CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Rai 03 Mar 2015

Opa su Raiway, serve legge su conflitto di interessi. Governo e Parlamento avviino riforma di tv pubblica

L'Opa con cui il gruppo Mediaset ha annunciato di puntare al controllo di Raiway ripropone la necessità e l'urgenza di regolare una volta per tutte la delicata materia dei conflitti di interesse e di mettere a punto nuove norme antitrust.

L'Opa con cui il gruppo Mediaset ha annunciato di puntare al controllo di Raiway ripropone la necessità e l'urgenza di regolare una volta per tutte la delicata materia dei conflitti di interesse e di mettere a punto nuove norme antitrust.

È auspicabile che l'iniziativa del più grande gruppo televisivo privato italiano convinca governo e parlamento a procedere senza indugi alla riforma della Rai e del sistema pubblico radiotelevisivo nel suo complesso, altrimenti destinato ad una sostanziale e inaccettabile marginalizzazione. La difesa del pluralismo, della qualità e dell'autonomia dell'informazione passa inevitabilmente attraverso un processo di modernizzazione credibile e al passo con i tempi, che abbia al centro il ruolo della Rai in quanto servizio pubblico radiotelevisivo. Roma, 25 febbraio 2015

RIFORMA DELL’INFORMAZIONE RAI, OCCORRE RIPARTIRE DAI TERRITORI
Non si può parlare di riforma dell’informazione Rai senza affrontare con serietà il tema dell’informazione regionale.
Proprio nel momento in cui  l’azienda presenta il piano Gubitosi finalizzato – è stato spiegato - a riportare le news a uno “standard internazionale”, occorre piuttosto dipanare il nodo locale.
Bene ha fatto l’Usigrai che, presentando la proposta RaiPiù, ha indicato la “presenza sul territorio” come uno degli elementi chiave della Rai del futuro.
Qualsiasi progetto di riorganizzazione efficace e sostenibile dell’azienda, infatti, non potrà che valorizzare - anche grazie alla presenza di redazioni decentrate rispetto alla sede regionale - l’informazione regionale riconoscendone la centralità.
L'informazione del servizio pubblico radiotelevisivo deve uscire dalla burocratica ‘logica delle prefetture’, che, in alcune regioni, garantisce, cioè, una presenza strutturata soltanto nei capoluoghi. Si deve piuttosto tenere conto dell’articolazione e della specificità territoriale, della rilevanza sociale, produttiva e culturale del territorio. Si deve considerare, insomma, anche la realtà che il territorio esprime sul piano dell'informazione.
Si tratta di un fondamentale servizio pubblico di prossimità che, in alcune regioni, svolge anche una delicata funzione di tutela e di valorizzazione delle minoranze linguistiche e delle specificità culturali riconosciuti dagli Statuti speciali di autonomie, norme di rango costituzionale.
Affinché le redazioni regionali possano continuare sulla strada di una informazione locale di qualità occorrono investimenti tecnologici e formazione. Ma è inoltre necessaria una diversificazione dei percorsi di selezione dei giornalisti che consenta anche un reclutamento su base territoriale, già in occasione del prossimo concorso nazionale.
Urgono dunque nuove procedure di assunzione che valorizzino al meglio le risorse giornalistiche presenti nelle singole regioni, in modo da poter ridurre la mobilità su scala nazionale che crea spesso disagi organizzativi nelle redazioni e personali ai colleghi che ne sono direttamente coinvolti. Fermi restando i requisiti di professionalità richiesti dall’azienda, in alcune redazioni della Tgr devono essere rafforzate le competenze linguistiche, reperibili in loco, e le sensibilità culturali necessarie allo svolgimento di quel ruolo di tutela delle minoranze che la legge 482/1999 assegna alla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo.
Auspichiamo pertanto che si apra su questi temi un largo confronto tra l’Usigrai, assieme a Fnsi e associazioni regionali di stampa, l’azienda e anche i rappresentanti istituzionali dei territori. 3 marzo 2015
Associazione della stampa del Friuli Venezia Giulia
Associazione della Stampa sarda
Associazione siciliana della stampa
Associazione stampa valdostana
Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige

RAI: ART.21, GOVERNI E PARTITI NON RIENTRINO DALLA FINESTRA
Se davvero si vuole attribuire un ruolo alle autorità di garanzia su  conflitto di interesse e nomine Rai sarà prima il caso di rivedere la  fonte di nomina che oggi è saldamente nelle mani dei governi e delle  forze politiche, e tra queste anche quelle vicine al titolare del  principale conflitto di interessi nel settore dei media". Lo afferma  in una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti. "E questo  per evitare di far rientrare dalla finestra quello che forse sarà  messo fuori dalla porta o dal portone di viale Mazzini". Roma, 3 marzo 2015 da http://www.articolo21.org/

