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Editoria 26 Gen 2006

Nel 2010 Internet supererà i giornali, la tv resisterà Per i "vecchi" media, il futuro è nel segno del cambiamento e della multimedialità

Internet, alla fine, l'avrà vinta: supererà il giornale e raggiungerà come importanza la televisione. Stabile la radio che, tra i mezzi di informazione del futuro, manterrà una posizione preminente. E' questo lo scenario al 2010 disegnato nel corso del convegno 'L'informazione nell'era multimedialé che si è tenuto a Milano

Internet, alla fine, l'avrà vinta: supererà il giornale e raggiungerà come importanza la televisione. Stabile la radio che, tra i mezzi di informazione del futuro, manterrà una posizione preminente. E' questo lo scenario al 2010 disegnato nel corso del convegno 'L'informazione nell'era multimedialé che si è tenuto a Milano

Le notizie brevi guadagneranno terreno rispetto ai testi più articolati, e se i nuovi media prenderanno sempre più piede, per agenzie di stampa e network internazionali si prefigurano comunque prospettive solide. Attraverso accordi commerciali si potrà aprire la possibilità di scambiare contenuti e allargare l'offerta senza compromettere efficienza e autorevolezza. Passando alle quote, l'informazione on line raggiungerà una penetrazione del 45% tra gli adulti consumatori abituali di notizie, mentre i giornali si assesteranno al 36%. Salda nelle sue posizioni la tv che terrà il passo di Internet (con il 43%). Si distribuirà diversamente anche il tempo trascorso davanti ai media. Se il piccolo schermo continuerà a catturare la stessa quota di attenzione, si passerà sempre meno tempo a sfogliare le pagine di un giornale: la quota di time-share scenderà dal 41 al 22%. Aumenteranno più del doppio invece i momenti trascorsi davanti a Internet, dal 9 al 24%. In ascesa anche il mobile, da meno dell'1% al 5%. Si trasformerà pure la forma delle notizie. E' previsto infatti un aumento dei testi brevi (dall'attuale 22 al 26%) e del video (dal 13 al 16%) a discapito dei testi lunghi (dal 42% al 35%). Stabili le immagini che manterranno la loro quota sul 23%. Cambiamenti investiranno anche la fonte di produzione delle notizie. Cresceranno i contenuti generati direttamente dai consumatori nella forma di blog o videoblog, e arriveranno fino al 20% del time-share. Manterranno la propria importanza, tuttavia, i network internazionali e le agenzie di stampa nazionali che attraverso accordi commerciali potranno scambiare i contenuti e allargare l'offerta. Il cambiamento maggiore riguarderà, tuttavia, Internet. Da una funzione di complementarietà con gli altri media, la rete tenderà sempre di più a sostituire i tradizionali mezzi di informazione. Stando ai dati dell'indagine Isimm Ricerche 2006 per l'Ansa e Rai Net, come canale di accesso alle notizie la tv attualmente resta regina incontrastata, con il 92% degli italiani che la usano per informarsi quotidianamente o saltuariamente. E mentre l'utilizzo dei quotidiani è al momento stabile (all'83%), cresce invece l'amore per la free press (il 51% la legge, anche se per la maggior parte occasionalmente). L'informazione attraverso internet è al 43% (di cui 17% abitualmente) e comincia a diffondersi anche tra i meno giovani. Attraverso il cellulare la ricerca di notizie è ancora molto marginale (9% di cui 3% abitualmente). Comincia a conquistare una sua fetta anche la televisione outdoor, cioé gli schermi piazzati fuori dalle mura domestiche, nei tram, negli aeroporti, nei negozi. Il 34% del campione fa caso a questa forma di informazione mentre il 66% è indifferente. Se Internet è il futuro, attualmente tuttavia solo il 50% degli italiani possiede un personal computer, quota ben più bassa rispetto all'80% che possiede un telefono cellulare. Il 47% degli intervistati ha dichiarato di accedere più o meno frequentemente alla rete da casa o altrove. Il 10% è sempre connesso, mentre il 57% si collega per meno di un'ora al giorno. Per il 43% l'accesso a Internet è, infine, saltuario. (ANSA) I media tradizionali, televisione, giornali e agenzie, per resistere all'avanzata di Internet devono prepararsi a cambiare, puntando sul multimediale. E' questo uno degli aspetti emersi durante il convegno ''L'informazione nell'era multimediale: scenari e nuove tendenze'' che si e' tenuto a Milano. ''Quello dei quotidiani - ha detto l'amministratore delegato dell'Ansa, Mario Rosso - e' un mondo che minaccia di franare, ma in realta' i dati attuali sono di tenuta. Oggi in Italia si vendono 5,8 milioni di pezzi, la stessa quota da 40 anni. Cio' vuol dire che c'e' una fascia socio-culturale che man mano viene sostituita'', ma che comunque costituisce una sorta di zoccolo duro. Tuttavia, di fronte all'on line che avanza, ''i quotidiani stanno cambiando, stanno aprendo a loro volta dei siti internet'' e in ogni caso dedicano un'attenzione sempre maggiore per l'infografica. Un altro fenomeno con il quale bisogna confrontarsi e' quello della free press, ma in realta' si tratta ''di un caso che non in genere sostituisce il tradizionale quotidiano, ma si aggiunge''. Sulla stessa linea Enrico Menduni, docente all'Universita' Roma 3 che ha presentato la ricerca dell'Isimm: ''Internet si presenta attualmente come largamente complementare'', ma nel tempo potra' rubare delle posizioni agli altri media: ''la tv invece regge meglio''. Per i giornali l'unica strada e' quella di puntare sul commenta e l'analisi. Dall'ondata di trasformazioni non saranno esenti le agenzie. ''I cambiamenti in corso - commenta Rosso - modificheranno parzialmente le agenzie ma non ne diminuiscono il ruolo''. Per resistere ai mutamenti in corso tuttavia ''devono cambiare in parte il confezionamento e puntare sul multimediale''. Dello stesso parere Adam Daum, vicepresidente delle ricerche Gartner: dallo studio condotto sul futuro dei nostri media lo studioso raccomanda alla fine di puntare proprio sulle nuove tecnologie per la produzione, la gestione e la distribuzione di contenuti multimediali''.

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