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Migranti 17 Dic 2011

“Riaprire quanto prima anche il "Cie" di Gradisca”

L'Assostampa Fvg fa appello alle autorità competenti perché anche il "Cie" (Centro di identificazione ed espulsione) di Gradisca sia aperto alla stampa come tutti gli altri Cie e Cara (Centri di accoglienza richiedenti asilo) d'Italia, non appena saranno ultimati gli interventi di ripristino delle condizioni di sicurezza, dopo i danneggiamenti inflitti tempo fa dagli ospiti alla struttura.

L'Assostampa Fvg fa appello alle autorità competenti perché anche il "Cie" (Centro di identificazione ed espulsione) di Gradisca sia aperto alla stampa come tutti gli altri Cie e Cara (Centri di accoglienza richiedenti asilo) d'Italia, non appena saranno ultimati gli interventi di ripristino delle condizioni di sicurezza, dopo i danneggiamenti inflitti tempo fa dagli ospiti alla struttura.

Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ha infatti firmato una direttiva sulla sospensione dello stop alle visite dei giornalisti ai Cie e ai Cara imposto lo scorso primo aprile dal suo predecessore. Il provvedimento era stato giustificato «in considerazione del massiccio afflusso di immigrati provenienti dal Nord Africa e al fine di non intralciare le attività loro rivolte». La decisione aveva sollevato diverse proteste e gli appelli, affinché venisse concesso ai media l’accesso all’interno delle strutture per immigrati, si erano ripetuti. Nei giorni scorsi la Fnsi l’Ordine dei giornalisti avevano inviato al neo-ministro una lettera per chiedere la revoca del provvedimento e un’analoga richiesta è stata avanzata con un’interrogazione parlamentare da Livia Turco, responsabile Immigrazione del Pd, e da Gianclaudio Bressa, capogruppo Pd nella commissione Affari costituzionali. Il ministro ha accolto le richieste e inviato la direttiva di sospensione ai prefetti. L’iniziativa, salutata con favore dal presidente Fnsi, Roberto Natale, non è stata però allargata a tutti i Cie e Cara. I cancelli dei centri di Gradisca rimangono infatti chiusi. Fonti della prefettura di Gorizia hanno spiegato che il protrarsi degli interventi di ripristino delle condizioni di sicurezza dopo i danneggiamenti inflitti dagli ospiti alla struttura non consentono visite. Dal Viminale hanno confermato che la direttiva è a carattere generale, ma spetta ai prefetti valutare le singole situazioni. "E' un'ottima notizia - aveva detto a caldo il presidente Fnsi Roberto Natale -. Finalmente viene ripristinato il nostro diritto-dovere di raccontare ciò che avviene in queste strutture. E’ una decisione che giova anche alla credibilità delle istituzioni italiane preposte all’accoglienza degli immigrati, perché il blocco disposto ad aprile dall’allora ministro Maroni autorizza da mesi il sospetto che all’interno di Cie e Cara vengano praticati trattamenti lesivi dei diritti umani. La revoca del divieto è una riaffermazione di basilari principi costituzionali, per la quale anche la Fnsi ringrazia il ministro Cancellieri e tutti i parlamentari che si sono battuti per il risultato di oggi. Ma un ringraziamento va anche alle molte organizzazioni che, insieme a Fnsi e Ordine dei Giornalisti, hanno dato vita nei mesi scorsi alla campagna "LasciateCIEntrare": positivo esempio di come, in difesa del diritto all’informazione, si possano saldare alleanze importanti tra le rappresentanze professionali e le voci della società civile. Ora ci auguriamo che di questo diritto d’accesso ristabilito l’informazione italiana faccia uso intenso".

@fnsisocial

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