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Editoria 04 Gen 2006

Intercettazioni telefoniche, Siddi e Serventi Longhi solidali con i colleghi inquisiti: "E' grave che si voglia continuare a perseguire i giornalisti e si cerchi di impedire la pubblicazione delle notizie"

Il Presidente ed il Segretario Generale della Fnsi intervengono nel dibattito sulla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche tra Giovanni Consorte ed il segretario dei Ds Piero Fassino: "Continueremo a batterci contro ogni iniziativa che voglia limitare il diritto di cronaca o negare l’accesso alle fonti d’informazione e per un esercizio dell’attività giornalistica secondo i canoni della rigorosa etica professionale"

Il Presidente ed il Segretario Generale della Fnsi intervengono nel dibattito sulla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche tra Giovanni Consorte ed il segretario dei Ds Piero Fassino: "Continueremo a batterci contro ogni iniziativa che voglia limitare il diritto di cronaca o negare l’accesso alle fonti d’informazione e per un esercizio dell’attività giornalistica secondo i canoni della rigorosa etica professionale"

Franco Siddi e Paolo Serventi Longhi, Presidente e Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa, hanno dichiarato: “Si sono intensificate a cavallo delle festività natalizie e ancora in questi giorni critiche e polemiche su inchieste giornalistiche relative a indagini della magistratura. Ricordiamo che il diritto di cronaca rappresenta elemento insostituibile di quella libertà di informare che è garantita dalla Costituzione e rappresenta un bene prezioso per un Paese democratico come il nostro. Non entriamo nel merito delle rivelazioni di verbali relativi ad intercettazioni telefoniche disposte dalla magistratura, né di quelle che si riferiscono all’apertura di indagini nei confronti di personalità istituzionali. Né ci interessano le presunte manovre politiche a cui le rivelazioni stesse vengono fatte talvolta risalire. A noi interessa che, nel rispetto delle leggi , della dignità e della riservatezza delle persone, sia garantita ai cittadini un’informazione completa su argomenti di interesse pubblico, ed agli organi di informazione sia assicurato il diritto di diffondere liberamente le notizie di cui vengono in possesso. E’ grave che si voglia continuare a perseguire i giornalisti, come nel caso ora del collega Gianluigi Nuzzi, per violazione del segreto d’ufficio, o che ci sia chi invoca norme liberticide contro i giornalisti con il tentativo di impedire l’informazione su cosa contengano e su come procedano le inchieste giudiziarie. Peraltro anche le vicende di questi giorni dimostrano che le fughe di notizie non possono aver origine nelle redazioni dei giornali e le violazioni di segreto d’ufficio, se e quando ci sono, nascono altrove e hanno responsabilità diverse. Come sempre la Fnsi è a fianco dei colleghi inquisiti o colpiti perché svolgono il loro lavoro. Continueremo a batterci perciò contro ogni iniziativa che voglia limitare il diritto di cronaca o negare l’accesso alle fonti d’informazione e per un esercizio dell’attività giornalistica secondo i canoni della rigorosa etica professionale, che trova fondamento sui principi di lealtà e correttezza e sull’aderenza ai fatti. Ci auguriamo che la campagna elettorale che si va facendo sempre più dura non interferisca sul diritto di cronaca e sulla libertà di stampa”.

@fnsisocial

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