USIGRAI. OPAS DI EITOWER RAIWAY
È grave che Il Consiglio di amministrazione della Rai non ritenga di dir nulla sull'ipotesi di Opas di Ei tower su Raiway.
Nelle ultime 24 ore grandi investitori tra i quali concorrenti della nostra azienda,  hanno guadagnato milioni di euro. Siamo sempre stati contrari alla vendita di quote di Raiway e oggi lo siamo ancora di più: Raiway è un "bene di famiglia" costruito da chi ha usato con accortezza i soldi del canone versato dai cittadini per avere un Servizio Pubblico, certo non per far guadagnare Mediaset. Ennesima dimostrazione della necessità di rivedere le norme su conflitti di interesse e governance. Bene che Il presidente del Consiglio ricordi che il decreto stabilisce che almeno il 51% di Raiway resta in mani Rai. Ma noi riteniamo pericoloso che un competitor privato possa entrare nella compagine azionaria della società delle Torri di trasmissione del Servizio Pubblico. Piuttosto ci chiediamo perché Ei Towers, quindi Mediaset, lanci un'Opas con condizioni irrealizzabili per legge. Roma, 26 febbraio 2015
Esecutivo Usigrai

NO AL PIANO GUBITOSI. L'USIGRAI PROPONE RAIPIU’
Una riforma per non cambiare: l'Usigrai da subito ha detto no al cosiddetto progetto 15 dicembre, perché mira a "smontare" e non interviene su elementi chiave come l'informazione di rete, la presenza sul territorio e sul web.
Noi chiediamo una vera e profonda rivoluzione del sistema dell'informazione Rai, fondata su tre pilastri: prodotto, identità e unità del servizio pubblico: RaiPIU'.
La prossima settimana l'Usigrai presenterà ai giornalisti Rai, il proprio piano di riforma per una Rai multipiattaforma, crossmediale e pluralista, progetto che sarà sottoposto a referendum tra tutti i colleghi. Perché per noi è fondamentale  il metodo. Si riforma dall'interno e con il confronto. Per questo vogliamo condividerlo anche con cittadini e istituzioni.
Ma lo ribadiamo, nessuna riforma può prescindere da nuove leggi sulle fonti di nomina del governo aziendale, sui conflitti di interesse e per garantire certezza di risorse.
Noi giornalisti vogliamo un cambiamento vero, "più radicale e più coraggioso", come chiesto dai colleghi e dalle colleghe dei Comitati di Redazione. Roma, 26 febbraio 2015
L'esecutivo Usigrai

OPA DI MEDIASET SU RAIWAY, ART.21-USIGRAI, URGENZA DI UNA FORTE RIFORMA DELLA RAI E NORME CONFLITTO D'INTERESSI
"Comprendiamo tutte le perplessità sul ricorso alla decretazione d'urgenza e la necessità di promuovere un ampio e rigoroso dibattito sul futuro della Rai, ma questo deve avvenire in tempi certi e ravvicinati. Quello che sta accadendo in queste ore conferma la necessità e l'urgenza di procedere non solo alla riforma della Rai, ma anche alla definizione di nuove norme antitrust e di una rigorosa normativa sul conflitto di interessi".
Lo afferma in una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti. "Le notizie relative ad una possibile Opa di Mediaset su Raiway, che peraltro dovrebbe superare diversi giudizi di legittimità, confermano che chiunque operi per conservare la Rai dentro l'attuale camicia di forza e i presenti assetti industriali ed editoriali, lavora, consapevolmente o meno, per il suo "Dissolvimento".
Decreto o non decreto questo è il momento per il confronto tra le forze politiche e sociali e per le conseguenti decisioni legislative ed operative".
"Ci auguriamo, infine - conclude Giulietti - che, come era stato promesso, il governo e la Rai medesima vogliano aprire questa consultazione anche ai cittadini che ancora pagano un canone, ripercorrendo il modello già utilizzato dal governo inglese e dalla BBC". 25 febbraio 2015 Da www.articolo21.org

USIGRAI SU RAIWAY
La notizia di Mediaset che lancia un'Opa sulle torri della Rai è allarmante: se andasse in porto determinerebbe una concentrazione tale da mettere a rischio anche la libertà di informazione. 
Questa vicenda conferma che esiste una grande urgenza: regolare definitivamente i conflitti di interesse.
Fermo restando che una operazione del genere deve passare al vaglio di istituzioni e autorità di garanzia, è evidente che tali annunci sono possibili finché non si interviene su questa materia, e sulle fonti di nomina della Rai.
Chiediamo chiarezza al governo, con il quale abbiamo avviato contatti.
E chiediamo all'Antitrust di aprire con urgenza un fascicolo.
Le torri della Rai Servizio Pubblico devono restare in mano pubblica.
E' un principio che l'Usigrai ha affermato dall'inizio di questa vicenda esprimendo sempre allarme e contrarietà e decidendo persino di acquistare alcune azioni di RaiWay, ed è quello che andremo ad affermare con forza nell'assemblea dei soci. 25 febbraio 2015
Esecutivo Usigrai

