Quale e quanta Africa emerge dai media italiani? Quale corrispondenza o distanza dall'immagine che ne ha l'opinione pubblica? Sono solo alcune delle domande a cui tenta di rispondere la VI edizione de 'L'Africa MEDIAta', il rapporto presentato martedì 20 maggio 2025 a Roma da Amref Health Africa-Italia in occasione di un corso di formazione per giornalisti organizzato in collaborazione con Ordine dei giornalisti del Lazio, Federazione nazionale della Stampa italiana, associazione Carta di Roma e Amref.
Il rapporto - curato dall'Osservatorio di Pavia - analizza le prime pagine dei quotidiani nazionali, i notiziari di prima sera e i programmi televisivi. Per la prima volta è stata 'misurata' la presenza di africani e afrodiscendenti in tv. Dallo studio emerge, anche per il 2024, una riduzione progressiva dello spazio dedicato alle notizie provenienti dall'Africa, anche se di Africa - ad esempio nei tg – si parla di più, in particolare in merito alla gestione dei flussi migratori o al Piano Mattei.
La dimensione naturale e le bellezze paesaggistiche del continente africano si confermano al centro delle citazioni dei programmi di approfondimento e infotainment, ma in generale si riscontra nei media mainstream l'esclusività, o quasi, dei 'soliti' temi affiancati all'Africa: povertà, migrazioni, guerre, a cui si aggiungono carestia, malattie, disoccupazione, terrorismo. «Argomenti, questi, che restituiscono i contorni di una 'Africa senza speranza' e che si insinuano purtroppo anche negli occhi e nel pensiero degli italiani», rilevano gli organizzatori.
Ricordando che, qualche anno, fa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella usò queste parole: «L'Italia è più che mai convinta della necessità che i nostri due continenti affrontino insieme le sfide rivolte oggi alla comunità internazionale», la presidente di Amref Italia, Paola Crestani, fa notare che «il modo in cui si racconta un continente può alimentare pregiudizi, distanza, paura. Oppure può costruire ponti di conoscenza, rispetto, collaborazione. Ponti di sviluppo. Possiamo essere quel ponte verso l'Africa, per le sfide comuni, ma abbiamo bisogno di allargare la conoscenza del continente a noi così vicino».
PER APPROFONDIRE
Sfoglia il rapporto 'L'Africa mediata 2025' disponibile a questo link.