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La targa a ricordo dell'omicidio di Mario Francese (Foto di Igor Petyx via repubblica.it)
Anniversario 16 Gen 2018

Mafia, 39 anni fa l'omicidio di Mario Francese. Il 26 gennaio commemorazioni a Palermo e Siracusa

All'iniziativa promossa dall'Unci nel capoluogo di regione saranno presenti anche la vedova Maria Sagona; i figli Giulio (presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia), Fabio e Massimo; il sindaco Leoluca Orlando; i vertici dell'Assostampa regionale.

La sera del 26 gennaio 1979 in viale Campania, a Palermo, la mafia uccideva a colpi di pistola il cronista del Giornale di Sicilia Mario Francese. Venerdì 26 gennaio alle 9, davanti al cippo che ricorda il tragico episodio, l'Unci ha organizzato una cerimonia di commemorazione. Saranno presenti la vedova Maria Sagona, i figli Giulio (presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia), Fabio e Massimo. Interverranno il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e i vertici dell'Assostampa regionale.

Anche a Siracusa, dove era nato nel 1925, la locale sezione Unci guidata da Francesco Nania ricorderà Mario Francese con un evento che si svolgerà alle 9.30 del 26 gennaio nel giardino pubblico di piazza Leonardo da Vinci.

«Si rinnova l'appuntamento con il ricordo di un giornalista che ha percorso con coraggio e impegno la strada della legalità – ha sottolineato il vicepresidente nazionale dell'Unci, Leone Zingales – . Sulle pagine del Giornale di Sicilia ha raccontato con dovizia di particolari l'ascesa del clan mafioso dei corleonesi che, dalle campagne della Sicilia interna, si addentrava nella Palermo degli anni '70 dove le cosche erano interessate ai grandi appalti pubblici e ai traffici di droga internazionali».

«Fu il primo a capire, scavando negli intrighi della costruzione della diga Garcia l'evoluzione strategica ed i nuovi interessi della mafia corleonese», ha ricordato Giulio Francese.

Per il presidente dell'Unci Sicilia, Andrea Tuttoilmondo, «ricordare Mario Francese significa soprattutto ricordare la nostra storia. Il suo straordinario esempio d'intuito giornalistico, di lealtà e di coraggio resiste al trascorrere del tempo offrendo, oggi più che mai, un eccezionale paradigma di riferimento per tutti quei cronisti che quotidianamente, nel nome dell'amore per questa professione, si ritrovano a sfidare ogni tipo di ostilità». (AdnKronos – Palermo, 16 gennaio 2017)

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