STAMPAROMANA: RISCHIO CONCENTRAZIONE INDUSTRIALE PER OFFERTE D’ACQUISTO SU RAI WAY E RCS LIBRI
L'offerta di Mediaset/Ei Towers per l'acquisto di Rai Way, nel settore strategico delle torri di emissione del segnale televisivo, fa il paio con l'interesse di Mondadori a rilevare RCS Libri e pone la questione delle concentrazioni industriali nel settore dell'editoria. Una questione in cui fanno capolino conflitto d'interesse e tetti antitrust. E' paradossale che nel momento di massima liberalizzazione del mercato del lavoro gli interessi industriali del settore scivolino in pochissime mani. La segreteria di Stamparomana chiede alle istituzioni, a iniziare dalle Autorità di garanzia, un chiaro intervento su questi temi, ricordando che libertà di informare non è sinonimo di concentrazione.

USIGRAI AL PRESIDENTE RENZI, È ORA DI CAMBIARE
STOP A CONSERVATORISMI, RIVOLUZIONE PARTE DALL'INTERNO
"Racconto, innovazione e merito. È su questi pilastri che va 'rimontata' - è il verbo usato da Renzi ieri sera a Virus - la Rai". E' quanto ricorda l'esecutivo Usigrai in un nota in cui sottolinea: "Al governo e al parlamento chiediamo di mettere con urgenza le fondamenta normative: nuove fonti di nomina della governance, certezza di risorse e legge sui conflitti di interesse. Quelle attuali hanno reso il Servizio Pubblico fragile ed esposto agli appetiti dei governi di turno".
"Noi - insiste l'Usigrai - siamo pronti a mettere i nostri pilastri. Racconto. Delle realtà vicine ai cittadini, degli angoli bui da illuminare, dei perché dei fatti. Per farlo serve anche un rafforzamento all'estero delle sedi di corrispondenza, una maggiore capillarità sul territorio delle redazioni regionali, e il lavoro sul campo degli inviati. Innovazione.
Nell'organizzazione aziendale. Nelle dotazioni tecnologiche. Nei linguaggi. E nei format. Merito. E trasparenza. Negli accessi e nelle carriere. Ricordiamo che siamo in attesa della nuova selezione pubblica per giornalisti chiesta e ottenuta dall'Usigrai e inspiegabilmente ferma a Viale Mazzini. Serve inoltre introdurre la responsabilità civile dei dirigenti. E poi: risorse interne, risorse interne, risorse interne. E' ora di cambiare. L'Usigrai lo dice da tempo. Basta con conservatorismi e oligarchie. La rivoluzione Rai parte dall'interno". (ROMA, 20 FEBBRAIO - ANSA)

USIGRAI, GOVERNO E PARLAMENTO FACCIANO PRESTO RIFORMA
Finalmente si va al cuore del problema.
La riforma della governance annunciata da Renzi è passaggio decisivo e indispensabile per la necessaria rivoluzione del Servizio Pubblico.
L'obiettivo deve essere chiaro: rottamiamo il controllo sulla Rai dei partiti, ma anche dei governi e delle lobby.
Quindi nuove fonti di nomina dei vertici, legge sui conflitti di interesse e certezza di risorse per garantire autonomia al Servizio Pubblico
Gli esempi delle altre tv pubbliche europee possono aiutare a trovare la strada.
Su questo non ci possono essere né titubanze né prudenze.
Scelgano governo e parlamento lo strumento idoneo, ma l'appello è: fate presto. 22 febbraio 2015
Esecutivo Usigrai

RAI: ART.21, CONTROLLO POLITICO È CAUSA DECLASSAMENTO ITALIA
"Chiunque abbia a cuore le sorti del servizio pubblico non può che accogliere con favore la notizia che il governo voglia mettere in cantiere, ora e subito, la riforma della legge Gasparri. Non sarà facile percorrere la strada del decreto, ma in questo caso sarà ancora più indispensabile mettere mano non solo alla Rai, ma anche alle normative antitrust e al conflitto di interesse". Lo afferma in una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti.
"In ogni caso questa è materia che dovrà essere affidata al libero confronto parlamentare con l'obiettivo di superare una anomalia, il conflitto di interesse e il controllo politico sulla Rai, che è la causa della disonorevole posizione che l'Italia occupa in tutte le graduatorie in materia di libertà di informazione. Naturalmente, decreto o meno, resta il nodo dei modi e delle forme che saranno individuate per sottrarre l'azienda non solo dalle interferenze dei partiti, ma anche da quella dei governi di turno. Ci auguriamo, 
infine, che oltre alla indispensabile rapidità nei tempi di approvazione della riforma, siano individuati i luoghi per affrontare il tema della offerta complessiva, della organizzazione editoriale, della qualità della programmazione per la quale i cittadini continuano a pagare un canone". 21 febbraio 2015 www.articolo21.org

@fnsisocial

Articoli correlati