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Manifestanti chiedono verità  e giustizia per Daphne Caruana Galizia (Foto: ansa.it)
Internazionale 03 Dic 2019

Malta, Ifj e Efj richiamano le autorità  locali: «Garantiscano ai giornalisti di poter lavorare in sicurezza»

Le organizzazioni internazionali sono «profondamente preoccupate da una serie di minacce e intimidazioni che compromettono in modo significativo l'incolumità  degli operatori dei media e la possibilità  di svolgere il loro lavoro». L'appello firmato anche da Articolo19, European Centre for Press and Media Freedom, Index on Censorship, International Press Institute, Rsf e Pen Scozia.

La Federazione internazionale e la Federazione europea di giornalisti, insieme con altre sei organizzazioni internazionali, condannano «l'ulteriore degrado della libertà di stampa» a Malta, le continue intimidazioni ai giornalisti di questi ultimi giorni e le azioni intraprese dalle autorità maltesi che «limitano la copertura giornalistica delle indagini in corso sull'assassinio di Daphne Caruana Galizia». È quanto si legge in una dichiarazione congiunta, pubblicata sul sito web della Ifj, firmata anche da Articolo19, European Centre for Press and Media Freedom, Index on Censorship, International Press Institute, Reporter senza frontiere e Pen Scozia.

«Chiediamo alle autorità maltesi – proseguono – di rispettare i loro obblighi internazionali e di garantire che tutti i giornalisti siano tutelati nell'esercizio delle loro funzioni e che abbiano libero accesso agli esponenti politici e a informazioni di interesse pubblico. Media indipendenti e una cittadinanza attiva sono più che mai necessari a Malta dal momento che le indagini sull'assassinio di Daphne coinvolgono direttamente politici e dirigenti d'azienda. Siamo profondamente preoccupati da una serie di minacce e atti di intimidazione che compromettono in modo significativo l'incolumità dei giornalisti e la possibilità di svolgere il loro lavoro».

Le organizzazioni internazionali denunciano quindi alcuni episodi, come la confisca da parte dei funzionari di sicurezza del cellulare di un reporter o quanto accaduto ad un gruppo di giornalisti, fra cui i rappresentanti della Fnsi Paolo Borrometi e Sandro Ruotolo, nella notte tra giovedì 28 e venerdì 29 novembre scorsi.

«Chiediamo alle autorità maltesi – concludono le organizzazioni di giornalisti e per la libertà di stampa – di rispettare i loro obblighi e garantire che i giornalisti siano messi in condizione di svolgere il loro lavoro in sicurezza e che le informazioni siano condivise in modo aperto, trasparente e tempestivo».

@fnsisocial

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