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Metro, venerdì 6 novembre il giornale non è uscito per lo sciopero dei giornalisti
Vertenze 06 Nov 2020

Metro, sciopero dei giornalisti. Il Cdr: «Violati gli elementi più basilari del contratto»

Primo giorno di astensione dal lavoro del pacchetto di cinque stabilito dall'assemblea per protestare contro il licenziamento di una collega e reso noto con un comunicato approvato all'unanimità . «La risposta di un fantomatico editore lascia senza parole», spiegano i rappresentanti sindacali.

Primo giorno di sciopero del pacchetto di cinque deciso dall'assemblea di redazione di Metro per protestare contro il licenziamento di una collega. I giornalisti hanno scioperato ieri, giovedì 5 novembre, e oggi, venerdì 6, il giornale non è uscito. «La risposta di un fantomatico editore non meglio identificato – spiega il Comitato di redazione in una nota – ricevuta dopo il comunicato sindacale firmato all'unanimità dall'assemblea dei giornalisti, che stigmatizzava il licenziamento per asserita giusta causa di una collega ex art. 2 "accusata" di aver violato il vincolo d'esclusiva previsto solo per i colleghi assunti come art.1, esclusiva che ormai da anni non viene più applicata a nessuno come riportato in ogni stato di solidarietà difensiva firmato finora, lascia senza parole».

Incalzano i rappresentanti sindacali: «Come può un "editore" non sapere che l'art.34 del Ccnlg sancisce testualmente che uno dei compiti del Cdr è "la tutela dei diritti morali e materiali" dei giornalisti? Come può fingere di non sapere che lo stesso articolo prevede "pareri preventivi" rispetto alle decisioni assunte dal direttore e dall'editore? Come può dimenticare che la "fissazione degli organici redazionali" come "l'utilizzazione delle collaborazioni fisse" sottostanno a tali pareri? Il licenziamento per asserita giusta causa invece è avvenuto nel silenzio più assordante, in una sorta di scaricabarile all'insegna dell'"io non ne so nulla" da più e più parti».

Pertanto, conclude il Cdr, «di fronte ad una situazione che viola gli elementi più basilari del nostro contratto collettivo, ai giornalisti di Metro non è restata altra arma che lo sciopero».

@fnsisocial

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