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Associazioni 23 Mar 2020

Livorno, aggrediti giornalisti del Tirreno. Ast: «Solidarietà  e sostegno ai colleghi»

Insultati e minacciati da un edicolante che il cronista e il fotografo volevano intervistare. Il sindacato regionale: «Intollerabile». Il Cdr: «L'uso della violenza è tipico di chi non ha argomentazioni. Stupefacente che il gesto sia stato messo in atto da un operatore della filiera dell'informazione».

Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell'Associazione Stampa Toscana esprimono «piena vicinanza e solidarietà ai colleghi de Il Tirreno, e in particolare ai due giornalisti aggrediti oggi, 23 marzo, mentre erano impegnati a fare un servizio sui riflessi dell'emergenza coronavirus». È quanto si legge in una nota del sindacato regionale. «Può darsi – prosegue l'Ast – che il virus abbia ripercussioni anche indirette sulle persone, ma è intollerabile che a farne le spese siano giornalisti in servizio in un momento così difficile, dove l'informazione è un elemento fondamentale della vita quotidiana così messa a dura prova».

L'Associazione Stampa Toscana, «oltre ad assicurare sostegno al Cdr de Il Tirreno e ai due giornalisti aggrediti – conclude l'Assostampa – si rivolge alle autorità, chiedendo tutela per gli operatori dell'informazione, ormai troppo spesso in pericolo nello svolgimento del loro lavoro e si augura che vengano adottati provvedimenti idonei ad impedire che episodi così intollerabili possano ripetersi».

PER APPROFONDIRE
Di seguito il comunicato del Cdr de Il Tirreno e, a seguire, la nota dell'Ordine dei giornalisti della Toscana.

Un collaboratore e il fotografo della cronaca di Livorno del Tirreno questa mattina sono stati aggrediti da un edicolante che erano andati ad intervistare. Il commerciante, anziché limitarsi a rispondere che non aveva intenzione di rilasciare alcuna dichiarazione, prima li ha insultati davanti ai clienti, poi è uscito dal chiosco con in mano l'asta di ferro utilizzata per alzare e abbassare la saracinesca minacciandoli di usarla contro di loro.
Successivamente, sul suo profilo Facebook, si è vantato del gesto, raccontandolo così: "Sono appena venuti due "giornalisti" del tirreno: li ho cacciati brandendo una spranga di ferro". Il suo post in poche ore ha ricevuto decine di "mi piace".
Il Comitato di redazione del Tirreno esprime la massima solidarietà e vicinanza ai due colleghi. L'uso della violenza è tipico di chi non ha argomentazioni: il tentativo di intimorire i giornalisti nell'esercizio del loro lavoro riporta a metodi tipicamente fascisti che devono essere non solo condannati ma perseguiti dalle autorità preposte.
Stupefacente appare il fatto che questo gesto sia stato messo in atto da un operatore della filiera dell'informazione, che dovrebbe ben conoscere il ruolo dei giornali, sia come presidio della democrazia, sia come punto di riferimento di un'informazione verificata contro le fake news.
Il Comitato di Redazione del Tirreno

Odg Toscana: «Ferma condanna per l'accaduto. Gesto insensato e incomprensibile»
L'Ordine dei giornalisti della Toscana, «preso atto della segnalazione inviata all'Odg da parte del direttore del Tirreno e del comunicato del Cdr della testata, esprime ferma condanna per il tentativo di aggressione subito da un giornalista e da un fotogiornalista del Tirreno a Livorno. A tutti i colleghi del Tirreno va la piena solidarietà dell'Ordine dei giornalisti». È quanto si legge in un comunicato.
«Aggredire in queste difficili ore chi svolge un servizio prezioso per la collettività commette un doppio reato e dimostra di non riuscire a capire il valore dell'informazione - afferma l'Odg presieduto da Carlo Bartoli - Un atteggiamento incomprensibile, oltretutto perché messo in atto da parte di un edicolante. Un gesto insensato dal momento che il servizio dei due colleghi era teso a valorizzare il ruolo delle edicole e l'importanza del sacrificio che centinaia di edicolanti toscani compiono tutti i giorni per assicurare, insieme ai giornalisti, il diritto all'informazione nonostante l'emergenza sanitaria in corso».
Per questo l'Ordine dei giornalisti «si rivolge al Prefetto di Livorno e alle forze dell'ordine affinché atti di questo genere vengano perseguiti e non siano sottovalutati. Chiediamo alle autorità che grande attenzione venga riservata agli operatori dell'informazione che in queste ore mettono a rischio la propria salute svolgendo con scrupolo il proprio dovere di cronisti». (AdnKronos)

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