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Rai 07 Feb 2006

Par condicio, Natale (Usigrai): “Non mortificare l’informazione Rai, non dare casacche ai giornalisti della carta stampata”

Il toto-nomi sulla conduzione dei confronti elettorali rischia di oscurare il fatto che il regolamento varato dalla Commissione di Vigilanza è mortificante per l’informazione Rai e poco rispettoso dell’autonomia dei giornalisti italiani tutti.

Il toto-nomi sulla conduzione dei confronti elettorali rischia di oscurare il fatto che il regolamento varato dalla Commissione di Vigilanza è mortificante per l’informazione Rai e poco rispettoso dell’autonomia dei giornalisti italiani tutti.

I giornalisti del servizio pubblico, infatti, sono impossibilitati a fare domande: ad essi viene riservato niente più che un ruolo di smistamento del traffico nei faccia a faccia fra i rappresentanti delle coalizioni. Ma anche i giornalisti della carta stampata non vedono riconosciuta l’autonomia del loro lavoro: il regolamento prevede infatti che “ciascun capo di coalizione partecipante alla conferenza dibattito propone un elenco di tre giornalisti di tre testate diverse dal quale è estratto a sorte un giornalista”. E’ pressoché certo, dunque, che la scelta avverrà in base alla affidabilità politica di ciascun giornalista: per poter porre domande bisogna prima essere stati incasellati da uno dei due leader politici fra i giornalisti ritenuti amici. Ci sembra un segnale grave della considerazione scarsissima che la politica ha per i compiti dell’informazione. Torniamo a chiedere alla Commissione di Vigilanza di ripensare questi aspetti del regolamento: per assicurare l’indispensabile parità di condizioni fra i contendenti non c`è bisogno di calpestare l’autonomia dei giornalisti. Auspichiamo che anche dal Presidente e dal Direttore Generale della Rai, pur nel rispetto delle prerogative del Parlamento, venga la difesa delle buone ragioni dell’informazione.

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