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L'ultimo numero della 'Vita Cattolica' (Foto: diocesidicremona.it)
Vertenze 29 Nov 2019

'La Vita Cattolica', Fnsi e Alg al fianco dei redattori in Cigs: «La Curia di Cremona predica bene e razzola male»

I tre giornalisti che per anni hanno lavorato al settimanale chiuso dal vescovo non sono stati coinvolti nel nuovo progetto editoriale. «Diverse società  editrici», è la posizione del legale diocesano. Ma direttore responsabile e amministratore sono gli stessi. «Una situazione paradossale», rileva il sindacato, che torna a chiedere «una risoluzione pacifica del problema».

«Predicare bene ma, nei fatti, razzolare male. Così si sta comportando la Curia di Cremona». Lo denunciano la Federazione nazionale della Stampa italiana e l'Associazione Lombarda Giornalisti che, in una nota congiunta, riepilogano così la vicenda.

«Breve storia di carità cristiana. Due anni fa – spiega il sindacato – il vescovo Napolioni, fresco di nomina, decide di chiudere la storica testata La Vita Cattolica mettendo in liquidazione la società che la editava (la NEC, Nuova Editrice Cremonese), società che fa capo al sistema di Comunicazione della Curia assieme a TRC (Teleradio Cremona Cittanova).  I tre colleghi che, per anni, hanno lavorato al settimanale di informazione, si trovano in cassa integrazione a zero ore grazie all'intervento della Fnsi e dell'Alg (il loro destino era il licenziamento in tronco, sempre per pura carità cristiana)».

In questi due anni, prosegue la nota, «la Curia non è stata con le mani in mano: pensa e mette online un nuovo periodico, Riflessi Magazine, in capo a TRC. Per farlo assume due colleghi, ignorando totalmente i tre giornalisti in Cigs. Il sindacato interviene denunciando la grave anomalia. La risposta della Curia arriva tramite un legale: NEC e TRC sono due società diverse, quindi, cristianamente, una porta in faccia ai tre giornalisti. Con buona pace che direttore responsabile e amministratore di Riflessi Magazine siano gli stessi sacerdoti che dirigevano La Vita Cattolica, e che, tra TRC e NEC c'è stata negli anni una totale 'commistione' di lavoro. Il sistema di Comunicazione ha avuto obiettivi e finalità univoche».

La Federazione nazionale della Stampa italiana e l'Associazione Lombarda Giornalisti, dopo aver tentato invano un accordo dignitoso per i colleghi in uscita, «denunciano questa paradossale situazione, chiedendo per l'ennesima volta che si tenti una risoluzione pacifica del problema evitando un inasprimento del conflitto che di sicuro nuocerebbe al buon nome della chiesa cremonese e del suo vescovo».

@fnsisocial

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