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Editoria 21 Nov 2005

"Liberation" in crisi: 52 posti di lavoro soppressi. Sciopero immediato

La direzione del quotidiano della gauche francese Liberation ha presentato oggi un piano di ristrutturazione che prevede la soppressione di 52 posti di lavoro. Tra i 52 ci sono 28 giornalisti e 10 amministrativi. Quattordici, impegnati nel sito web del giornale e nei settori abbonamenti e ispezioni delle vendite, saranno invece esternalizzati.

La direzione del quotidiano della gauche francese Liberation ha presentato oggi un piano di ristrutturazione che prevede la soppressione di 52 posti di lavoro. Tra i 52 ci sono 28 giornalisti e 10 amministrativi. Quattordici, impegnati nel sito web del giornale e nei settori abbonamenti e ispezioni delle vendite, saranno invece esternalizzati.

Questa ''riorganizzazione'' era gia' stata annunciata il settembre scorso da Serge July, direttore del quotidiano. Le ragioni di questo taglio del personale sono da cercare nel calo delle vendite (del 9,8% tra il 2004 e il 2005) e nel calo dei contatti pubblicitari (scesi del 10% nel corso del 2005), malgrado il sostegno finanziario di Edouard de Rothschild. Quest'ultimo, che e' diventato primo azionista all'inizio del 2005, ha investito 20 milioni di euro in progetti di crescita del quotidiano. Per la fine del 2005 e' prevista una perdita totale di circa 6,5 milioni di euro, su una cifra d'affari che si aggira sui 73 milioni. (ANSA) Il personale di Liberation ha deciso oggi, con una votazione che ha sfiorato l'unanimita', uno sciopero immediato di 24 ore prorogabile per protestare contro il piano editoriale che prevede 52 soppressioni di posti di lavoro. Lo sciopero, per il quale domani il quotidiano non sara' in edicola, e' il primo a Liberation dal 2001 ed e' stato votato dall'assemblea (circa 200 partecipanti) per alzata di mano. I contrari sono stati quattro, uno solo si e' astenuto. Per domani e' prevista una nuova assemblea del personale. (ANSA)

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