenti di informazione professionale online a carattere locale, garantendo il pluralismo dell'informazione non solo in modo formale, ma anche sostanziale, sottoponendo a criteri omogenei le distinte fonti di informazione», oltre ad «adottare iniziative per tutelare tanto il lavoro editoriale quanto quello giornalistico, contribuendo alla creazione delle condizioni per combattere il precariato dilagante, semplificare le possibilità contrattuali di categoria, garantendo maggiori diritti, tutelare i giornalisti e le giornaliste maggiormente esposte, combattere il fenomeno delle querele temerarie». (Ansa)

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